10 bellissimi nuovi libri da leggere a Gennaio
Libri da leggere a gennaio ne abbiamo? Domanda retorica: in questa rubrica di libri da leggere ogni mese ne avremo sempre!
Ma per quanto riguarda gennaio c'è un capitolo a parte: nel mese che sancisce la fine delle feste natalizie il morale scende, in maniera diametralmente opposta all’ago della bilancia (che purtroppo sale, dopo i bagordi di Natale e Capodanno).
Perché lo spirito si risollevi non c'è miglior “cura” di un buon libro da cui farsi cullare. Quindi nel mese di gennaio la necessità di popolare il proprio comodino con i migliori titoli freschi di stampa si fa sentire più del solito.
Per aiutarvi a scegliere il romanzo che più si addice ai vostri gusti e all'umore che vi caratterizza, abbiamo selezionato la rosa dei 10 migliori libri appena usciti.
Tanti romanzi di svariati generi: c'è il thriller per chi ama rimanere incollato alle pagine di un libro con la suspence che si taglia con il coltello; c'è il noir per chi adora le atmosfere nebulose della sera, con nebbia degna della Pianura Padana rischiarata dal faro di un lampione; c’è il romanzo rosa, che ci fa palpitare il cuore facendoci vivere liaison emozionanti senza il senso di colpa di aver cornificato…
Nelle proposte che seguono troverete tutti i generi letterari, quindi senz'altro ci sarà il vostro best friend se non proprio forever per lo meno di gennaio.
Ecco i 10 migliori romanzi da leggere questo mese
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Il serpente maiuscolo di Pierre Lemaitre
Mathilde Perrin ha sessantatré anni, è vedova e abita con il suo dalmata in una villetta a Melun, vicino Parigi. Chi mai direbbe che dietro quella donna elegante, curatissima e un tantino sovrappeso, dietro quella facciata da borghese perbene si celi un sicario? Nessuno. Eppure così è: Mathilde è stata addestrata fin da quando era una ragazzina (come non pensare alla Mathilda del film Léon? Anche se il sovrappeso di questa Mathilde poco c’entra con la silhouette di Natalie Portman, sia di allora sia di oggi).
Mathilde Perrin è un killer spietato che porta sempre a termine i propri compiti, quelli che il comandante le affida. Costui è il suo superiore ai tempi della Resistenza.
“Mathilde non ha mai sprecato una pallottola, solo lavori puliti e senza sbavature. Stasera è stata un’eccezione. Un capriccio. Avrebbe potuto colpire da più lontano, fare meno danni e sparare un proiettile solo, certo”.
Da queste parole si evince che qualcosa non va: la donna ultimamente si lascia andare a crudeltà gratuite durante le sue missioni, dimenticandosi cose fondamentali come di disfarsi dell'arma. Sbaglia persino bersaglio ed è paranoica, convinta com'è che il suo vicino di casa abbia decapitato il suo cane...
L’ispettore Vassiliev intanto sta indagando sui suoi omicidi ma brancola nel buio perché il misterioso assassino sulle cui tracce si trova colpisce con ferocia e senza una logica apparente.
Se amate Tarantino, il genere pulp in ogni sua sfumatura (rosso sangue in primis) e i personaggi che ti entrano nell'anima, Il serpente maiuscolo di Pierre Lemaitre è il libro che fa per voi.
Scritto nel 1985 e fino a oggi inedito, si tratta del suo primissimo noir e, nelle sue intenzioni, dovrebbe anche essere l’ultimo che pubblicherà. Un suo solenne addio al genere che chi leggerà spererà invece che si trasformi in un meno categorico arrivederci. Sarebbe un vero peccato non averne un altro.
Una nuova vita con Lloyd. Ricostruire in compagnia di un maggiordomo immaginario di Simone Tempia
“Bentornato, sir”. “Non mi sono mai mosso da qui, Lloyd...”. “Eppure è stato molto distante, sir”. “E dove sarei finito?”. “Nella disperazione, sir. Un luogo che si raggiunge rimanendo bloccati”. “E come se ne esce, Lloyd?”. “Basta fare un passo avanti, sir”.
Se non conoscete ancora quella che ormai è un’epopea irresistibile, quella filosofico-umoristica di un genio nostrano del calibro di Simone Tempia, recuperate immediatamente i primi tre capitoli della serie di Vita con Lloyd per godervi poi questo quarto atto che non è certo da meno.
Tempia non delude le aspettative dei suoi tantissimi lettori e di chi segue la sua pagina virale diventata un cult. “Due pagine di Tempia corrispondono circa a un'ora di meditazione o a tre ore di lezioni filosofiche sul senso della vita”, afferma Neri Marcorè.
Se non avete tempo di andare a yoga, di dedicarvi alla Mindfulness, di leggere Socrate, Platone o un manuale sull’Ikigai giapponese, per dire, questo è il bigino che stavate cercando.
Una nuova vita con Lloyd. Ricostruire in compagnia di un maggiordomo immaginario è un prontuario a uso e consumo di tutte le menti e di tutti gli animi devastati dagli ultimi mesi allucinanti che stiamo vivendo a causa della pandemia.
Ogni pagina risolleva lo spirito e offre una speranza inedita a cui non ci resta che attaccarci. O a quella o al tram.
Madame le commissaire e la vendetta tardiva di Pierre Martin
Amanti del giallo, ecco una chicca che fa per voi. Si tratta del secondo volume dei romanzi gialli targati Provenza che vede come protagonisti il commissario Isabelle Bonnet e il suo bizzarro assistente Jacobert Apollinaire Eustache.
Se amate il ritmo serrato, il profumo inebriante della lavanda, i paesaggi provenzali da perdere la testa e i piatti della cucina francese, questo è il manicaretto letterario che fa per voi.
Dopo aver lasciato Parigi, il commissario Isabelle Bonnet rimane a Fragolin, il paesino nel dipartimento del Var, nel Sud della Francia, dove ha trascorso l’infanzia. E qui che è tornata dopo l'attentato che le ha lasciato profonde ferite, sia nel corpo sia nell'animo. Ha ormai voltato pagina, rinunciando alla sua vita precedente. Non è più a capo di una squadra speciale della Police nationale ma è stata degradata a semplice commissario e ora dirige, come Madame le commissaire, un ufficio di polizia con compiti "speciali".
Ciò di cui si occupa sono vecchi casi irrisolti della zona, quelli i cui dossier hanno strati e strati di polvere che fanno intuire da quanti decenni sono stati abbandonati sugli scaffali...
In una notte insonne, Isabelle uscirà a passeggiare lungo la spiaggia, fino a raggiungere la baia di Pampelonne. Nel frattempo incomincia ad albeggiare e la chiara luce dell'inizio del giorno le farà scoprire il cadavere di un uomo. Sul corpo l'assassino si è accanito con brutale violenza. Isabelle farà di tutto pr far venire a galla la verità.
Preghiera per i vivi di Ben Okri
La nuova raccolta di racconti di Ben Okri, vincitore del Booker Prize, è una miscellanea di storie ambientate a Londra, a Bisanzio, nel ghetto, sulle Ande e nella bottega di un tipografo in Spagna. Eppure, nonostante gli scenari cambino in maniera così repentina così come i personaggi e le storie, Preghiera per i vivi sembra più un romanzo. Una litania letteraria che accompagna come un mantra il lettore, offrendogli un viaggio in diversi piani di realtà, perennemente in bilico fra oscurità e magia.
Tra i personaggi troviamo un assassino, uno scrittore, un detective, un uomo in una grotta e uno allo specchio, due bambini, la porta di una prigione e l’autore stesso.
La potenza espressiva è quella a cui Ben Okri ci ha ormai abituato. Leggendo le pagine di questo libro si ride, si riflette, si provano sensazioni strane e contrastanti, comprese quelle profondamente sconvolgenti.
Ventitré storie, ventitré mondi nei quali chiedersi dove sia il confine fra illusione e realtà. Ciascuna finestra sembra però un capitolo della stessa macro-storia. Ciascuna finestra sembra quella di un enorme condominio esistenziale in cui è impossibile non rivedersi, almeno in uno dei pianerottoli. Una cosa à la Perec, insomma.
Riproduzione di Ian Williams
È la fine degli anni Settanta e Felicia arriva a Toronto. È una studentessa di 19 anni che proviene da una piccola isola caraibica. Dall'altra parte c'è Edgar, viziato figlio di papà che appartiene a una ricca famiglia tedesca. Questi due personaggi così diversi e lontani in tutto si incontreranno in una stanza d'ospedale. Qui sono ricoverate le loro madri.
Tra i due ragazzi nascerà una relazione strana, destinata interrompersi bruscamente non appena Felicia rimarrà incinta.
La ragazza decide di tenere il figlio, nonostante la separazione da Edgar. Passano gli anni e la donna, assieme al figlio che ha chiamato Army, prende in affitto il seminterrato della casa di Oliver, un uomo divorziato di origini portoghesi.
Army non ha mai conosciuto il padre ma ne ricalca in maniera incredibile comportamenti, gesti e predilezioni, una su tutte l'attrazione per i soldi e per le donne. Quarant'anni dopo il primo incontro tra suo padre e sua madre, le strade dei genitori si incroceranno nuovamente, proprio lì dove tutto era incominciato.
Riproduzione di Ian Williams è un romanzo gioioso e poetico, una riflessione sui legami di sangue, sull'evoluzione del concetto di famiglia, sul confronto tra culture diverse e sul delicato equilibrio tra la vita e la morte. Vincitore dello Scotiabank Giller Prize 2019, del Longlist al Dublin Literary Award 2021, Shortlist al Toronto Book Awards 2019, Shortlist all’Amazon Canada First Novel Award 2019, l'autore è uno dei più importanti del panorama letterario e culturale contemporaneo in Canada.
Questo romanzo è un racconto corale, una saga familiare inconsueta dallo stile originale e fuori dagli schemi, con tantissimi riferimenti alla cultura pop ma pure alla poesia inglese (l’autore è poeta e professore di Letteratura inglese).
Fuori dall’algoritmo di Paolo Zagari
Il nuovo romanzo di Paolo Zagari non delude le attese del suo pubblico: ironia, umorismo e sarcasmo a bizzeffe, sempre a braccetto a tanti spunti di riflessione.
A Roma presso la Nuvola di Fuksas si svolge la Fiera del Libro “Se vuoi volare, leggi!”. Lo scrittore Samuel Carato è impegnato a firmare le copie del suo ultimo libro. Ma quello che avrebbe dovuto essere, perlomeno nei suoi piani, un pomeriggio di gloria si trasforma in tutt'altro.
Una giornata all'insegna della frenesia in cui verrà inseguito da tutte le donne della sua vita, dai suoi fantasmi, dagli scheletri nell'armadio, dalle ambizioni, dai sogni rimasti nel cassetto e perfino da un kamikaze impazzito...
Un vero e proprio Hellzapoppin’ sentimentale in cui l'ironia si mixa e remixa alla disperazione pura.
Oltre a una sorta di Hellzapoppin’ in salsa letteraria, Fuori dall’algoritmo è anche un esperimento dal retrogusto squisitamente oulipien: dopo che il lettore leggerà la “versione di Samuel”, esposta nel monologo interiore che ci viene proposto in prima persona all'inizio del libro, saranno poi i personaggi incontrati alla fiera letteraria a raccontare in soggettiva quella stessa situazione. Stessa sì ma ben diversa, con un ribaltamento totale delle coordinate.
Seguendo le regole aristoteliche dell’unità di tempo, di luogo e di spazio si materializza una commedia in eterno divenire, caleidoscopica, erotica, selvaggia e in cui il politically correct non è ammesso al party…
“Visti dall’alto non abbiamo identità. Ma se abbassiamo il punto di vista a livello degli occhi, e proviamo a entrare dentro le menti di queste persone, scopriamo un mondo meraviglioso, vivo, pieno di sofferenza, di aspettative, di passioni, di nevrosi inossidabili, di frustrazione, di complessi, pieno di sesso, carico di adrenalina, di noia, rigonfio di vita. La nostra vita è l’unico anticorpo all’algoritmo”, queste le parole dell’autore.
Polvere e cenere di Samantha Colombo
Se il vostro palato va in estasi degustando piatti storici, allora segnatevi immediatamente questo titolo: Polvere e cenere.
Si tratta del romanzo d'esordio della giornalista Samantha Colombo, esperta di musica e di cultura pop che qui invece abbandona il suo pane quotidiano per offrirci un piatto altrettanto forte, ossia una storia ambientata alla fine dell'Ottocento.
È il 16 ottobre del 1896 e stiamo per assistere a un radicale cambiamento della vita di Gloria Galt. Dopo aver vissuto parecchi anni lontana dal Surrey, la protagonista approda sulle coste inglesi e giunge a Londra. Arrivata qui per impegni di lavoro, ben presto il suo soggiorno si tramuterà in un incubo a occhi aperti.
La sua carrozza viene assaltata da una banda di criminali, il vetturino verrà ucciso e il suo compagno di viaggio scomparirà. Gloria si rifugia nella casa della famiglia Ravensdale su cui aleggia una cappa pesantissima di mistero, una sorta di nebbia plumbea che confonde verità, illusione e inganno.
A un tratto la protagonista scoprirà di essere ritenuta l'unica colpevole dell'omicidio del vetturino. Scapperà così nell'East End e qui incomincerà un percorso di rinascita. Ma non c'è scheletro nell'armadio che rimanga sepolto troppo a lungo…
Sulla riva del mare di Abdulrazak Gurnah
Dall'autore Premio Nobel per la Letteratura 2021, ecco un romanzo da leggere tutto d'un fiato.
Tra Oceano Indiano e Canale della Manica, seguiamo il sessantacinquenne Saleh Omar, un mercante di Zanzibar richiedente asilo in Inghilterra. Sindbad dei giorni nostri, Omar lascia una terra dove il male si è incarnato in governanti ladri che usano la violenza politica in ogni indicibile modo. Campi di concentramento, armi e cortigiani rendono la patria che Saleh Omar è costretto suo malgrado ad abbandonare un inferno in terra.
Al suo arrivo a Londra, all'aeroporto di Gatwick, Omar mostra un visto non valido, rilasciato in patria da un suo parente e acerrimo nemico, Rajab Shaaban Mahmud. A Omar era stato suggerito di mostrare di non capire una parola di inglese perciò l'assistente sociale che prende in carico il suo caso sarà costretto a chiedere la consulenza di un esperto di Kiswahili, uno dei dialetti dell'Africa Orientale.
Ironia della sorte, l'interprete che verrà chiamato è il figlio di Rajab, l'acerrimo nemico di Omar…
L'uomo ha tagliato i ponti con la sua famiglia di origine dagli anni '60, quando chiese asilo come rifugiato in Inghilterra. Qui vive attanagliato dalla nostalgia della propria terra e adesso si ritrova faccia a faccia con Omar, entrambi rifugiati accomunati dalla stessa origine.
Senza spoilerarvi nulla di più, correte a leggere questo romanzo da cui non si esce indenni. Se ne esce migliori, non temete.
Il libro di ricette di Alice di Karina Urbach
Siamo a Vienna negli anni Venti. Qui Alice Urbach è la figlia di una facoltosa famiglia ebraica. Ha una passione irrefrenabile per la cucina e negli anni tra il primo e il secondo conflitto mondiale, quando le donne austriache vissero un momento di liberazione incominciando a frequentare la società (che prima di allora era riservata soltanto agli uomini). Alice diventa così la ristoratrice di Vienna per eccellenza.
Incomincia a tenere corsi culinari in cui insegna come preparare antipasti, piatti di carne e manicaretti di pasticceria. Offre ricette veloci e moderne che rispondono alle esigenze della nuova donna austriaca, la donna lavoratrice.
Il suo libro di ricette So kocht man in Wien! (“Così si cucina a Vienna!”), pubblicato alla fine del 1935, diventa in breve tempo la Bibbia della cucina viennese: un compendio culinario di una capitale austriaca cosmopolita, con un tocco femminista e un’attenzione particolare alle esigenze della moderna economia domestica.
Da quel momento in poi, però, le cose peggiorano rapidamente per la sua famiglia: a causa delle persecuzioni naziste, Alice è costretta a fuggire prima in Inghilterra e poi negli Stati Uniti. È solo molti anni dopo che, in una libreria viennese, ritrova il suo libro di ricette.
Con enorme sorpresa, però, il nome in copertina non è più il suo, bensì quello di Rudolf Rösch: autore a lei sconosciuto, probabilmente mai esistito ma che rispetta i canoni ariani.
Grazie alla brillante e documentata ricostruzione di sua nipote Karina Urbach, stimata storica tedesca, questo libro narra la vicenda inedita di una donna straordinaria, testimone di un’epoca di splendore e grandezza da un lato e dall'altro vittima di un capitolo poco noto nella storia dei crimini nazisti, quello dell’arianizzazione di opere di autori ebrei.
Leggerlo è un atto dovuto ad Alice. Che no, non è un personaggio di finzione: è la vera nonna dell'autrice de Il libro di ricette di Alice di Karina Urbach.
Il paradiso ritrovato di Halldór Laxness
Finalmente è uscito in Italia il romanzo capolavoro di ironia del premio Nobel islandese Halldór Laxness, considerato uno dei più grandi maestri del Novecento da mostri sacri della letteratura contemporanea del calibro di Susan Sontag, Alice Munro e Jonathan Franzen.
Il paradiso ritrovato racconta la storia di Steinar, agricoltore idealista che vive in una piccola fattoria nel distretto di Steinahlidar con la moglie e i due figli. Si dice che Krapi, il suo cavallo bianco, sia dotato di poteri magici e per questo tutti quanti vorrebbero metterci sopra le mani.
Ma invece di venderlo ai potenti della zona, Steinar va a Thingvellir a offrirlo al re di Danimarca Cristiano IX, in visita per celebrare il millesimo anniversario del primo insediamento islandese. Dopo aver accettato l’invito del re a Copenaghen, incontra il vescovo mormone Didrik, che lo convince a partire con lui per unirsi alla comunità mormone del Paradiso Terrestre, nella valle di Salt Lake nello Utah. Ma mentre Steinar si integra nella nuova vita comunitaria oltre oceano, la sfortuna si abbatte sulla sua fattoria: le pietre invadono il suo campo, la casa crolla, la famiglia si sfascia a causa dei soprusi e della povertà.
Quando Steinar tornerà in patria per ricostruire la sua vita sarà molto più informato sugli ideali e sugli inganni del mondo. Potrà così ripartire con il piede giusto, dopo aver visto cosa c’è al di là del suo proverbiale (e in questo caso anche letterale) orticello.
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