Elena Majoni: La verità è più forte di un uomo violento
Elena Majoni è l’ex moglie del regista Gabriele Muccino. Il loro matrimonio era terminato nel 2006, dopo che lei lo aveva denunciato per maltrattamenti. Ma solo ora la donna ha ottenuto l’affidamento esclusivo del loro bambino. E qui parla a Grazia della battaglia condotta per sé e per suo figlio, mentre veniva accusata di aver mentito
«Una volta mi ha preso per la mascella, urlandomi di dirgli che lo amavo, mi ha rotto un dente. Io ero innamorata, lo giustificavo. Poi ho detto basta per nostro figlio», ha raccontato fra le lacrime Elena Majoni, ex moglie del regista Gabriele Muccino, alla trasmissione L’ Arena condotta da Massimo Giletti, dove ha rievocato le violenze subìte da suo marito fra cui lo schiaffo che le ha perforato il timpano.
La violenza contro le donne è diventata una piaga sociale, un film horror che si ripete quasi ogni giorno. E fa clamore quando riguarda un personaggio pubblico. Elena Majoni, 42 anni, violinista, è stata sposata al regista Gabriele Muccino per quattro anni, fino alla separazione avvenuta nel 2006.
La guerra in tribunale si è conclusa da poco, con una sentenza definitiva e l’affidamento esclusivo alla madre del figlio avuto con il regista. Muccino non hai mai replicato pubblicamente alle accuse della moglie, se non con qualche allusione attraverso i social network. Ora, però, ha fatto sapere attraverso i suoi legali che molte accuse della sua ex non corrisponderebbero al vero. Grazia ha chiesto a Elena Majoni la sua versione dei fatti.
« Mi riferisco in particolare all’episodio dello schiaffo che mi ha provocato la perforazione del timpano e danneggiato la carriera »
Signora Majoni, dopo anni suo marito Gabriele Muccino fa sapere attraverso i legali che lei si sarebbe inventata le violenze subite. Ci racconti i fatti.
«Quelli di cui ho parlato pubblicamente sono tutti documentati da referti medici. Mi riferisco in particolare all’episodio dello schiaffo che mi ha provocato la perforazione del timpano e danneggiato la carriera. Ho fatto denuncia e Silvio Muccino (il fratello di Gabriele, ndr), che all’epoca testimoniò il falso, nel 2015 ha confermato la mia versione, anche pubblicamente nel programma tv L’Arena, nel 2016. Ora siamo in due ad aver raccontato la verità. Ho comunque atteso che tutti i processi pendenti fossero chiusi per lasciare che fosse la giustizia a parlare per me. Il giudice civile si è espresso non solo sulla base delle nuove prove fornite, ma soprattutto sull’esito delle perizie psicologiche condotte sulla mia famiglia, su quella di Gabriele e dei suoi genitori».
E così ha ottenuto l’affidamento esclusivo di suo figlio, che ha 14 anni. Come gli ha raccontato cos’è successo fra lei e il suo ex marito?
«Se ho ottenuto l’affido è grazie ai miei legali Rosella Festa e Virginia Lusa. A mio figlio ho raccontato che cosa stava accadendo con pazienza e cautela, mentre cresceva, cercando d’ingentilire quello che sarebbe stato troppo duro per lui. Purtroppo, il fatto che il padre sia un personaggio pubblico non ha aiutato: le parole che ha detto su di me sono restate. E, quando mio figlio è cresciuto e ha cominciato a navigare su internet, le ha lette».
Come spiega gli atteggiamenti violenti del suo ex marito, come lo schiaffo?
«Credo non abbia mai avuto nessuno che gli dicesse che esistono dei limiti, che non è onnipotente. Ma il successo che ha ottenuto ha ingigantito il suo ego».
« Un giorno, però, mio figlio mi ha chiesto: “Perché hai permesso che papà parlasse così di te?” »
Il suo ex cognato Silvio Muccino ha testimoniato a suo favore e ha dichiarato di vergognarsi di essere stato zitto molti anni. Ha raccontato di aver nascosto l’accaduto lasciandosi convincere dalla famiglia a non far scoppiare uno scandalo. Secondo lei, perché ha cambiato idea?
«Silvio è molto diverso dal resto di quella famiglia. Quando ci siamo ritrovati, la prima cosa che mi ha detto è stata: “Sono anni che mi torturo. Ho bisogno di riparare”. L’ha fatto nel 2015 in tribunale. Non ha cambiato idea: ha solo ritrovato se stesso».
Crede che la testimonianza a suo favore sia motivata anche dal pessimo rapporto fra i due fratelli, che non si parlano da anni o dal bisogno di ristabilire la verità?
«Non è una faida fra fratelli, Silvio ha interrotto i rapporti con tutta la sua famiglia otto anni fa. E una delle cause di questa rottura è stata quella falsa testimonianza. Credo che ribellarsi alle dinamiche della sua famiglia lo abbia portato a sentirsi libero e quindi a far emergere la verità».
Perché ha deciso di andare in tv? Quanto è stato doloroso rievocare un’antica sofferenza dopo tanti anni?
«Dolorosissimo. Quando ci siamo lasciati, Gabriele mi ha dipinta come una “donnetta” meschina. L’ha fatto pubblicamente e poi, negli anni, anche con nostro figlio. Un giorno, però, mio figlio mi ha chiesto: “Perché hai permesso che papà parlasse così di te?”. E ho sentito il bisogno di ristabilire la verità pubblicamente, così come pubblicamente ero stata infangata».
Crede sia giusto raccontare in tv un dramma privato? Non rischia di essere percepito dagli spettatori come una soap opera televisiva?
«Forse può apparire tale per chi vi assiste come spettatore. Non certo per chi le ha vissute».
Pensa che la sua denuncia possa renderle giustizia? Molte donne che non sono state legate a un personaggio pubblico non hanno la stessa possibilità.
«Io so solo che mi ha fatto bene perché, quando passi anni a proteggere la persona che ti ha fatto del male, hai una gran paura di accusarla a voce alta. E quella paura ti scava dentro. Io mi considero una privilegiata perché poche donne che hanno avuto esperienze simili alla mia hanno la possibilità di parlarne pubblicamente. E ho cercato di dare voce anche a loro».
Assistiamo a continue violenze e femminicidi. Qual è il suo pensiero su queste tragedie?
«È terribile. Soprattutto perché esiste quella doppia, disgustosa violenza che molte vittime devono subire: se osano rivelare lo stupro o le botte, poi devono affrontare il dileggio. E anche l’umiliazione: perché spesso sembra prevalere un antico e odioso pregiudizio contro le donne, come se si fossero meritate di essere picchiate».
Sono passati anni dalla sua separazione, avvenuta nel 2006. E per tanto tempo, in pochi l’hanno creduta. Come ha vissuto questa diffidenza nei suoi confronti?
«Con grande frustrazione perché sai che quel marchio infamante di essere stata accusata dal mio ex marito di essere bugiarda e persino un’ arrampicatrice sociale ti resterà attaccato addosso come una seconda pelle. Vorresti spiegare a tutti che non sei “quella”. Ma io sono stata fortunata: chi mi è stato vicino in questa vicenda mi ha dato molta forza».
Che cosa pensa ora dell’amore? Ha ricominciato a fidarsi?
«Ho avuto la fortuna di incontrare Nicola, l’uomo che oggi è mio marito e con il quale ho avuto il mio secondo bambino. Ho lasciato che si avvicinasse a mio figlio maggiore solo dopo due anni che ci siamo conosciuti, per il rispetto e l’amore che ha dimostrato nei nostri confronti. La sua profonda positività e la sua forza mi hanno conquistata».
Che rapporto ha oggi con suo cognato Silvio Muccino?
«Ci consideriamo due sopravvissuti. Stanchi, certo, ma non ci siamo arresi e ora abbiamo davanti a noi un nuovo mondo. Senza tutte quelle ombre del passato».
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