Fotogallery Buratto: occhiali strettamente personali
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Più li usi, più diventano belli. Perché i nuovi occhiali Buratto hanno delle aste speciali che raccontano la storia di chi li indossa
Più li usi, più diventano belli. Perché i nuovi occhiali Buratto hanno delle aste speciali che raccontano la storia di chi li indossa
Se non li graffi, godi solo a metà. Sull'asta destra degli occhiali Buratto c'è infatti una piccola sezione lasciata al vivo, che resta sensibile agli sfregamenti successivi. Non è stata intenzionalmente "burattata", che in gergo tecnico sta per la levigatura finale in botti roteanti. Un segmento ruvido, un errore calcolato dunque, che rende particolare e personalizzabile la montatura lucida cui siamo abituati. Di chi è la trovata? Dei giovanissimi Matteo Sangalli ed Erika Zorzi, coppia nella creatività e nella vita. Si erano già fatti conoscere col sito Mathery , piattaforma per lo sviluppo di idee-design non convenzionali che puntano sul riciclo. Ora che si sono dati all'ottica hanno confermato il loro multiforme talento.
La collezione, di una pulizia di linee fresca ed accattivante, è costituita da otto modelli in tre colorazioni ciascuno. Sono perlopiù da vista, con la possibilità di avere in alcuni casi anche la variante da sole. L'astuccio, realizzato in collaborazione con Pijama , è un'altra genialata. Copre gli occhiali solo in parte, lasciando che monete, chiavi e chincaglieria da borsa compiano il loro lavoro di frizione e, in qualche modo, di decorazione. All'infinito e in assoluta libertà di utilizzo, come lo stesso logo impresso sulla montatura ci ricorda.
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