Krysten Ritter: «Mi piace fare il maschiaccio»
È cresciuta in una fattoria, odia i tacchi alti e apparire sexy. Eppure ha cominciato come modella. E ora l’attrice Krysten Ritter torna in tv nei panni di una supereroina Marvel complicata e ironica. Come lei
Quando entro nella stanza d’albergo dove abbiamo appuntamento, Krysten Ritter è accovacciata su una sedia, i piedi uno a penzoloni, uno rannicchiato sotto il sedere. Indossa una maglietta bianca, un paio di jeans molto strappati e ai piedi ha un paio di scarpe rosa shocking. Non posso non farle i complimenti. «Ah, grazie», mi risponde lei. «Le ho messe solo perché sapevo che sarei stata seduta tutto il giorno». Nel senso che di solito preferisce stare comoda, sneakers e via? «Detesto le scarpe con il tacco, mi fanno male ai piedi e mi sento a disagio. In questo sono davvero un maschiaccio».
Tralascio per ora di chiederle in che cosa altro lo sia, ma penso che questa rivelazione sia il biglietto da visita migliore per la serie tv The Defenders, su Netflix dal 18 agosto, in cui Krysten riprende il ruolo di Jessica Jones. Basato sul fumetto Marvel che porta lo stesso titolo, The Defenders vede riuniti diversi supereroi, ognuno già protagonista di una serie a lui dedicata: Daredevil (interpretato da Charlie Cox), Luke Cage (interpretato da Mike Colter), Iron Fist (Finn Jones) e, appunto, Jessica Jones, la ex supereroina titolare di una agenzia investigativa che porta il suo nome.
Orfana (i genitori sono morti nell’incidente di macchina dal quale lei riceve i superpoteri), scontrosa, sarcastica, con un senso dell’umorismo asciutto, Jessica ha una forza incredibile e può saltare in modo sovraumano, ma soffre di disordine post traumatico da stress, beve troppo ed è un disastro nelle relazioni interpersonali. Un supereroe, anzi, una supereroina unica nel suo genere, insomma, che è poi il motivo del suo successo.
Scoperta in un centro commerciale a 15 anni, oggi che di anni ne ha 35 Krysten ha alle spalle una carriera da modella prima di passare alla recitazione, intorno al 2001. Da allora non si è più fermata: è stata l’allieva di Julia Roberts in Mona Lisa Smile, la migliore amica di Isla Fisher in I Love Shopping, Jane Margolis nella serie tv Breaking Bad.
Che cosa succede quando si mettono quattro supereroi insieme?
«Che si divertono come matti. Davvero, è stato un set incredibile. La produzione non sapeva come fare: continuavamo a ridere e a scherzare tra di noi».
Come si è trovata a essere l’unica femmina del gruppo?
«Non me ne sono neanche accorta, è una cosa che succede spesso. Ma in questo caso nel cast ci sono anche Sigourney Weaver e Rosario Dawson, delle compagne di set perfette».
Interpreta Jessica Jones da tre anni. Si ricorda che cosa l’ha attratta di lei all’inizio?
«È un personaggio complicato, con una storia alle spalle e strati e strati di personalità. Per me è una sfida, ma è anche molto divertente perché mi dà l’occasione di cimentarmi nella commedia, di fare battute, di usare l’ironia. Ma allo stesso tempo ci sono dramma e azione. È molto raro avere tutto insieme».
L’ironia fa parte anche della sua personalità?
«Certo. È una delle cose che condivido con Jessica. E infatti io di mio ogni tanto aggiungo battute al copione. È molto divertente. E poi Jessica è un personaggio decisamente dark, per cui alleggerire ogni tanto va bene, è giusto».
Invece come ha fatto a mettersi in contatto con gli aspetti oscuri della personalità di Jessica?
«All’inizio della prima stagione ho fatto qualche ricerca e ho parlato con molte persone che soffrono di stress post traumatico. Per come sono fatta, è molto importante arrivare sul set preparata».
Lei ha iniziato come modella e poi è passata alla recitazione. Non a tutte riesce.
«Ma ero giovanissima, una ragazzina. Fare la modella mi ha solo permesso di mettere un piede nel magico mondo del cinema. Da lì ho fatto pubblicità, che è un modo abbastanza comune per gli attori di cominciare a recitare».
C’è qualcosa di utile del suo passato da modella che usa nel ruolo di attrice?
«Nei servizi fotografici sono una bomba, velocissima: di solito finisco un’ora prima del previsto».
L’aspetto glamour del mestiere le piace?
«Non è la cosa a cui penso. Se c’è un red carpet ovvio che mi faccio truccare e agghindare, è divertente, ma non essenziale. Nella vita di tutti i giorni mi vesto in modo super semplice».
Jessica Jones ha un guardaroba molto specifico.
«Mi fa piacere che lo abbia notato, perché gli abiti sono una parte importante del personaggio. Con la costumista abbiamo deciso che Jessica ha bisogno di abiti grandi, che la facciano quasi scomparire. Jessica non vuole complimenti dagli uomini, vuole nascondere il corpo, si veste in modo pratico, come un’armatura».
La serie ha avuto un enorme successo. Che cosa crede abbia conquistato il pubblico?
«Penso che Jessica sia un personaggio come ce ne sono pochi in giro, e che la gente si identifichi nella sua capacità di rimanere in piedi nonostante tutto quello che ha passato. È una che resiste, che è solida e pratica, anche se vive in questo mondo di supereroi».
So che lei è cresciuta in una fattoria. Come è stata la sua infanzia?
«Avevamo mucche, galline, aria buona e molto lavoro da fare. Siccome ero spesso sola, senza nessuno che mi intrattenesse e senza televisione, ho potuto coltivare la mia immaginazione. Sono grata di aver avuto un’infanzia così perché mi ha insegnato il valore del duro lavoro, dei soldi e della vita umile, senza spese eccessive o inutili».
Era un maschiaccio?
«Non ero una femminuccia, no. Non stavo nella mia camera a sfogliare riviste di moda. Piuttosto ascoltavo i Soundgarden a tutto volume. Ero una rockettara, sì, e lo sono ancora».
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