Fotogallery Pitti Uomo: temi e tendenze per l’Autunno-Inverno 2014
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È il tema della musica più ribelle l'ispirazione dell'appuntamento fiorentino. Suggerimenti di stile e motivi ricorrenti per l'inverno che verrà
È il tema della musica più ribelle l'ispirazione dell'appuntamento fiorentino. Suggerimenti di stile e motivi ricorrenti per l'inverno che verrà
Adrenalina, ribellione alla regola, armonie inaspettate. Nella moda maschile delineata dal Pitti diventano virtù cardinali. E lo stile, da placido concertino da camera, si allarga alle platee adrenaliniche di un concerto rock. La tradizione? Una melodia di voce sulle note graffianti di una chitarra elettrica. E così guadagna in celebrità un gentiluomo di nuova specie, raffinato nelle premesse e spontaneo nell'esecuzione. Sartoriale e high-tech si confondono, come nelle riscritture di Allegri: il trench fuori è sportivizzante, dentro ha l'anima confortevole di tessuto. A contrasto di colore, per il vezzo del dettaglio. Accensioni cromatiche insolite investono anche il parka oleato di Roy Roger's, che strizza l'occhio al modello in voga negli anni '60. Effetti tridimensionali sul giaccone di Iter Hominis, merito di una speciale scalfitura al laser che altrove si combina alla spruzzatura di speciali pigmenti: ne risulta una piacevole sfumatura in degradé. De Bonne Facture, alla sua terza collezione, continua con la sua epitome di eleganza parigina. Il grigio di un doppiopetto flanella, il carnicino di un soffice montone, e il bianco impeccabile delle camicie interrotto dai bottoni in autentico corno. Li supera in purezza l'esercizio di Jimi Roos. L'idea semplice e stupefacente: ricami di filo su t-shirt e felpe, candidi e poetici come se a tracciarli ci fosse una mano di bimbo.
Smith Wykes prosegue nella definizione di un casual attento, ricco di particolari finiture. Un camouflage stilizzato si stampa sui pantaloni, il jersey ammorbidisce le bluse collegiali, ma la vera chicca è la camicia in viscosa- nostalgia vintage di certe sinteticissime glorie anni '80. Di tenore più mascolino lo studio di Westage, tutto profuso nei capispalla. Colli di montone, flanelle pesanti, texture corpose di spigati e cotone denim per un riferimento che oscilla dal guardaroba della caccia a quello del workwear nobilitato. Sul versante di una formalità intimamente vissuta, Brunello Cucinelli si concentra sul binomio fondamentale: l'abito, con blazer che scolpiscono i fianchi e suggeriscono silhouette classicamente virili, e il capotto, declinato nei modelli dal più britannico al più militaresco. Sartoria Latorre cesella il doppiopetto con effetti mélange e si permette di giocare con bottoni coloratissimi, pedine irriverenti sulla scacchiera del tartan e del principe di Galles. Tipici motivi britannici pied-de-poule sul mackintosh in lana di Myth's, che rincara la dose con un soffice maglione garzato effetto Shetland. Blend di cotone e lane, con l'aggiunta talora di angora, e finezze di spessore variato movimentano la maglieria di Heritage. Oltre al cashmere qui di casa, una speciale tintura in capo rende vissuto il consueto pull in merino. Da Malo puro virtuosismo: l'iconica maglia di stagione mescola punti e filati diversi, trecce e lavorazione a chicco di riso, rasato rigato e jacquard bicolore. Per il gusto del contrasto che esalta.
© Riproduzione riservata
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