Crystal Renn: "Ho visto la bellezza in tutte le sue forme"
Fotogallery Crystal Renn: “Ho visto la bellezza in tutte le sue forme”
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La modella Crystal Renn intervistata dal fotografo Rankin sul quarto numero di Hunger "Girls, Girls, Girls"
Il quarto numero di Hunger , semestrale creato dal fotografo Rankin, esce con due temi ben precisi, la musica e le donne. Non per nulla il titolo della pubblicazione è "Girls, Girls, Girls", che va ad accompagnare sette cover con protagoniste star come Jessie J, Iggy Azalea, Grimes e chi più ne ha più ne metta. Ma la copertina che ci ha colpite di più è quella dedicata alla modella ex-plus size Crystal Renn. Bellissima, sensuale e dal passato burrascoso, Crystal ha voluto raccontare la sua storia, prima in un libro, Hungry, e ora in questa intervista, una storia che racconta di un sogno e dei sacrifici, degli errori e della strada intrapresa per porvi rimedio.
Qui trovate un estratto dell'intervista e parte del bellissimo servizio fotografico con la modella protagonista.
1. Raccontaci del libro che hai scritto.
Ho avuto una vita molto ricca e volevo raccontare la mia storia. Volevo raccontare la mia infanzia, nel bene e nel male, e i tumultuosi anni dell’adolescenza, quando stavo cercando di capire come diventare grande insieme alla speranza di fare la modella, come mi sono preparata per la mia carriera, che cosa ero disposta a fare per realizzare il mio sogno e il modo in cui è diventato realtà.
Sapevo che avrei dovuto lasciare presto la mia famiglia e i miei amici e partire per una grande avventura. Ho rinunciato a tutto quello che avevo per cercare di ottenere quello che volevo. Così facendo ho esagerato e mi sono ammalata. Ma mi sono resa conto che, se mai avessi raggiunto il successo che desideravo, avrei dovuto essere in salute per poterlo apprezzare. Non ho mai rinunciato al mio sogno, ma sicuramente ho abbandonato la strada che avevo imboccato perché ho capito che non mi avrebbe portato sulla copertina di Vogue, ma alla morte. Così ho cambiato strada e sono riuscita a realizzare comunque il mio sogno. Il titolo del mio libro è Hungry, affamata, perché è l’unica parola che da sola poteva riassumere tutto il significato del libro. Avevo fame della vita e di tutto quello che poteva diventare.
2. Il numero quattro era dedicato al tema “Girls, Girls, Girls”: sei a favore del potere alle donne?
Già a 17 anni ho capito l’influenza che le modelle hanno sulle altre donne e il modo in cui definiscono lo standard di bellezza nella società. Mi è sempre piaciuta l’idea di comunicare con le donne e di condividere un messaggio più importante, che fosse con le parole o con le immagini. Poiché io sono riuscita a vincere il demone della mancanza di autostima, la mia missione è diventata aiutare altre donne a fare lo stesso.
Le donne sono bellissime! Le loro piccole manie e le piccole cose che le rendono diverse non sono difetti, sono qualcosa di speciale, perché la bellezza di una donna non sta nella sua esteriorità ma nel suo carattere. Ho visto la bellezza in tutte le sue forme e so che l’ideale proposto alle donne dalla società è definito dal mondo in cui lavoro. Vorrei incoraggiare tutti ad aprire gli occhi e vedere diversi tipi di bellezza, e a mettere in discussione le grandi questioni come il peso, il colore della pelle e l’età. Credo che una donna sicura e consapevole possa fare qualsiasi cosa.
3. Puoi darci un consiglio generale… anche del tutto casuale?
Questa potrebbe essere una cosa un po’ forte, ma la consiglio davvero. Mettetevi sedute o in piedi di fronte a uno specchio senza alcuna distrazione sonora, niente musica. Cominciate a respirare e poi costringetevi a guardare nello specchio, a guardarvi negli occhi. Respirate. Restate lì e vedete quanto riuscite a resistere. Sembra facile, ma gran parte delle persone dopo 20 secondi comincia a non farcela più! Se si riesce a guardare se stessi senza sentirsi intimiditi e senza distogliere lo sguardo, il risultato è che lentamente si comincia a sentirsi a proprio agio con se stessi. Potrebbero presentarsi emozioni, pensieri e ricordi difficili, ma bisogna restare saldi, respirare e affrontarli con tranquillità. Non bisogna restare legati a quei pensieri, ma semplicemente osservarli e lasciarli andare. Potremmo chiamarla meditazione davanti allo specchio.
4. Hai rifiutato molti lavori? Se sì, per quali motivi?
La carriera di una modella è una specie di stufato molto complesso. Se si eccede con un ingrediente ne risente l’equilibrio generale. Questo per dire che è molto importante la collaborazione con gli agenti, perché una carriera come la mia è un costante gioco di equilibrismo, nello sforzo costante di non rimanere rinchiusa in un’immagine sempre uguale o addirittura sbagliata. Quindi io e miei agenti agiamo come una squadra in questo, e quando rifiutiamo un lavoro è perché pensiamo che non sia coerente con il percorso che ci siamo prefissati. Conosciamo bene l’obiettivo finale, e di fronte a un potenziale ingaggio ci chiediamo: “È un passo in quella direzione?”, e da lì decidiamo.
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