Nostalgiacore: perché la moda è invasa dai giocattoli


Dalle fashion week alle strade, passando per i nostri schermi, bambole e pupazzi stanno vivendo un momento di grande revival.
Basti pensare a collezioni come la SS24 di Marc Jacobs, ufficialmente intitolata “Wonder” ma nota come “The Dollhouse Show”, presentata all’Armory di New York indosso a modelle che sembravano bamboline di carta anni 60 con proporzioni, capelli e make-up giocosamente esagerati e gonfiati.
Oppure alla FW25 di Sandy Liang, caratterizzata da stampe con giocattoli nostalgici e mini capi, essenzialmente dei vestiti per bambole, incorporati nei capi veri e propri.
Mentre da noi Fendi ha fatto sfilare le modelle con in mano delle bambole di stoffa per la FW25.

Nel Regno Unito, invece, Simone Rocha propone da anni borse in peluche che sembrano veri pupazzi da stringere.
Designer Charm e Labubu Mania
A proposito di pupazzi e giocattolini diventati veri fashion statement, è ormai noto a tutti il successo globale dei famigerati Labubu, viralissimi mostrini di peluche che nel giro di pochi mesi hanno conquistato il mondo e generato innumerevoli polemiche, soprattutto riguardo alle lunghe file che forma davanti ai negozi chi cerca disperatamente di acquistarli. Impossibile non vederli ovunque, attaccati a zaini e borse, anche le più griffate! Senza dimenticare che anche loro possono essere abbigliati con graziosi outfit ispirati a qualsiasi brand.
Ma il trend dei charms da borsa spopola tra tutti i fashion brands, come nel caso del nuovo Louis Bear di Louis Vuitton, disponibile in quattro versioni, ognuna con la propria personalità: Baseball, Western, Rockabilly e Super Vision. O ancora quelli Miu Miu con repliche in miniatura dei capi e accessori più iconici del marchio.

Louis Bear Baseball di LOUIS VUITTON (sinistra) e charm con camicia MIU MIU (destra)
Il grande ritorno delle bambole Y2K
Ma il fashion/toy crossover non finisce qui! Stiamo vedendo sempre più collaborazioni tra case di moda e produttori di giocattoli.
Ad esempio Bratz, il marchio di truccatissime fashion doll amate dalle bambine degli anni 2000, si è dimostrato capace di cogliere i momenti e i trend giusti e partecipare al discourse tramite un profilo Instagram molto attivo nel ricreare i look più chiacchierati delle celeb.
Capacità che ha saputo tradurre in collaborazioni concrete con brand come il coreano Gentle Monster per realizzare una collezione di occhiali pieghevoli (con tanto di accessori e charm, ovviamente) e una bambola in edizione limitata, il tutto veicolato tramite campagne promozionali e allestimenti in-store di forte impatto.
E, a proposito di brand prestigiosi, come non menzionare la Bratz da collezione in collaborazione con Jean Paul Gaultier?
E a breve, per raddoppiare il fattore nostalgia, uscirà una linea di bambole dedicata al 30esimo anniversario del film culto apprezzatissimo per i costumi, Ragazze a Beverly Hills.
Intanto, un’altra doll del passato, Polly Pocket, sta facendo un comeback grazie a un brand di moda. La mini bambolina degli anni 90 è infatti la protagonista di una collaborazione con il marchio di streetwear milanese GCDS, che aveva già collaborato con un’altra icona della nostra infanzia: Hello Kitty.
Per l’occasione sono stati creati un custom compact in edizione limitata e una capsule collection di abiti e accessori, tra cui portachiavi, mollette, pettini, specchietti, maschere per dormire e altro ancora.
Dalle collab al cinema: la nostalgia continua a vendere
Sempre la piccola Polly potrebbe essere la protagonista di un film prodotto da Mattel sulle orme di Barbie. Infatti, in seguito al successo della pellicola sulla bambola più celebre e amata, era stato annunciato un progetto che avrebbe visto Lily Collins nei panni di Polly e Lena Dunham (creatrice della serie Girls e più recentemente di Too Much) alla regia. Tuttavia Dunham ha dichiarato di essersi ritirata dall’iniziativa e da allora non si hanno aggiornamenti. In ogni caso, siamo solo agli inizi... Scommettiamo che altri brand lanceranno i loro fashion toys?
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