Milano Fashion Week: cosa abbiamo visto nel primo giorno di sfilate Autunno-Inverno 2024
La Milano Fashion Week è ufficialmente iniziata, con un fitto calendario di sfilate che ci porteranno a conoscere le tendenze della stagione Autunno-Inverno 2024. I momenti, e le novità, interessanti da raccontare sono stati già tanti per essere solo alla battuta d'inizio.
Apre Antonio Marras, che porta in passerella la storia misteriosa di una ribelle principessa medievale della Sardegna, e lo fa per focalizzare la mente su un tema di diritti e l'occhio su abiti preziosi, costruiti come veri piccoli capolavori intrisi di storia e di significato.
Segue la donna di Fendi, che Kim Jones ricrea attingendo a diverse suggestioni anni '80: c'è un po' dell'archivio della casa di moda datato 1984, che si fonde con un assaggio della Londra di quegli anni.
Del Core esplora le molteplici valenze del tessuto, capace di coprire o di svelare, mentre Marco Rambaldi spinge a una riflessione autentica sul tema dell'inclusività e dei diritti di ogni essere umano.
C'è molto glamour sulla passerella di Alberta Ferretti, che vuole esplorare le diverse texture e pesantezze combinando la leggerezza dello chiffon stampato, gli intrecci del tweed, il bagliore delle paillettes.
Nei momenti più significativi non manca lo show di Diesel: un momento estremamente democratico, perché attorno alla collezione si stagliano i volti di mille persone collegate live, tramite Zoom, da ogni parte del mondo.
Scoprite da vicino cosa ci è piaciuto di più di questa prima giornata alla Milano Fashion Week.
Antonio Marras e la ribelle figura di Eleonora d'Arborea
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Sempre legato alla sua Sardegna, Antonio Marras ci fa immergere nella storia meno nota dell'Isola. La collezione celebra la figura della principessa medievale Eleonora d'Arborea, vissuta tra la fine del 1300 e l'inizio del 1400. Una figura avvolta da un alone di mistero, ma che è strettamente legata alla promulgazione della Carta de Logu, un testo giuridico in lingua sarda che regolava la quotidianità dei cittadini e che, riletto oggi in alcuni passi, mostra un'apertura su tematiche legate alla donna e ai suoi diritti, quasi più lungimirante di quante ne possiamo trovare oggi, nella nostra contemporaneità.
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Le parole sfilano in passerella, impresse sui visi o ricamate sui capi, pensati sull'ideale di questa principessa: tra broccati ricamati e damaschi floreali, trame gessate e chevron, con tanti dettagli luminosi e accenti d'oro prezioso.
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La moda, con Diesel, è di tutti
Che lo show di Diesel riservasse qualcosa di speciale lo avevamo intuito dalla tre giorni di dirette Instagram dal profilo ufficiale del brand. Dirette che hanno svelato la preparazione di uno show unico e straordinariamente democratico. Attorno alla passerella, sulla quale sfilano immancabili tante nuove declinazioni di denim, si stagliano i volti di mille persone collegate via Zoom da ogni parte del mondo. Una scelta ottenuta attraverso il sorteggio di e-ticket disponibili sul sito del marchio.
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Kim Jones e lo stile utility in chiave Fendi (con un accessorio a sorpresa)
C'è un mix di suggestioni nella collezione Fall-Winter di Fendi, un mix potente che rischierebbe di sembrare troppo se elencato senza un giusto sguardo d'insieme. Kim Jones racconta di aver preso l'ispirazione dall'archivio del marchio, precisamente dal 1984, e di averla mixata alle suggestioni londinesi della stessa epoca. Di aver unito delle citazioni jap-style e di aver rivolto uno sguardo a disegni, e funzionalità, tipiche dell'abbigliamento definito utilitywear. Sembra tanto, troppo, ma è in realtà un equilibrio perfetto: un gioco raffinato di proporzioni e colori che vince, diventando forse una delle sue collezioni più rilevanti e ben costruite.
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C'è un lato giocoso in questa collezione e per scovarlo occorre osservare bene le borse: su molte compare una sorta di portachiavi che è in realtà un inaspettato porta lecca-lecca.
Il manifesto di inclusività di Marco Rambaldi
Marco Rambaldi si riconferma un promotore di libertà e di inclusività con la collezione Autunno-Inverno 2024, in un mondo che ama riempire i propri discorsi con questi termini senza prenderne, purtroppo, appieno il significato. Intitolata "Memento Amori", spoglia ogni individuo dalle convenzioni sociali: attraverso gli abiti spinge a dare peso alle cose importanti, che possono delineare un vero cambiamento per il singolo e per la società. Lo fa anche dando risalto ai manifesti dedicati al voto per le elezioni europee del prossimo giugno, che decorano la location della sfilata. Manifesti sui quali si ricorda che credere in valori come inclusività, parità dei diritti, amore, natura, sostenibilità, educazione e bellezza (per citarne solo alcuni) può aiutare a fare davvero la differenza e, soprattutto, a non dimenticare di inseguire costantemente la propria felicità.
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Del Core e le molteplici funzioni di un tessuto
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Sono creature affascinanti quelle in passerella dal Del Core per questa Autunno-Inverno 2024, e prendono forma grazie a equilibri e proporzioni che incantano. Il tessuto è al centro: avvolge e custodisce oppure rivela, staccandosi dal corpo in modo naturale, quasi prendendo vita, in modo crudo ma delicato al tempo stesso. Ci sono tute con dettagli appuntiti, ma anche abiti morbidi e fluidi, colori naturali e lievi opposti ad accenti più vividi.
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Alberta Ferretti e l'attenzione per i materiali
L'aspetto materico di una collezione è determinante e l'Autunno-Inverno'24 di Alberta Ferretti si concentra proprio su questo elemento. Nello stesso spazio convivono spessori, intrecci e volumi diversi: ci sono la seta ma anche il montone, le paillettes e il tweed, la pelle e la lana pesante. Un mix condito da silhouette iper femminili e contemporanee.
N°21: Alessandro Dell'Acqua stravolge le regole del bon ton
La voglia di andare oltre i cliché guida la collezione Autunno-Inverno di N°21, il brand di Alessandro Dell'Acqua. In passerella vediamo tubini e cardigan, tailleur e kitten heels dal gusto femminile e bon ton acquisire un nuovo carattere: c'è la voglia di spogliarsi del glamour per protesta, per liberarsi in un mondo, quello attuale, che dimostra di voler fare tutto il contrario.
Tailleur con spalle oversize, cardigan chiusi in modo asimmetrico e fissati con maxi spille, oppure aperti, portati morbidamente su abiti fluidi, con decori gioiello sì, ma privi di strutture precise e schematiche, lasciati quasi al caso.
Da Etro Marco De Vincenzo è una certezza
Marco De Vincenzo si conferma una scelta vincente per il marchio. Il nuovo corso di Etro tiene conto di una storia ricca e la catapulta nella contemporaneità in modo impeccabile. Gli elementi distintivi ci sono tutti: le stampe, la ricerca dell'elemento etnico, la costante sensazione che le anime che abitano questi capi arrivino a noi dopo lunghi e appassionanti viaggi. Si respira cultura: quella che si può apprendere vivendo nel mondo e quella che si deve avere per dare vita a una storia, e a una collezione, dal significato profondo, dotata di coerenza e originalità.
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