Addio a Thierry Mugler, designer dallo sguardo rivolto al futuro
Un nuovo lutto colpisce il mondo della moda: è morto ieri, 23 gennaio, il designer francese Thierry Mugler, all'età 73 anni.
Si parla di morte naturale, a quanto ha riferito il suo agente, il primo a dare l'annuncio sul profilo Instagram personale del creativo.
Un genio, quello di Mugler, che ha cambiato il volto della moda degli anni 80 e 90 e ancora oggi lascia una profonda influenza in molti designer.
Un visione della moda coraggiosa, eccessiva, che guardava al futuro, popolata di donne inguainate in abiti e corsetti avveniristici, avvolte in materiali come gomma e metallo, inusuali per l'epoca e che invece, rendevano le sue donne algide creature extraterrestri, sensuali e potenti.
Un'idea di moda, la sua, che derivava dalla sua passione per la danza classica, che aveva praticato da bambino ma anche dall'arte, dal disegno e dall'architettura che influenzavano fortemente lo studio delle silhoutte e delle linee dei suoi abiti.
Nato a Strasburgo nel 1948, Manfred Thierry Mugler aveva cominciato la sua carriera nella moda molto giovane: a 24 anni era approdato a Parigi come stilista per le grandi maison. Nel 1973, la prima collezione con la sua firma e il suo nome.
La sua moda diventa sinonimo di provocazione, seduzione e innovazione, il suo gusto per la stravaganza lo porta a disegnare abiti che strizzano l'occhio a complesse strutture architettoniche e che vengono adorati da star come Madonna, Jerry Hall e Diana Ross.
Fu proprio a Diana Ross nel 1991 che Mugler chiese di sfilare in passerella per lui, prima cantante a calcare la catwalk della storia.
Le celeb lo adorano, per molte sarà anche un caro amico; veste Sharon Stone ma anche Demi Moore in "Proposta indecente", il fascino di cinema e teatro lo attraggono per tutta la sua carriera, infatti negli anni cura i costumi per diverse opere teatrali e prende parte alla realizzazione del celebre videoclip di George Micheal "Too Funky" omaggio all'eccessivo mondo della moda degli anni 80 con Linda Evangelista, Tyra Banks ed Eva Herzigova.
Ma non si ferma qui: lancia nel 1992 il suo primo profumo, Angel, che diventa una pietra miliare con la sua essenza di patchouli e le noti dolci e gourmand del cioccolato ed è tuttora uno dei profumi più venduti al mondo.
Anche se aveva lasciato la direzione creativa della sua linea moda nei primi nel 2003 (nel 2010 arriverà Nicola Formichetti e successivamente David Koma e Casey Cadwallader) Mugler continua a lavorare alla sua linea di profumi e non smette di essere un creativo a 360 gradi: regista, fotografo, collabora persino alla realizzazione dei faraonici spettacoli del Cirque Du Soleil.
«Sono sempre stato affascinato dall’animale più bello della Terra: l’essere umano. Sono un architetto che reinventa completamente il corpo di una donna» amava dire.
Fino a fine aprile, a Parigi al Musée des Arts Décoratifs è visitabile la mostra Thierry Mugler: Couturissime, un omaggio al genio del designer attraverso 150 pezzi scelti nell’archivio del couturier e che coprono il periodo tra il 1977 e il 2014.
Credits: foto Getty Images
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