I migliori libri da leggere ad Aprile
Aprile dolce dormire, dicono, ma probabilmente perché non hanno trovato il libro giusto: se state cercando i migliori libri da leggere questo mese, sappiate che appena li troverete avrete ben poco tempo per schiacciare un pisolino...
E dato che chi dorme non piglia pesci, siamo qui per consigliarvi i migliori nuovi romanzi con cui potrete pescare eccome: dalla fantasia di chi li ha scritti e dalla vostra, anche.
** Tutte le nostre ultime selezioni sui nuovi libri da leggere **
Fare scattare la magia della lettura significa stabilire un collegamento a filo diretto tra lettore e autore, in uno dei rapporti di fiducia più affascinanti della storia dell'entertainment.
Abbiamo selezionato per voi la rosa dei 10 dei migliori libri freschi di stampa da non perdere.
Dal love romance al giallo, dal noir all’avventura, troverete il titolo giusto per ogni palato letterario.
10 nuovi libri da leggere ad Aprile
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L’uomo che gli alberi amavano di Algernon Blackwood
La storia di Sandorson è quella di un pittore capace di rivelare l'anima che si annida negli alberi. La sua magica intuizione riesce a sconvolgere il quieto ménage dei coniugi David e Sophia Bittacy, la coppia che abita in un cottage nello Hampshire al limitare della Foresta.
Il marito ha già avuto modo di assaporare l'arcano potere delle creature silvestri nella giungla indiana. Quell'amore febbrile verrà ridestato e si trasformerà in un'ossessione delirante.
La moglie tenterà di salvare David da quel richiamo ma il magnetismo dell'universo vegetale stregherà pure lei.
Se avete voglia di atmosfere da gotico noir con contorno di slanci metafisici e intuizioni poetiche che ruotano attorno alla grande protagonista, ossia la Natura, allora L’uomo che gli alberi amavano è la lettura che fa per voi.
Paesaggi affascinanti, una prosa a prova di ipnosi e un’empatia che il lettore riuscirà a stabilire non soltanto con i personaggi ma pure con gli stessi alberi rendono questo romanzo un vero capolavoro.
Il diario geniale della signorina Shibata di Emi Yagi
Shibata detesta l'odore del caffè. Per questo motivo la cosa che non sopporta proprio è doverlo servire agli altri, eppure si ritrova a farlo di continuo.
Tuttavia servire il caffè, pulire e riordinare le tazze non fanno parte della rosa delle sue mansioni. Ma lei è l'unica donna in un ufficio con soli uomini...
Una mattina, quando il suo capo le chiede per l'ennesima volta di ritirare le tazze sporche dalla sala riunioni, lei risponde che non può. È incinta. Dice questo al capo e ai colleghi, ma non è vero.
Shibata incomincerà a portare avanti una gravidanza fasulla e questo libro è il diario dettagliato in cui racconta agli altri - e anche a se stessa - le tappe di quel percorso che dovrebbe portarla a diventare madre. La messa in scena si attua con l'aiuto di qualche asciugamano appallottolato sotto i vestiti e un'app che le segnala i progressi del feto.
Incominciano nove mesi in cui la ragazza finalmente può assaporare una cosa che mai aveva potuto gustarsi: rallentare il ritmo frenetico del lavoro e recuperare del tempo da dedicare a sé.
Soltanto grazie a questa nuova inedita marcia inserita riuscirà per la prima volta a rendersi conto di come la società sia alienata, popolata da individui che non sono capaci di guardarsi in faccia. Scoprirà inoltre un mondo di madri sole, alle prese con la gestione dei figli, il rientro al lavoro e le incombenze quotidiane che le lasciano stremate.
Un velo di solitudine sembra ricoprire ogni cosa ma il bambino fantasma che cresce nella pancia di Shibata la fa sentire meno sola. O forse dentro di lei davvero c'è qualcosa, una nuova vita?
Il diario geniale della signorina Shibata è il romanzo d’esordio di Emi Yagi e si rivela esattamente come il diario della protagonista: geniale. Originale, intelligente e ironico, è una critica pungente alla società odierna e un ritratto della maternità da un punto di vista mai contemplato prima.
Rancore di Gianrico Carofiglio
Se avete voglia di giallo, questo romanzo è una garanzia; del resto come tutti quelli firmati da Carofiglio.
Rancore racconta di un barone universitario ricco e potente che muore all'improvviso per cause naturali, almeno così è ciò che certifica il medico. Ma sua figlia non ci crede, così si rivolge a Penelope Spada, ex Pm con un mistero alle spalle. L'indagine diventerà una resa dei conti con il passato e anche un appuntamento con il destino.
Ma se prima vi abbiamo detto che questo è il libro per chi ha voglia di giallo, in realtà ogni buongustaio di questo genere noterà invece come questa prova letteraria si riveli un'avventura umana che oltrepassa gli stilemi del filone narrativo.
Ci regala un personaggio dolente, realistico, magnifico, così vero che più che di carta sembra di carne. Ma allo stesso modo è un personaggio epico, forse come ben quel nome fa intendere: Penelope. Come la moglie di Ulisse.
In queste pagine scoprirete come è morto davvero Vittorio Leonardi e perché Penelope Spada ha dovuto lasciare la magistratura.
Colpa, redenzione e coscienza, così come dignità, punizione e vendetta. Rancore di Gianrico Carofiglio parla di tutto questo. E di molto di più.
7 giorni 7 vite di Nataël Trapp
Léo è un diciassettenne insicuro che si applica poco a scuola e trascorre le giornate principalmente a guardare i film su Netflix e a leggere manga.
Vive con la famiglia nella cittadina di provincia Valmy-sur-Lac. Sta aspettando la festa del liceo, l'occasione in cui spera di poter riconquistare l'ex fidanzata Valentine.
La festa quell'anno sarà organizzata in omaggio a Jessica Stein, una studentessa che è stata uccisa esattamente trent'anni prima proprio durante il ballo.
Ma una domenica mattina Léo si risveglia nel corpo di un altro ragazzo, accorgendosi di essere tornato indietro nel tempo di trent'anni.
Sono i giorni che precedono la morte di Jessica e da quel momento in poi, per il resto della settimana, ogni giornata si svolgerà due volte: una nel passato e una nel presente.
Gli verrà quindi l'idea di scoprire l'identità dell'assassino e impedirgli di uccidere Jessica.
Se siete alla ricerca di emozioni à la Ritorno al futuro e Twin Peaks, 7 giorni 7 vite di Nataël Trapp è la lettura in salsa vintage che fa per voi.
Fantasmagonia di Michele Mari
Fantasmagonia di Michele Mari non è un romanzo ma una raccolta di racconti che però sembra essere un libro unico, scandito da tanti capitoli tutti incentrati sui fantasmi.
Fantasmi dell'esistenza e ossessioni demoniache, scheletri nell'armadio e rigurgiti della coscienza che spesso emergono di notte, durante il sonno. Eppure in queste pagine non è facile capire dove finisca la realtà e incominci l'incubo.
L'autore gioca con tanti generi e con la tradizione letteraria per consegnarci un ritratto dell'artista da spettro.
Il demone che si aggira fra queste pagine è quello della letteratura: una presenza fantasmatica con cui ogni personaggio è costretto a fare i conti.
Fantasmagonia è la lettura di cui ha bisogno chi vuole movimentare il mese di aprile con un bello scossone tinteggiato di colori cupi: le tinte horror si mescolano al giallo, restituendo un amalgama di generi e colori che vi avvilupperanno.
Un problema da tre cani di S.J. Bennett
Siamo a Buckingham Palace; è l'autunno del 2016 e la regina Elisabetta deve occuparsi di un referendum che ha diviso la nazione, di una Brexit alle porte e della ristrutturazione della dimora reale.
Se già la sovrana ha abbastanza grattacapi, ne arriva uno che stravolgerà l'ordine delle sue preoccupazioni: a bordo piscina viene ritrovato il cadavere di una governante.
Si tratta di un incidente tragico oppure a Buckingham Palace sta succedendo qualcosa di misterioso?
Intanto la sua assistente, Rozie, deve far luce sulla strana riapparizione di un quadro scomparso da tempo, oltre che a leggere innumerevoli lettere anonime che turbano l'atmosfera di casa Windsor.
Sua Maestà non è convinta che la situazione sia sotto controllo, come invece gli uomini di palazzo le assicurano. La regina, con tutti gli anni che ha vissuto e tutto ciò che ha visto durante il suo lungo regno, riesce a vedere legami tra le cose che sono invisibili più.
A differenza del suo illustre predecessore Sherlock Holmes, che riteneva necessario fumare tre pipe per risolvere i casi più difficili, a lei basteranno la fida assistente Rozie e una bella passeggiata con gli altri suoi tre fidi “assistenti”: gli inseparabili cani.
Un problema da tre cani di S.J. Bennett è il giallo che tutti noi volevamo avere tra le mani: finalmente a investigare assieme a noi c'è Queen Elizabeth! Non bisogna aggiungere altro.
Gli Effinger. Una saga berlinese di Gabriel Tergit
La famiglia Effinger viene raccontata attraversando quasi un secolo di storia, nel cuore pulsante e turbolanto dell'Europa.
Dagli anni della Germania di Bismarck a quelli della Seconda guerra mondiale, la saga degli Effinger ha inizio con Paul e Karl che da un piccolo paese si trasferiscono a Berlino.
Qui cercheranno fortuna e in poco tempo si imporranno come abili imprenditori, trasformando il loro blasone in una delle famiglie più importanti della città. Ma dopo la prima guerra mondiale quelle certezze borghesi si sgretolano fino ad arrivare al momento in cui anche le loro splendide feste non possono più nascondere l'antisemitismo dilagante.
Gli Effinger. Una saga berlinese di Gabriel Tergit è il titolo per chi ha voglia di un romanzo storico e di una saga familiare che coinvolge sia per le piccole sia per le grandi cose.
La “microstoria” che ha come protagonisti gli Effinger si staglia sullo sfondo di quella macrostoria universale.
Un romanzo che offre l’analisi di una società che purtroppo non si rivela troppo lontana dalla nostra attuale, "ahinoi".
Infanzia di Tove Ditlevsen
Infanzia è il volume che inaugura la trilogia di Copenaghen di Tove Ditlevsen, i tre romanzi autobiografici recentemente riscoperti e subito celebrati a livello mondiale come capolavori.
Il primo libro di questa saga racconta della piccola Tove che vive con i genitori e il fratello maggiore in un quartiere operaio di Copenhagen. La bambina crede di non riuscire a stabilire rapporti con i coetanei a causa di una forte timidezza e chiusura.
Invece farà amicizia con la selvaggia Ruth. Eppure anche con la nuova amica Tove sembra indossare una maschera: la sua vera identità, il suo io e la sua essenza non vengono svelate né a Ruth né a nessun altro.
Lei vorrebbe scrivere soltanto poesie. Le custodisce in un album che nasconde, non solo perché ne è estremamente gelosa ma anche perché suo padre le ha detto che le donne non possono essere scrittrici.
Se è così, allora Tove sa di trovarsi fuori posto. Si sente un pesce fuor d’acqua non soltanto perché “le donne non possono essere scrittrici”, come crede il padre, ma anche perché la sua capacità di osservazione lucida e sensibile la fa sentire estranea all'infanzia che sta vivendo.
Infanzia di Tove Ditlevsen è un gioiello letterario che ben dimostra come il padre della protagonista, che è la stessa autrice di questo romanzo, si sbagliasse alla grande.
Che le donne non possano essere scrittrici lo smentisce questo stesso capolavoro. Alla faccia di suo padre e di chiunque abbia pensato la stessa cosa.
Tutta la stanchezza del mondo di Enrica Tesio
L'11 febbraio 2013 Enrica Tesio sta barcamenandosi tra il delirio generato dai figli piccoli, il lavoro arretrato che deve portare avanti velocemente per rispettare le deadline e le varie incombenze domestiche.
Intanto la TV è accesa e arriva una notizia inimmaginabile: il Papa si è dimesso. Non è malato, non è in crisi spirituale ma è "solo" afflitto dalla patologia del secolo: la stanchezza.
È quello il momento in cui l'autrice si sente «parte di qualcosa di grande e insieme sola in modo assoluto». Si rende conto che lei, come tanti altri nelle sue condizioni, non ha la possibilità di dimettersi.
Enrica fa parte del popolo del multitasking, quella specie che in ogni istante libero scrolla pagine social per misurare le vite altrui, quella che assiepa l'agenda dei figli di impegni per il timore di non stimolarli abbastanza. Insomma, quelli che per riposarsi si devono concentrare. E spesso non ce la fanno comunque.
Tutta la stanchezza del mondo è un diario privato che però parla di fatiche universali, collettive, in cui chiunque di noi si può rivedere.
Le fatiche di Enrica sono 12, come quelle di Ercole. La raccomandazione che ne esce è: stasera, quando tornate a casa, date una carezza a un adulto stanco e ditegli “questa è la carezza dell’ex papa”.
“Mi torna in mente la questione di Dio, che il settimo giorno si è riposato e io no. Ho la certezza che non c'entrasse la stanchezza. Non si è fermato perché non ce la faceva più, si è riposato perché voleva contemplare quello che aveva fatto. Come si contempla il fuoco in un camino, la polvere nella luce, la vita in un bambino”, scrive Enrica Tesio.
Vita in vendita di Yukio Mishima
Arriva il bestseller postumo di Mishima, inedito in Italia. Un mix di romanzo spionistico, erotico, d'avventura e pulp che vi terrà incollati alla pagina.
Vita in vendita racconta la storia di Hanio, un giovane copywriter che tenta il suicidio in preda a un improvviso disgusto per la vita. Viene salvato ma continua a volerla fare finita. Sperando di farsi uccidere, pubblica su un giornale un'inserzione in cui mette in vendita la sua vita.
Si presentano vari candidati e ciascuno lo trascinerà in un'avventura in cui Hanio farà di tutto pur di morire. Però non ci riesce.
Vita in vendita è la lettura giusta per movimentare le vostre giornate: è un susseguirsi di episodi narrati con un ritmo rapido e avvincente.
Ci sono personaggi eccentrici e la tensione lievita a dismisura. Gli eventi che vengono raccontati sembrano slegati ma alla fine affiorerà un disegno, si ricomporrà il puzzle e ogni tassello verrà collegato all'altro.
Chi ama Yukio Mishima, si accorgerà che questo romanzo d’azione è insolito. Mescola ironia, divertimento ma anche un senso di inquietudine nello scandagliare il nichilismo e le pulsioni di morte che animano i suoi personaggi.
Questo libro è stato scritto due anni prima del tentativo di colpo di stato ordito da Mishima, che si concluse con il suo celebre suicidio. Il suo suicidio rituale è avvenuto dopo l'occupazione del Ministero della Difesa: dopo aver tenuto l'ultimo discorso nazional-patriottico al balcone dell'ufficio di fronte a un migliaio di persone, giornali e televisioni, Mishima è rientrato in ufficio, ha inneggiato all'Imperatore e si è tolto la vita tramite seppuku, il suicidio rituale dei samurai.
Si è trafitto il ventre e si è fatto poi decapitare dal suo più fidato amico e discepolo, Masakatsu Morita, che però ha sbagliato per tre volte il colpo di grazia previsto dal rito tradizionale.
È dovuto intervenire un altro compagno, Hiroyasu Koga. Anche Masakatsu Morita, il discepolo, si è tolto a sua volta la vita.
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