Umberto: «L'essenza del maschile? Il classico che guarda al futuro»

Fashion designer, editor e trendsetter sofisticato. Autoritratto di Umberto Sannino

Ho sempre creduto nell'esperienza come chiave di lettura per la vita, in ogni sua sfaccettatura. L'esperienza, come background familiare, culturale, musicale, relazionale è ciò che forma la nostra personalità. Tutto ciò che nutre i nostri occhi e la nostra curiosità influenza lo stato d'animo e di riflesso ciò che tendiamo a voler comunicare tramite il nostro abbigliamento. Se penso a un'idea di stile trovo che le ibridazioni e le contaminazioni siano la chiave reale di una identità contemporanea al maschile. Su tutto prevale assolutamente la consapevolezza di se stessi, del proprio corpo e del proprio carattere, ed una bella dose di libera interpretazione- oltre che di sana ironia.

Il mio guardaroba di riferimento è altalenante e variabile, e al di là della mia mania di collezionismo, la scelta che effettuo spazia in un range molto ampio. Passo dagli stimoli del web al vintage, dall'usato alla boutique, dai modelli trovati per caso al custom made ai designer emergenti. Altre volte semplicemente rubo dall'armadio di papà. Come designer, poi, tendo a distinguere e attuare una netta scrematura nella scelta dei capi che mi seguiranno per una parte di vita, in termini di materiali, composizioni, fattura. Forse per questo motivo la selezione dei miei look è piuttosto metodica. Non mi piacciono gli eccessi e gli abbinamenti meticolosi troppo legati alle mode del momento, mi sento piuttosto attratto da concetti in contrasto. Trovo che la base dell'abbigliamento maschile debba essere una partenza classica, adeguata al periodo storico ma con uno sguardo verso il futuro.

© Riproduzione riservata