Fashion Pills: cos'è successo questa settimana nel mondo della moda in 5 news
Incursioni nell’arte, da quella irriverente degli anni Ottanta a quella mistica dell’Umbria contemporanea. E poi ispirazioni dal clubbing e dalla disco music, cariche di edonismo e joie de vivre. Per proseguire con lo sport, in una delle sue incarnazioni più sofisticate, il polo.
Senza dimenticare la sostenibilità, risorsa creativa e stimolo per innescare un circolo virtuoso che speriamo sempre più frequente.
Insomma, la sorpresa che vi attende nel nostro uovo di Pasqua è decisamente preziosa! #FashionPills
Fashion Pills: lunedì e il pop up store di Label Rose in piazza San Babila
(Credits: courtesy of press office)
Nel settore della moda da sempre il monogramma ha un posto di grande rilievo: usato per contraddistinguere pattern e applicazioni su abiti e accessori, questo piccolo ma riconoscibile segno grafico ha conosciuto una notevole e duratura fortuna. Agli esempi di successo di una simile strategia si è da poco aggiunto un nuovo motivo decorativo, quello di Label Rose, brand di borse e piccola pelletteria fondato da Francesca Ammaturo.
Per presentare le borse dell’esclusiva linea Monogram il marchio Made in Italy ha deciso di dedicare alla sua community un evento esclusivo nel cuore di Milano, con un pop up store totalmente brandizzato in Piazza San Babila. Il temporary shop, aperto il 23 e 24 marzo, è stato pensato per offrire ai visitatori l'opportunità di entrare nel mondo Label Rose e scoprire l’esclusiva linea Monogram: il nuovo pattern è stato infatti il protagonista delle giornate, rivestendo completamente sia il pavimento della location sia parte dell’arredamento.
La collezione Monogram presentata in esclusiva si compone di tre pezzi: il secchiello Sandy, la tote Margot Extra Big e il Monogram beauty; tutti disponibili in una palette colori classica e soft che spazia dal testa di moro al blu notte, oltre al bianco e all’immancabile nero. #MonogramLove
Fashion Pills: martedì e U.S. Polo Assn. per il Roma Polo Club
(Credits: courtesy of press office)
Nel cuore dei Parioli, quartiere chic nel pieno centro di Roma, sorge il Roma Polo Club. Questo club sportivo, il più antico dei circoli italiani, è stato fondato negli Anni ’30 ed è divenuto presto un punto di riferimento per lo sport del polo in Italia grazie alla sua storia, configurandosi ancora oggi come il palcoscenico d’elezione dei più importanti tornei organizzati nella penisola.
Il circolo dispone di un campo gara e uno di allenamento, oltre a scuderie, piste in sabbia e tondino, a cui si affianca un’affascinante club house dotato di ristorante per pasteggiare godendosi lo spettacolo del polo e una piscina immersa nel verde. Per tutte queste ragioni U.S. Polo Assn., il marchio ufficiale della United States Polo Association (USPA), l'ente che governa lo sport del polo negli Stati Uniti, ha deciso di diventare sponsor del Roma Polo Club per tutto il 2024. Il brand americano diviene così fornitore ufficiale dell’abbigliamento del Club, vestendo tutto lo staff organizzativo.
Il Roma Polo Club diventa così il quartier generale in Italia di U.S. Polo Assn., in cui ospitare clienti, giornalisti, influencer e personaggi del mondo dello spettacolo e trasmettere loro i valori di uno sport unico, facendo vivere un’esperienza da ricordare in una location ricca di storia nel cuore di Roma. #PoloLovers
Fashion Pills: mercoledì e la Fabula di Fabiana Filippi
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Regione di ascesi, misticismo, contatto con il creato e la natura, l’Umbria è al contempo l’ispirazione, e il fertile terreno, su cui fiorisce Fabula, nuovo progetto di Fabiana Filippi nato dalla collaborazione artistica tra la direttrice artistica del brand Lucia De Vito e l’artista Benni Bosetto.
Il connettore di questo sodalizio sono tratti leggeri di grafite che, attraversando una tradizione fantastica che va dalle grottesche tardo-classiche e ai codici miniati, disegnano un bestiario fatto di esseri ibridi, umani, animali e vegetali: a tracciare questi segni è Benni Bosetto, artista che spazia dal disegno alla scultura, dall’installazione alla performance basandosi sulla sovrapposizione di frammenti provenienti dall'antropologia, dalla religione, dalle credenze popolari e dalla storia dell'arte.
Per Fabiana Filippi, Bosetto crea fabule visive che diventano stampe all over o foulard, assumono tattilità come pizzo o ricamo, abbandonano la bidimensionalità per diventare gioiello. L’iconografia è ampia: gambe e fiori che sviluppano volti, tralci che brulicano di arti, scale e catene. Le pagine su cui, come un dialogo tra Lucia e Benni, si iscrivono questi racconti sono camicie, pigiama, gonne a pieghe o a tubo, abiti, tute, t shirt. Bianche come la carta, o dai riflessi olio come la pergamena, i capi diventano fogli sui quali la fabula trova il suo spazio. #OnceUponATime
Fashion Pills: giovedì e Vernissage di 1980 Voguish
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Sarà che da poco l’UNESCO ha dichiarato la musica techno di Berlino patrimonio immateriale dell’umanità, sarà che si avvicina la stagione delle vacanze e del divertimento una sera sì e l’altra pure, ma decisamente non sembra un caso che 1980 Voguish abbia scelto proprio questo momento per svelare la sua nuova collezione, Vernissage.
Ispirata al mondo del clubbing, con la sua innata vocazione esperienziale che rappresenta una rottura dal mondo convenzionale, la capsule collection in edizione limitata ingloba stilemi che vanno oltre la moda, riletti con un design di ispirazione cosmopolita: geometrie pure e segni grafici si affiancano a dettagli che esplorano un mondo sofisticato, quasi a metà strada tra lo street style e le atmosfere delle passerelle.
Uno stile da "every evening" che rende l’outerwear del brand un modo per raccontare il proprio sé più edonistico e libertino, anche grazie ai riferimenti all’arte degli Eighties, che ha l’indiscutibile merito di aver portato la libera espressione degli artisti al più sommo grado. La collezione introduce poi un nuovo concetto di sostenibilità: ai tessuti giapponesi riciclati si affiancano colorazioni naturali realizzate con ingredienti vegetali che doneranno ai capi, nel tempo e con l’uso, una sofisticata patina vintage. #LetsDance
Fashion Pills: venerdì e le borse THEMOIRè in Vegea
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Si chiama Vegea – unione di Veg-an e Gea, la Madre Terra – ed è il nuovo tessuto tecnico a base vegetale utilizzato per la nuova collezione THEMOIRè. Il brand, riconosciuto a livello internazionale per il suo impegno nella responsabilità ambientale, ha infatti appena lanciato un’inedita linea di borse ricavata dagli scarti dell’uva.
Grapebags, questo il nome della collezione, è interamente prodotta grazie a un trattamento speciale delle fibre e degli oli contenuti in bucce e vinaccioli dell’uva. Il che ne fa un prodotto perfettamente sostenibile, oltre che un caso rappresentativo del concetto stesso di “cross fertilization” nel settore moda: con Vegea si evita infatti di gettare nei rifiuti circa 13 milioni di tonnellate di vinaccia. La pelle vegana che ne deriva, chiamata anche wineleather, è prodotta senza l’ausilio di solventi tossici per l’ambiente o la salute umana e utilizza un alto contenuto di materiale organico, garantendo che le Grapebags siano, oltre che belle, anche green.
Grazie a questo materiale innnovativo l’iconica clutch bag Gea viene reinterpretata nella sua composizione e declinata nei colori di stagione, mentre il modello Bios, caratterizzato da una silhouette elegantemente allungata, ricorda i colori della terra. Le forme sinuose ed eleganti dei tanto amati modelli Ebe e Tike, infine, da portare comodamente sottobraccio per completare un look semplice e pulito, si tingono di nero con inserti cammello. #VineyardFashion
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