Gucci Cruise 2019: ritorno al gotico
Alessandro Michele gioca con la morte in una sfilata alla necropoli romana di Alyscampes
Per la Cruise 2019, Gucci ha scelto di sfilare agli Alyscampes di Arles, in Provenza: la stessa necropoli romana citata nell’inferno di Dante. Questa stagione la sottile vena grottesca del Direttore Creativo Alessandro Michele medita attorno ad un’idea precisa: la morte.
Tra tombe dei senatori e consiglieri dell’antica Roma, i modelli sono apparsi come una parata di creature dall’altrove, membri di una setta segreta circondati da candelabri, sentieri di fuoco ed una nebbia fitta, bassa e inquietante da cimitero horror.
Ma sotto suo estro anche gli aspetti più lugubri diventano in qualche modo umani: “Dopo tutto, ogni cosa è bella. Basta solo interessarsi alle cose e trovarle belle. Sì, dopotutto le cose sono come sono, nient’altro”, dice l’incipit dello show, un estratto del film “Vivre sa vie” di Jean Luc-Godard.
Come per dire che anche noi siamo quello che siamo, corpi imperfetti, come Frankenstein e la sua bocca squarciata. Non per questo però meno veri.
Nella collezione, oltre alle cicatrici e alle zeppe nere del protagonista del romanzo di Mary Shelly, che quest’anno festeggia 200 anni, Alessandro Michele sceglie di ricamare su un abito la gabbia toracica di un ossario votivo, trucca labbra dark a punta come Pierrot e stampa su borse da lavanderia e T-shirt lo spiritello asessuato simbolo di Chateau Marmont, l’albergo di Los Angeles con un passato macabro di incidenti e decessi.
Pezzi che con molta probabilità diventeranno i cult della stagione.
Ecco i look più iconici della sfilata Gucci Cruise 2019:
Gucci Cruise 2019
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