Wrap yourself: omaggio al wrap dress di Diane von Furstenberg

Ha compiuto quarant'anni, ma l'iconico abito-vestaglia di Diane von Furstenberg è più attuale che mai

Quintessenza di sensualità in un'epoca attraversata da furori femministi. L'intuizione che la ventiseienne Diane von Furstenberg incontra a principio degli anni '70 va controcorrente. Al posto dei pantaloni, una veste in jersey che esalti morbidamente le rotondità dei fianchi incrociandosi sul seno. Malizioso come una vestaglia, elegante come un kimono, nasce il wrap dress. Da allora è passato quasi mezzo secolo, eppure il fascino dell'icona resta immutato. Come ha ribadito la restrospettiva "Journey of a dress" di Los Angeles, organizzata per celebrare le glorie di un capo-simbolo del guardaroba femminile.

Sulla scia dei festeggiamenti, ecco una stuzzicante selezione dei modelli più di tendenza. Si comincia per scelta obbligata proprio da Diane von Furstenberg, con una duplice variante: quella da sfilata, romantica e seduttiva, che scopre generosamente le gambe e non rinuncia a ricami e sottogonna in pizzo; l' altra , invece, di gusto più vintage con grafismi di colore su jersey-seta. Vi si possono accostare il modello di Emilio Pucci dagli inconfondibili motivi stampati e quello di Gucci in macro-paisley. Per Veronica Beard l'ispirazione potrebbe dirsi addirittura etnica, mentre Etro rincara la dose del floreale.

A sera l'opulenza del satin nello smanicato di Lanvin e il monocromo di Michael Michael Kors effetto-draped. Altrimenti, l'alternativa più scintillante e rockettara ce la serve Saint Laurent, con un lamé da mozzare il fiato. Variazioni su tema smoking nell'abito mono-revers di Maison Martin Margiela e nel bicolore di Roland Mouret , chic nell'inossidabile bianco e nero. Sul finale, una carellata di "modernisti": disciplina origami nella proposta di Topshop , astrazioni di vestaglia in quelle di Helmut Lang e Marc by Marc Jacobs .

© Riproduzione riservata