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Lifestyle

La trappola atomica: un libro racconta l’icona pop più esplosiva

La trappola atomica: un libro racconta l'icona pop più esplosiva

foto di Grazia.it Grazia.it — 21 Marzo 2023
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Dai film alle serie tv, da Andy Warhol e Banksy ai videogame, "la trappola atomica" è esplosa in ogni angolo della cultura pop

È appena uscito il libro «La trappola atomica. Come la bomba ha contaminato la cultura pop» che per la prima volta mette insieme tutte le opere culturali che parlano del peggior incubo dell'uomo, quello costruito con le sue stesse mani: l'atomica.

Dai film «Il dottor Stranamore» e «Il pianeta delle scimmie» alle serie Lost e Manhattan, da Andy Warhol e Banksy ai videogame come Call of Duty, Fallout e Civilization, la bomba è analizzata in ogni campo

A scriverlo è Camilla Sernagiotto, giornalista di Sky Tg24, del Corriere della Sera e soprattutto nostra fidatissima firma fin dalla nascita del sito (o quasi). 

Un “tesoretto” che raccoglie orrori e devastazioni di matrice atomica per rendere più chiaro ai nostri occhi cosa potrebbe accadere se l’esplosione accadesse davvero.

Il libro si articola in più parti, con una prima sezione che racconta del Progetto Manhattan, il programma militare statunitense da cui tutto ebbe inizio nel deserto di Los Alamos, incubatrice del primo ordigno archetipico chiamato Gadget.

Dopo tutti i vari passaggi che hanno portato allo sgancio delle bombe su Hiroshima e Nagasaki, La trappola atomica passa al vaglio l’arte in ogni sua declinazione.

Perché la bomba atomica ha contaminato tutta la cultura pop?

(Continua dopo la foto)

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Da Andy Warhol a Banksy, le bombe nell’arte

Si parte dal capitolo inerente all’arte pittorica e scultorea, con le opere della pop art di James Rosenquist e Andy Warhol, le sculture fatte con materiale radioattivo di Tony Price e le bombe “lanciate” per strada dal famoso street artist Banksy (oltre a tante altre opere meno note). Molti dei diretti interessati - gli artisti ancora viventi oppure i loro eredi - sono stati interpellati direttamente dall’autrice, alla quale hanno offerto una visione inedita della bomba.

In questo “atlante” delle tante declinazioni dell’apocalisse descritte dagli autori della cultura del Novecento e del Nuovo Millennio non manca all’appello nessuna delle branche artistiche: c’è la letteratura, il teatro, i fumetti, la musica.

E ancora: videogiochi, cinema, radio, televisione, giornali, riviste, serie televisive, persino cartoni animati.

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Il dottor Stranamore, gli U2, il punk e l’heavy metal

Da Il dottor Stranamore a Il pianeta delle scimmie fino ai meno noti film indiani, la parte sul cinema raccoglie qualsiasi lungometraggio (e anche i cortometraggi più significativi) sul tema.

Il capitolo sulla musica passa in rassegna mostri sacri delle sette note come Bob Dylan, Crosby, Stills & Nash, Jefferson Airplane e gli U2 (ricordiamo che l’undicesimo album in studio di Bono e soci si intitola How to Dismantle an Atomic Bomb) fino ad arrivare ai gruppi punk meno conosciuti e all’heavy metal, un genere che si rivela indissolubilmente legato alla guerra nucleare, come spiega questo saggio.

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Da Lost a Manhattan, tutte le serie TV a tema. E Twin Peaks è una metafora dell’atomica?

Molto ricca è anche la parte dedicata alle serie televisive, partendo chiaramente da quella che racconta proprio la nascita dell'atomica nel deserto di Los Alamos: Manhattan.

Ci sono anche Jericho, 24, Lost con la sua bomba Jughead e Sacred Games, tra le altre.

E per la prima volta in un volume viene illustrata la suggestiva teoria di Camilla Sernagiotto secondo cui Twin Peaks di David Lynch sarebbe una metafora del Progetto Manhattan, il programma militare statunitense per l’ideazione e la produzione dei primi ordigni nucleari.

Dallo sceriffo di Twin Peaks Harry S. Truman (il cui nome ricalca perfettamente quello del presidente degli Stati Uniti d’America che fra il 6 e il 9 agosto 1945 ordinò di fare esplodere la prima bomba atomica su Hiroshima e la seconda su Nagasaki) alla cugina di Laura Palmer, Maddy Ferguson (il cui cognome è quello del co-pilota del bombardiere Bockscar, che il 9 agosto 1945 sganciò la bomba atomica su Nagasaki), le coincidenze tra i nomi e le caratteristiche dei personaggi della serie televisiva di Lynch e gli scienziati e militari collegati alla bomba sono davvero impressionanti.

La stessa Laura Palmer ricorda “Ray Palmer, personaggio dei fumetti della DC Comics nato negli anni Sessanta che si trasforma nel Supereroe Atomo.

Quando Ray Palmer non veste i super-panni, è un professore di fisica della Ivy University di Ivy Town (cittadina fittizia del New England) ed è specializzato in compressione della materia”, si legge ne La trappola atomica.

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La cultura ci fa vedere a distanza ravvicinata le conseguenze della bomba

Il cosiddetto "ordigno dell’apocalisse” ha segnato la storia e l’immaginario collettivo a partire dalla seconda metà del Novecento.

Solo la cultura è in grado di farci vedere a distanza ravvicinata le immagini di ciò che le bombe chiamate Little Boy e Fat Man hanno fatto a Hiroshima e Nagasaki e impedirci di cancellarle dalla memoria, ricordandoci che micidiale tasto per l’autodistruzione abbiamo in mano.

Questo è il motivo per cui Camilla Sernagiotto si è dedicata a questo nuovo testo, che arriva a pochi mesi dal fortunato La maledizione del Dakota. Rosemary’s Baby, Cielo Drive, John Lennon e altri fatti oscuri (Arcana, 2022), il suo saggio uscito l’estate scorsa in cui vengono analizzati risvolti oscuri e inquietanti legati al Dakota Building, l’edificio di New York in cui è stato ucciso John Lennon.

Dal cinema alla musica, tra quelle mura newyorkesi sono accadute tante cose strane, analizzate e collegate per la prima volta dalla giornalista.

E a cinque mesi dall'uscita de La maledizione del Dakota di Camilla Sernagiotto coincidenza ha voluto che Yoko Ono (la vedova di Lennon) abbia abbandonato il Dakota, in cui viveva da oltre mezzo secolo...

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Perché un libro sulla bomba atomica

«Se c'è una persona che sa bene quanto la bomba atomica entri nella mente, nell’anima, nell’inconscio e nel midollo della cultura, quella sono proprio io» racconta Camilla Sernagiotto, che dimostra di esserne imbevuta lei in primis.

«Non capendo come mai da quel terribile agosto del 1945 a oggi nessuno abbia raccolto in un unico volume tutte le pellicole cinematografiche, i libri, i programmi radiofonici, quelli televisivi, i fumetti e i manga che parlano di atomica, ha deciso di farlo io. Ora più che mai».

In questo libro in cui ci sono tutte le opere della cultura pop a forma di fungo atomico si racconta cosa accadrebbe se venisse ancora una volta schiacciato il micidiale tasto che l'uomo ha in mano.

© Riproduzione riservata

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