«Siamo nel 2020, non abbiamo più scuse», ha dichiarato Edward Enninful - una delle voci più influenti e brillanti della moda worldwide, dal 2017 alla guida di Vogue UK - a proposito del terribile episodio di cronaca nera che ha scosso tutto il mondo: la morte di George Floyd, afroamericano ucciso da un poliziotto bianco a Minneapolis lo scorso 25 maggio.
«Il razzismo è un problema globale. Fatti del genere mi portano ad avere la sensazione che la mia vita abbia meno valore rispetto a quella degli altri. E tutto a causa del colore della mia pelle». Secondo Enninful «c’è ancora molto da fare ed è necessario agire adesso».
E se l’informazione, la conoscenza della storia, la memoria del passato restano antidoti fondamentali al virus dell’intolleranza e della discriminazione, anche la moda - con le sue continue contaminazioni e ibridazioni - può contribuire ad ampliare gli orizzonti.
Abbiamo fatto focus su 15 brand “black-founded” che attraverso le proprie creazioni raccontano meglio di qualsiasi parola il valore e la bellezza della multiculturalità.
Lisa Folawiyo

Credits: lisafolawiyo.com
Amatissima dalle celeb e dalle trendsetter di tutto il mondo, la stilista nigeriana che ha fondato il suo marchio nel 2005 è conosciuta per le sue creazioni che vedono protagonista l’Ankara, tessuto tradizionale dell’Africa Occidentale rivisitato attraverso tagli sartoriali e ed elementi decorativi come paillettes, perle e ricami. Ogni capo vanta una storia artigianale e unica e richiede in media 240 ore di lavoro.
A A K S

Credits: aaksonline.com
Fondato nel 2014 da Akosua Afriyie-Kumi, questo marchio di borse coniuga etica ed estetica. Ogni singolo pezzo è realizzato in Ghana artigianalmente secondo le tecniche di tessitura tradizionali con rafia raccolta ecologicamente da produttori locali. «Ogni borsa porta le impronte digitali della persona che l'ha modellata e la sua firma, come ulteriore garanzia di autenticità».
Maison ARTC
Più che uno stilista, Artsi Ifrach - meglio conosciuto come Maison ARTC - può essere considerato un vero e proprio artista. Le sue collezioni scaturiscono da un variegato background maturato tra Tel Aviv, Parigi, Amsterdam e Marrakech (dove vive attualmente) e si compongono di pezzi unici in cui culture e stili diversi dialogano attraverso colori, tessuti vintage, stampe e ricami.
Studio 189
Co-fondato da Rosario Dawson e Abrima Erwiah, Studio 189 non è solo un marchio di moda artigianale, ma anche un’impresa sociale a supporto delle comunità presenti in Africa e negli Stati Uniti. Le creazioni del brand sono fatte a mano nel Ghana da artigiani locali specializzati in varie tecniche tradizionali, tra cui la tintura vegetale a base di indaco, il batik a mano e la tessitura kente.
Hanifa
Sono «women without limits» le muse di Anifa Mvuemba, che ha fondato il suo brand di prêt-à-porter con l'intento di vestire donne di ogni tipo e taglia. Non a caso i capi che crea sono contraddistinti da particolari silhouette e texture che seguono le curve e si adattano a qualsiasi tipo di fisicità. La sua ultima collezione si chiama “Pink Label Congo” e celebra tutta la forza e la bellezza delle donne di questa terra.
DIARRABLU

Credits: diarrablu.com
Un fashion brand decisamente fuori dal comune, quello lanciato dalla senegalese Diarra Bousso, imprenditrice, attivista, artista multidisciplinare e matematica. Le sue collezioni sono progettate utilizzando algoritmi matematici e si caratterizzano per le stampe colorate, anch’esse realizzate matematicamente e dipinte a mano. I capi sono tutti convertibili, regolabili e indossabili in modi diversi in modo che abbiano un ciclo di vita prolungato.
PICHULIK
Un team tutto al femminile si cela dietro questo marchio di gioielli con sede a Città del Capo fondato nel 2013 da Katherine-Mary Pichulik. Orecchini, collane, bracciali e pendenti sono realizzati a mano con materiali inusuali (come la corda, prodotta localmente) e sono concepiti per enfatizzare e celebrare la forza insita in ogni donna. L’approccio femminista si estende all’intero modello di business: «Collaboriamo con piccole imprese locali di proprietà di donne, così da creare nuovi posti di lavoro e aumentare la loro capacità di guadagno».
Maki Oh
Tradizione artigianale africana e linee moderne si fondono nelle creazioni di Maki Osakwe, che vanta tra i fan del suo marchio personalità del calibro di Michelle Obama, Diane Von Furstenberg, Jason Wu. Nelle sue collezioni uomo e donna non mancano mai i tessuti nigeriani tradizionali, “sdrammatizzati” da tagli inediti e impreziositi da frange, applicazioni in metallo, pizzo.
Lemlem

Credits: lemlem.com
Un’irresistibile allure retrò-chic permea la linea di costumi, abbigliamento e accessori fondata da Liya Kebede. La supermodella ha lanciato il brand dopo un viaggio nella sua terra natìa, l’Etiopia, durante il quale ha incontrato un gruppo di tessitori tradizionali che non avevano più mercato per il loro mestiere. Da qui l’idea di collaborare con loro. Le donne sono al centro del progetto, che è associato a una fondazione impegnata a fornire loro assistenza sanitaria, istruzione e percorsi di lavoro.
Thalia Strates
Sono piccoli capolavori dal design minimalista le borse progettate da Thalia Strates e realizzate in un piccolo laboratorio della sua città, Cape Town. La filiera di produzione è trasparente al 100% e garantisce condizioni di lavoro dignitose agli artigiani e un basso impatto ambientale. Le pelli utilizzate sono esclusivamente quelle di scarto dell’industria della carne e ogni creazione è pensata per durare nel tempo. «Queste borse con l’usura diventano più belle. Incarnano il lusso del “vissuto”, perfettamente imperfetto».
Sindiso Khumalo
Sostenibilità, artigianato ed empowerment sono al centro di questa label che porta il nome della sua fondatrice. L’idea della pluripremiata designer è quella di raccontare la sua terra d’origine attraverso tessuti che disegna lei stessa con diverse tecniche (come acquerello e collage) e che poi utilizza all’interno delle sue collezioni. Per farlo si avvale della collaborazione di una ONG con cui lavora a stretto contatto.
Kai Collective
Conosciuto soprattutto per i costumi dal piglio eccentrico, il brand della stilista nigeriana Dumebi Iyamah include anche una linea abiti da cerimonia e un servizio di made to measure. L’intento del marchio è quello di accompagnare le donne nelle loro avventure quotidiane e raccontare attraverso materiali, tagli e texture storie all’insegna della multiculturalità.
Tongoro

Credits: tongoro.com
Lanciato nel 2016, Tongoro è un marchio 100% made in Africa. Le linee di abbigliamento e accessori sono realizzate a Dakar da artigiani locali con i materiali e i tessuti senegalesi. Tra i must del brand ci sono le minibag in pelle effetto pitone e i long dress arricchiti da stampe etno-glam pensati per «consumatrici consapevoli e attente allo stile».
Slashed by Tia

Credits: slashedbytia.net
Nata in Nigeria, cresciuta a Londra e adesso basata a New York, Teni “Tia” Adeola ha creato il suo marchio nel 2017 per convogliare le sue passioni: l'arte e la moda. «Ho studiato storia dell'arte a Londra e mi sono innamorata degli abiti nella pittura rinascimentale. I reali indossavano gli abiti più sorprendenti: volant, perle e velluto, che all'epoca erano tutti molto costosi. E ho notato che le persone di colore non sono mai state ritratte in questo modo; erano spesso descritte come schiavi. Con la mia moda ho voluto capovolgere le cose».
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