5 Cose che dovete sapere sulla lingerie
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Dai corsetti alle linee shaping: cinque cose da sapere sulla lingerie
C’è chi lo sceglie per l’imperante richiamo alla seduzione tramite ultratrasparenze, pizzi, merletti, raso, seta e lavorazioni particolari; chi, invece, tenendo conto solo della sua funzionalità, lo acquista con l’unico desiderio di sentirsi libera nei movimenti. Oggi, grazie alla creatività degli stilisti, l’intimo femminile è nella Hall of Fame della moda come trait d’union tra l’epoque e la contemporaneità.
Ecco 5 curiosità sulla lingerie.
1) Origini ed evoluzione: Siamo intorno al 1800 quando, per ottenere una silhouette esteticamente piacevole, si deve ricorrere all’impiego di lingerie strutturata che modella il corpo femminile. L’utilizzo di busti con stecche di balena, stringi-seno, mutandoni e giarrettiere, però, limita la donna nel suo naturale movimento. A mano a mano che la donna conquista l’emancipazione nelle attività quotidiane, la biancheria estrema si mette da parte per far spazio all’evoluzione. Scomparsi guardinfante, panier e crinoline, nel 1900 si assiste a una vera e propria rivoluzione, grazie soprattutto all’industrializzazione e alla scoperta di nuovi materiali. Lo stile Liberty archivia lo schiaccia ventre, la camicia da giorno si fa più leggera per mezzo di materiali come la tela d’Olanda, e più seducente con pizzi valenciennes e nastri a entre-deux. Poiret sostituisce la sottogonna di flanella e di mussola con una sottoveste da indossare sotto i nuovissimi abiti corti a fazzoletto. Nel 1914 compaiono i primi reggiseni e, abbandonate definitivamente le pesantezze dei tessuti coprenti, si fanno strada trasparenze e tessuti leggeri. Negli anni 30 il capo intimo più in voga fu proprio la sottoveste; i mutandoni si accorciarono sempre di più sino ad arrivare ai primi slip. L’invenzione del rayon prima e del nylon poi, aprì le porte al mondo delle calze che diventarono via via sempre più indispensabili nell’intimo femminile; si svilupparono così anche le giarrettiere. Negli anni 40-50, con la guerra e la mancanza di materie prime, i tessuti erano a basso costo e gli indumenti intimi diventarono accessibili alla massa. Reazione ai sacrifici e alle torture di lane, cotonacci e tele grezze, le giovanissime riportarono in auge la lingerie strutturata: bustini e guepière rappresentavano il fil rouge della seduzione. Vionnet lancia i mutandoni sottogonna, ma le mutandine per contro sono minime, con pizzi e intarsi, coordinate al reggiseno leggerissimo: a punta, carioca, a finestrella. Sempre negli anni 50 arrivò poi il body: in tessuto elasticizzato e aderente, leggero, in pizzo o in maglina, ideale sotto abiti trasparenti. La biancheria intima si riduce sempre di più e oltre agli slip appaiono i primi tanga. Il 1959 segna poi una data fondamentale nell'evoluzione della lingerie, viene infatti creata la fibra LYCRA®, oggi di proprietà di INVISTA - multinazionale tra i principali produttori al mondo di fibre - che già dal suo avvento rivoluziona il modo di vestire in tutto il mondo, grazie alla sua straordinaria elasticità. Questa si allunga fino a sette volte e, allentata la tensione, ritorna alle dimensioni di partenza, portando così un’estetica nuova e performance senza precedenti nel mondo dell’intimo. I capi acquistano linee morbide, comfort e vestibilità impeccabili per offrire a tutte le donne un abbigliamento intimo dall’aspetto elegante e naturale che nasconde un cuore tecnologico ricco di benefit estetici e funzionali. Gli anni 70 si fecero portatori proprio di questa funzionalità attraverso reggiseni e panty elasticizzati, collant da portare con le minigonne. In quegli anni il body trovò la sua glorificazione nelle discoteche: body-stocking, portato sotto una semplice gonna. Con gli anni 80, l’intimo femminile vide un periodo di ascesa grazie a Kim Basinger che in “ 9 settimane e mezzo ” sfoggiò una sottoveste lucida molto corta e sexy. A segnare questi anni furono i materiali utilizzati: pizzi, ricami voile e tulle. Un’esplosione di sexy lingerie che la signora Miss Ciccone sfoggiava provocatoriamente.
2) Terminologia e anatomia della lingerie : Nel 1700 troviamo il guardinfante, ovvero una struttura che poteva essere circolare, larga sui fianchi e piatta sul davanti, l’obiettivo era quello di permettere alla donna di gonfiare i fianchi. Il termine è composto da “guardare-proteggere” e “infante” sul modello dello spagnolo “guardainfante” (chiamato poi nell’800 “crinolina” o “paniere”), perché in origine indossato dalle donne incinte per proteggersi dagli urti. Nel 1800 apparve il corsetto, termine che deriva dal francese “corset” (cors-corpo) e con cui venne indicato sia il busto correttivo, sia l’indumento femminile composto da tessuto rinforzato da stecche per sostenere il seno. Con l’inizio del ‘900, s’iniziò a utilizzare il termine “lingerie”, dal francese linge che significa “di lino”, per definire i capi d’intimo strettamente femminili e ricercati nelle forme e nei materiali.
3) Curvy lingerie: Se negli anni 50 le forme del desiderio si manifestavano attraverso i nomi di grandi icone del cinema come Sophia Loren, Anna Magnani, Claudia Cardinale e Silvana Mangano, oggi l’unità di misura di bellezza mediterranea prende il nome di “curvy”. Partito Oltreoceano, il mondo curvy è sempre in ascesa anche in Europa ma soprattutto in Italia, perché la morbidezza delle forme non è più considerata eccezione. Domenico Dolce e Stefano Gabbana sono tra i promotori del mondo curvy e tra i più bravi a rappresentarlo. Nel 1993, infatti, Madonna nel Girlie Show indossò un body di tessuto stretch, tagliato in vita e con un alzabusto di elastico; il risultato fu una particolare silhouette di curve e vitino di vespa. In America il diktat della taglia 42 sembra ormai essere superato, la seduzione e la sensualità vanno ad inserirsi in collezioni di lingerie innovative, che producono effetti sorprendenti anche sul mercato. Dita Von Teese diviene l’icona del modello pin up e delle forme, cosiddette, “clessidra”. Anche i blogger non sono da meno, infatti, grazie all’immancabile contributo del web nella creazione di fenomeni culturali, ragazze come Treacle, Holly, Karolina, Lola Haze, Marianne e Kristina hanno voluto dare i loro consigli in uno spazio interessante che prende il nome The Lingerie Addict. Niente più tabù, quindi, sulle forme ma, come tende a precisare una delle ragazze del blog: “uno scambio culturale esente da commenti controproducenti sul corpo femminile”.
4) Lingerie innovativa: Dietro al fenomeno di esaltazione delle forme, il mondo scientifico procede con ricerche di altissimo livello, apportando significativi cambiamenti alla lingerie sia sul piano estetico sia su quello funzionale. La ricerca del comfort è una necessità imprescindibile quando si parla di intimo femminile, e unirla ad un’estetica piacevole è oggi possibile grazie a marchi come IMEC , storica marca italiana di intimo femminile che ha scelto di adottare la rivoluzione a marchio LYCRA® dedicata al mondo shapewear: i tessuti LYCRA® BEAUTY. Grazie ad una metodologia scientifica l'innovazione dei tessuti LYCRA® BEAUTY definisce per la prima volta i parametri necessari a garantire lo shapewear del futuro affinchè il sogno di ogni donna possa finalmente prendere forma. Il concept di nuova generazione dei tessuti LYCRA® BEAUTY coniuga un'efficace azione modellante con il massimo comfort per un perfetto make up della silhouette in grado di soddisfare il crescente interesse delle consumatrici per l'intimo modellante. Presente sul mercato fin dal 1936, IMEC è costantemente impegnata a rinnovarsi stagione dopo stagione seguendo l'evoluzione del gusto e adottando i tessuti e i concept più all'avanguardia come testimoniano le due ultime innovative collezioni: la linea shaping Invisible Slim con tessuti LYCRA® BEAUTY (leggings, body, guaine) per ridefinire la silhouette rimodellando le forme, dermatologicamente testata e la linea rassodante Firming (reggiseni e mutanda guainetta con fibra LYCRA®) costituita da prodotti capaci di donare compattezza e flessibilità, con effetti idratanti per un vero e proprio trattamento di bellezza.
5) Lingerie on the catwalk: Una delle ultime tendenze in atto è la decontestualizzazione della lingerie; opera delle laboriose mani degli stilisti. Infatti, sulle passerelle la lingerie spopola e viene riproposta in chiave contemporanea e portata fuori dal suo habitat naturale. Per l’autunno-inverno 2013 le proposte più interessanti arrivano dalla passerella di Bora Asku che si avvale di trasparenze, per mettere in risalto una raffinata stampa su canotta base nude; Christian Siriano che rivede il classico bustier in versione sparkling e lo utilizza come capo a sé, facendolo indossare con dolcevita aderente; Gemma Kahng che porta in passerella trasparenze e nude look con dettagli in pizzo per il seno e le gambe, come nella tradizione della lingerie; Versace che rivisita il bustier in chiave gothic, con accenni di linea fianchi come nell’epoque. Nelle collezioni della primavera-estate 2013 il concetto di lingerie trova uno spazio piuttosto ampio: da Balenciaga che utilizza l’aspetto comfort e sporty del reggiseno con fasce e lo riposiziona in un contesto androgino; a Dolce&Gabbana che con un pregiato tributo alla Sicilia rende il bustier un abito epoque in vimini; Gareth Pugh che colloca il bustier, simil stringi-seno, in un’atmosfera bondage; Rochas che realizza hot-pants mutanda con elastico evidente e reggiseno balconcino, in chiave bon-ton.
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