Ulyana Sergeenko: bambola russa
Fotogallery Ulyana Sergeenko: bambola russa
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Intervista alla designer e fotografa russa, ormai un'icona (e habituée) dei più importanti blog di street style
Volto familiare per chi frequenta la fashion week di Parigi e soggetto dei post dei più famosi fashion blogger, Ulyana Sergeenko non si veste come tutte le altre ragazze russe. Ci ha parlato del suo stile, di come trova l’ispirazione e dei suo gusti letterari.
Come hai cominciato la tua carriera di stilista?
Ho cominciato con un grande interesse per la moda e cucendomi da sola alcuni vestiti che non trovavo nelle collezioni degli altri stilisti.
Com’è stato lavorare alla tua prima collezione? E quando ne vedremo il seguito?
È stata un’esperienza davvero interessante anche se difficile. Un processo molto lento, durante il quale ho pensato ogni cosa a lungo. La nuova collezione verrà presentata il 6 dicembre a Mosca.
Qual è la collezione che hai apprezzato di più tra quelle dell’ultima fashion week a Parigi?
Valentino – secondo me la collezione migliore e la sfilata migliore di tutta la FW.
Chi è il tuo scrittore o poeta preferito?
Fëdor Dostoevskij.
Uno stilista o un team di stilisti che ti ispirano?
Domenico Dolce e Stefano Gabbana, Miuccia Prada.
Ti piacerebbe collaborare con una casa di moda, o preferisci lavorare in modo indipendente?
Sono più interessata a lavorare in modo indipendente, sviluppando pensieri e idee personali.
I vestiti del tuo brand si possono trovare in Europa?
Riceviamo molte richieste da diversi paesi, ma visto che siamo solo alla prima stagione, almeno per il momento i capi “Ulyana Sergeenko” si possono comprare solo in Russia. Magari in futuro.
Come descriveresti il tuo stile?
Mia nonna è sempre stata il mio mito. E quindi mi vesto come lei: gonna lunga, scarpe, top classico. Ma non mi vesto sempre così: a volte mi immagino personaggi completamente diversi, e la scelta tra questi dipende dal mio umore e dalle fonti d’ispirazione del momento. Quando lavoro indosso semplicemente jeans e scarpe da tennis. Altre immagini a cui mi ispiro nascono dopo aver visto un film o aver letto un libro, solitamente di un’epoca passata.
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