12 vecchi film che tutti dovrebbero aver visto almeno una volta (o due)
Dal Truman Show a Grease e Ritorno al futuro, 12 film che sono entrati nel linguaggio comune e che tutti dovrebbero aver visto (almeno) una volta nella vita
2001: Odissea nello Spazio di Stanley Kubrick ha compiuto 50 anni, Grease ne ha 40, e The Truman Show 25.
Eppure, rivisti oggi, continuano a essere dei capolavori, tanto da essersi guadagnati di diritto il titolo di classici.
E tanto da essere entrati nel linguaggio comune: motivo in più per non potersi permettere di non averli visti e/o per rivederli se li avete guardati quando erano ancora magari non nelle sale ma di prima programmazione in tv.
Ecco una - davvero difficile da fare - selezione di vecchi film che, a nostro avviso, sono invecchiati benissimo e vale la pena (ri)vedere nonostante l'età.
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The Truman Show, 1998
È il 5 giugno del 1998 quando The Truman Show, di Peter Weir, esordisce nella sale statunitensi.
Non esiste ancora Facebook né tantomeno Instagram con le stories.
Eppure Peter Weir racconta la storia di un uomo che scopre di essere stato intrappolato a sua insaputa in un reality sulla sua vita.
Uno spunto di riflessione notevole per generazioni che oggi, consapevolmente, a quel reality provano a partecipare tutti i giorni.
Ritorno al futuro, dal 1985
Lo abbiamo visto per la prima volta nel 1985.
Lo abbiamo consumato negli anni ’90.
Lo abbiamo risfoderato e riscoperto nei 2000.
Continueremo a vederlo senza stancarci mai, anche negli anni a venire.
Fantasia, divertimento, avventura: Ritorno al futuro, di Robert Zemeckis, è considerato un cult del cinema d’intrattenimento non a caso.
Ghostbusters, 1984
Quando nel 2016 è uscita la versione all-girls-inclusive firmata Paul Feig, ci siamo ovviamente rivisti l’originale maschile prima di correre al cinema.
Il Ghostbusters di Ivan Reitman è uno di quei film che, nonostante gli effetti speciali ancora molto maccheronici, cattura il pubblico con la sua variegata e folle squadra di protagonisti, oltre che con le loro avventure surreali.
Ah certo: anche con la colonna sonora.
Una poltrona per due, 1983
Dovremmo scrivere un pezzo solo sui ‘film invecchiati bene di John Landis’: The Blues Brothers, Animal House, Un lupo americano a Londra, Ai confini della realtà, tra i tanti.
Ma dovendone nominare uno, come fare a non scegliere Una poltrona per due?
Tutti gli anni - e sottolineiamo tutti - ce lo sorbiamo con l’entusiasmo della prima volta la Vigilia di Natale in televisione.
È una bella favola, è divertente e ha un messaggio positivo: Una poltrona per due è una tradizione che passerà di generazione in generazione.
Pulp Fiction, 1994
Se Le Iene hanno reso celebre un certo dresscode criminale, Pulp Fiction ha imposto un nuovo linguaggio cinematografico in grado di recuperare situazioni classiche di genere, dal western al poliziesco, e di trasformarle in qualcosa di mai visto prima partendo da elementi già presenti nella cultura popolare.
Non a caso il termine pulp del titolo è preso da ‘pulp magazines’, le riviste più economiche che si trovavano in edicola a inizio Novecento.
Pulp Fiction non ha solo inquadrato l’autorialità cinematografica di Tarantino, ma inaugurato un certo modo di raccontare che ha poi travolto gli anni ’90.
Terminator 2 - Il giorno del giudizio, 1991
James Cameron ha firmato uno dei sequel meno scontati della storia del cinema, i cui effetti speciali hanno fatto scuola - curati, fra l’altro, dalla società che fa capo a George Lucas.
In Terminator 2 il cinema dialoga con la tecnologia mostrandone i due volti in antitesi.
Non solo: c’è uno dei più grandi Arnold Schwarzenegger di sempre.
Psyco, 1960
Psyco è uscito nelle sale nel 1960. Eppure tutti, anche chi è nato molto dopo, sanno di cosa si parla: Psyco è il capolavoro horror di Alfred Hitchcock, nonché il film che più di altri ha segnato un genere per l’esperienza della paura che propone.
Nonostante prenda spunto dai crimini realmente compiuti dal famoso pluriomicida Ed Gein, all’ uscita di Psycoin sala il termine serial-killer non era nemmeno mai stato coniato.
Questo per farvi immaginare come la ricetta a base di cronaca, sangue, suspense e sdoppiamento d’identità possa aver traumatizzato frotte di spettatori accorsi a vedere il film del maestro del brivido.
Ancora oggi, anche se lo abbiamo visto-studiato-rivisto, Psyco non smette di farci contorcere per la tensione.
Il mago di OZ, 1939
Il mago di Oz è uscito in sala nel 1939 eppure, anche lo spettatore più esigente d’oggi, non potrebbe aver nulla da ridere sulla sua messa in scena: spettacolare e coinvolgente.
La versione cinematografica del classico per ragazzi firmato L. Frank. Baum è puro piacere per le orecchie e spettacolo per gli occhi.
Da rivedere.
I Goonies, 1985
Per chiunque sia nato a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, I Goonies, di Richard Donner, rappresentano un passo fondamentale della propria formazione.
Mickey, Chuck & amici, sono un gruppo di ragazzi normali - tendenti al nerd, ma non ricchi - che vivono una grande avventura in formato cortile, con tanto di nemici e sfide.
I Goonies parla di amicizia in modo universale e lo fa attraverso situazioni che qualsiasi ragazzo, anche oggi, può facilmente capire.
Mary Poppins, 1964
La favola scritta da Pamela Lyndon Travers (1934) e trasformata in film con inserti cartoon dalla Walt Disney nel 1964, non ha mai smesso di essere attuale.
In fondo è un racconto di fantasia per famiglie con protagonista una bambinaia magica, che adora cantare e si prende cura dei ragazzi in modo amorevole, ma intransigente.
Oggi Mary Poppins non è solo un celebre musical in scena a Broadway dal 2004 - la cui versione milanese sarà in cartellone al Teatro Nazionale fino a fine anno - ma presto sarà anche un sequel cinematografico con protagonista Emily Blunt.
Stiamo parlando di Il ritorno di Mary Poppins, in uscita a Natale 2018, che si preannuncia un vero evento per la ricomparsa sul grande schermo di questa celebre eroina: indipendente, elegante e molto perspicace.
Rosemary’s Baby, 1968
Da quando Kate Middleton, moglie del principe William, ha deciso di sfoggiare un abito simile a quello indossato da Mia Farrow nel film - anche lei in attesa, ma demoniaca - per presentare il terzo figlio Louis alla stampa, in molti sono tornati a parlare del capolavoro di suspense di Roman Polanski, anche solo per tradurre il motivo di tale chiacchiericcio.
Rosemary’s Baby è un thriller psicologico intramontabile che, nonostante quest’anno abbia compiuto i suoi primi cinquant’anni di vita, fa ancora tremare di paura.
Metropolis, 1927
Non fatevi spaventare dal bianco e nero.
Metropolis, di Fritz Lang, è ancora oggi un film visionario sia nel racconto della vita in una metropoli del futuro - è il 2026 e New York è la città da cui il regista ha preso ispirazione - sia nella sua visione classista della società.
Un caposaldo della storia del cinema da recuperare al più presto.
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