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Grazia

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Moda

Con Rebelle, il sogno diventa moda per quattro studentesse del Poli.Design Milano

Con Rebelle, il sogno diventa moda per quattro studentesse del Poli.Design Milano

foto di Grazia.it Grazia.it — 27 Giugno 2023
Dall’incontro del marchio Rebelle con le studentesse e gli studenti di POLI.design nasce una capsule collection di borse davvero speciale. Pensata per unire stile e sostenibilità
Rebelle (3)

Si chiamano Alessia, Luisa, Lily e Veda. Vengono da tutto il mondo e sono le quattro studentesse che partecipano a un progetto speciale del marchio Rebelle e del Poli.Design di Milano per realizzare una collezione di borse sostenibili, ora in fase di produzione, che sarà in vendita nella primavera-estate del 2024.

Rebelle (4)

Riconoscere il proprio valore. È questo il motore dell’iniziativa di co-branding ideata dal brand nato nel 2019 all’interno di Pelletterie ABL, con le allieve del Master internazionale in Fashion Accessories&Jewellery: creativity, management and communication di POLI.design, consorzio del Politecnico di Milano per l’alta formazione.

Il progetto, chiamato Mydreams, è una ulteriore conferma dell'interesse di Rebelle sia verso una maggiore tutela delle risorse sia del sostegno alle nuove generazioni e in particolar modo le donne.

Rebelle

Rebelle, infatti, è gestito al 95 per cento da donne ed è impegnato nel diffondere il superamento del divario di genere, a dare voce alle donne, a far emergere il loro punto di vista e a manifestare la loro ribellione, come lo stesso nome del marchio sottolinea. Borse che siano il simbolo di empowerment femminile, come Alessio Bernardi, ceo di Pelletterie ABL, ama sottolineare: «Rebelle s’impegna quotidianamente, sotto vari aspetti, per superare il “dream gap” tra i generi allo scopo di sostenere e favorire il cambiamento e dimostrare alle donne che possono realizzare i loro sogni». E lo fa attraverso una produzione di 75 mila pezzi l’anno, presenti in oltre 450 negozi multimarchio, e prossimamente anche nel flagship store a Milano e in diversi corner in molte boutique italiane. 

Rebelle (5)

Nella foto, da sinistra, Veda Rajamony, 25 anni; Luisa Soriano, 26; Lily Bedell, 22; Alessia Amadei, 22.

Quando la moda nasce da un sogno

Quale lavoro sognavano di fare da bambine? E i desideri nati in quegli anni liberi e spensierati sono stati inseguiti? Lo raccontano le quattro studentesse del Poli.Design.

Alessia Amadei, 22 anni, di Bergamo, da quattro anni studia al Politecnico. «Qui incontro ragazzi di ogni nazionalità e cultura che mi aiutano ad aprire gli orizzonti, un passaggio fondamentale anche per scoprire molto di sé. Da bambina sognavo di fare la ballerina e adesso il mio sogno è disegnare scarpe, non è bizzarro? E per il futuro penso a un’azienda tutta mia».

Quando a Luisa Soriano, 26 anni, di Napoli, chiedevano che cosa volesse fare da grande non sapeva rispondere. «A 16 anni ho comprato una macchina da cucire e ho scoperto che mi piaceva creare abiti. Intanto mi chiarivo lei dee. Mi ha aiutata stare da sola a Madrid per un lungo periodo di studi e da allora ogni mio limite è diventato una nuova sfida». Una fonte d’ispirazione? «Audrey Hepburn nel film Colazione da Tiffany perchè con il personaggio di Holly Golightly rompe tutti gli schemi e la sua libertà le dà uno stile irresistibile». 

Per Lily Bedell, 22 anni che arriva da New York, diventare fashion designer è sempre stato un sogno. «Da piccola sceglievo da sola i miei vestiti e mia madre mi lasciava fare. Ho scelto l’Italia perchè è la patria della moda e le vie di Milano sono un palcoscenico dove assistere a lezioni di stile», racconta a Grazia. Una fonte d’ispirazione? «Jennifer Hyman, Ceo e co-founder di Rent the Runway, che con il servizio di noleggio di abiti griffati ha compiuto una piccola rivoluzione. Mi piacerebbe creare un marchio che abbia un valore in più, proprio come ha fatto lei».

Veda Rajamony ha 25 anni, viene da una piccola città del Kerala, in India, e ha scoperto il Poli.Design su Instagram. «Esplorare tutte le categorie della moda è una delle cose che più accende la mia fantasia e stare a Milano è già un sogno che si avvera. Da piccola amavo ricreare le opere d’arte del mio Paese, e stando qui, dove mai mi sono sentita sola, ho capito che l’incontro tra le culture è determinante. Mia madre, che si è sposata giovanissima e non pensava che avrebbe mai lavorato, è un’ispirazione continua, perché è riuscita a realizzare i suoi desideri dopo i 40 anni studiando e conseguendo tre lauree».

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#MYDREAMS collection: le borse di domani

Interamente progettata dalle studentesse e dagli studenti, sotto la direzione di Alba Cappellieri, professoressa ordinaria al Politecnico di Milano, dove insegna Design del Gioiello e Accessori Moda, nonché direttrice del Master internazionale in Design degli Accessori di Moda, la collezione ha tra i punti forza la sostenibilità dei materiali utilizzati.

«Al Politecnico la moda è considerata una scienza, facciamo ricerca su materiali, tecnologie e sui nuovi comportamenti della moda e formiamo profili professionali per tutta la filiera», spiega Cappellieri. «Il workshop pensato con Rebelle è un progetto di collaborazione tra università e azienda per il quale gli studenti si sono focalizzati anche sull’empowerment femminile, parola che non amo molto e alla quale preferisco equità. La moda può, e deve, fare molto per abbattere il divario, a partire dal non considerare il corpo femminile un semplice oggetto del desiderio o da coprire. Il sogno che deve diventare realtà è di avere una parità di educazione, formazione e di valore e, soprattutto, parità economica». 

Testo di Lucia Valerio - foto di Stefano Trovati

© Riproduzione riservata

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