Saatchi&Saatchi rilancia il Made in Italy. Cambiandogli il nome
In un incontro dedicato alla stampa, la prestigiosa agenzia svela gli studi e i progetti volti a ridare prestigio al Made in Italy
In questi ultimi tempi abbiamo sentito parlare sempre più di società vendute all’estero, di perdita dell'identità per molti grandi marchi da sempre colonne portanti dell’artigianalità e del saper fare all'italiana.
Il Made in Italy sembra aver perso lo smalto e Saatchi&Saatch i ha deciso di operare nel tentativo di rilancio di questa realtà, ideando una campagna speciale, che permetta all’Italia di comunicare al meglio la creatività e le competenze che la contraddistinguono.
Curiosa ed efficace l'indagine promossa dall’agenzia, condotta dall’ istituto di ricerca canadese Hotspex mediante la comparazione di Made in Italy e Made in France (realtà molto forte nel mondo) nelle quattro categorie che più li valorizzano nel mondo: food, vino, moda e il design. Uno studio comparativo effettuato su due paesi determinanti, due mercati molto forti e influenti, come gli USA e la Cina. Cos'è emerso da questa analisi? In entrambi il risultato è stato non del tutto incoraggiante: la Francia, con i suoi prodotti, si pone in modo superiore, per capacità di “sedurre” il pubblico acquirente mentre nei confronti dell’Italia vige ancora una piccola incomprensione.
Giuseppe Caiazza, CEO di Saatchi & Saatchi Italia e Head of Automotive Business Saatchi & Saatchi EMEA, spiega come l’Italia non riesca a trasmettere attraverso i prodotti che esporta nel mondo la passione e la creatività che c'è dietro di essi. Creatività e tenacia che possono rendere il Paese una realtà produttiva davvero di eccellenza.
Se la ricerca di Saatchi&Saatchi colpisce in modo negativo, dall'altro lato l'agenzia propone di colmare il gap con una campagna speciale, chiamata Rebranding Made in Italy, che punta, da qui al 2015, a rilanciare il prodotto italiano a partire dal nome: che ne dite di un Created in Italia al posto dell’ormai pluri inflazionato (e diciamolo, ”taroccato”) made in Italy?
Il termine è, secondo l'agenzia, la miglior espressione che si possa coniare per racchiudere e trasmettere all'acquirente estero la tecnica, le conoscenze e la creatività che vi sono dietro ad ogni prodotto italiano.
Una nuova identità, che comunichi al pubblico la creatività e il lavoro denso di esperienza e tecnica, potrebbe diventare davvero la chiave per dare al nostro paese un impulso e un eco tutto nuovo.
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