Dior sfila a Kyoto sotto i ciliegi tra memoria e materia


In un mondo che corre, Maria Grazia Chiuri sceglie di rallentare. Per la collezione Dior Fall 2025, porta lo sguardo e la materia in Giappone, dove l’abito non è solo forma ma linguaggio del corpo e proiezione dell’identità. La sfilata si svolge a Kyoto, nel parco sacro del Tempio Toji, tra ciliegi in fiore e silenzi millenari: un luogo che non ospita semplicemente la moda, ma la rispecchia e la trasforma.
Chiuri continua il suo dialogo con il savoir-faire giapponese e lo fa intrecciando il kimono con la couture, il ricamo con l’ombra, la memoria con l’immaginazione. Il risultato è una collezione che non si limita a “mostrare”, ma che abita - come una casa, come un tempio. Un guardaroba poetico che mette al centro il corpo contemporaneo, nella sua complessità e vulnerabilità.
I 5 highlights della sfilata Dior Fall 2025
1. La location: il parco del Tempio Toji a Kyoto
Immersa nella quiete senza tempo del parco che circonda il Tempio Toji, la sfilata Dior Fall 2025 si è trasformata in un’esperienza quasi spirituale. Kyoto, con la sua lentezza contemplativa e il suo legame profondo con la tradizione, diventa teatro ideale per una collezione che riflette sulla relazione tra corpo e abito.
Le modelle emergono come visioni tra le fronde dei ciliegi in fiore, accompagnate solo dal fruscio delle foglie e dai passi rallentati. Il Tempio Toji, con la sua pagoda che svetta per 55 metri nel cielo, fa da sentinella silenziosa a una narrazione che ha più a che fare con la meditazione che con lo spettacolo.
2. Il dialogo tra culture: tra Kyoto e Parigi

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Maria Grazia Chiuri continua la sua ricerca sui codici del vestire, muovendosi lungo quella sottile linea di confine tra cultura e moda. In questa collezione, il kimono non è solo citazione: è struttura del corpo. I capi ampliano e arrotondano le silhouette, senza costringere, lasciando che l’abito accompagni il movimento invece di dominarlo.
Chiuri si ispira alla mostra Love Fashion: In Search of Myself, visitata a Kyoto, e ne assorbe il concetto chiave: l’abito come estensione dell’identità, ma anche come contenitore dell’invisibile.
Questa infatti è una collezione che rilegge la memoria con occhi contemporanei, e che riconnette la maison al suo dialogo storico con il Giappone.
3. I materiali: tessuti come emozioni

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Il linguaggio della collezione Dior Fall 2025 è affidato ai tessuti, che diventano il risultato emotivo di una ricerca estetica profonda. La seta domina con leggerezza: si piega, avvolge, fluttua. Le stampe floreali, ispirate ai giardini giapponesi, non decorano, ma raccontano.
I ricami in oro, discreti ma preziosi, evocano un desiderio antico, intimo, che attraversa tutta la moda come una costante. I soprabiti si muovono con eleganza, accompagnati da frange che amplificano ogni gesto. C’è anche spazio per il contrasto: il knitwear trasparente incontra la pelle ruvida dei pantaloni larghi, in un gioco di pesi e materie che riflette la complessità del corpo contemporaneo.
4. Il nero, e i suoi accenti

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Il nero è il cuore cromatico della collezione, ma non è mai piatto o uniforme. Lo troviamo su giacche dalla costruzione architettonica, su gonne e abiti come inchiostro su pergamena. E proprio su questa base scura, Chiuri innesta accenti di luce: il rosa cipria che addolcisce, il bianco brillante che spezza, il blu acquerellato che sembra steso a mano su stoffe pregiate.
Gli abiti da sera sono ricamati con perline, come piccoli dettagli preziosi che emergono dall’ombra. La palette è studiata per evocare atmosfere più che raccontare storie.
5. Il corpo al centro: movimento e metamorfosi

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Nella collezione Dior Fall 2025, Chiuri restituisce centralità al corpo. Un corpo che cambia, che si muove, che sfugge alla definizione unica. Le gonne lunghe rallentano il passo, i pantaloni ampi danno spazio al respiro, i volumi delle giacche disegnano una nuova silhouette senza irrigidirla.
Le ispirazioni samurai si mescolano all’eleganza urbana, i cappellini da parigina convivono con le calzature tipiche giapponesi, in una fusione armonica e spontanea.
In un giardino sospeso tra Oriente e Occidente, tra passato e presente, la sfilata Dior Fall 2025 diventa un rituale di riconnessione con il corpo, con il gesto, con ciò che si cela sotto la superficie dell’abito. Perché la vera costruzione, come ci insegna l’architettura - e come ci ricorda Chiuri - è sempre quella dello spazio interno.
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