Fotogallery Sebastiano Zaffalon: «Barbie? Una parte di me»
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Sebastiano Zaffalon colleziona la bambola più famosa del mondo. Vent'anni di passione per Barbie, l'indiscutibile diva del giocattolo
Sebastiano Zaffalon colleziona la bambola più famosa del mondo. Vent'anni di passione per Barbie , l'indiscutibile diva del giocattolo
Da piccolo Sebastiano giocava con le Barbie insieme a sua cugina. «Ogni sabato ne riceveva una nuova in regalo ed era un motivo per fare festa». La perfezione inavvicinabile di quelle bambole era uno stimolo a creare abiti improvvisati ma originalissimi. Un gomitolo di lana, il tulle che restava dei confetti, un fazzoletto colorato: ogni mezzo era disponile alla fantasia. Sono le premesse di una professione adulta nella moda, che ha sostituito taglierino e ritagli di stoffa con forbici e cartamodello. E proprio durante un viaggio di lavoro scocca di nuovo la scintilla. Sui marciapiedi della Fifth Avenue a New York galeotta fu la vetrina di FAO Schwarz , uno dei più celebri negozi di giocattoli al mondo: «Con 80 dollari mi portai a casa una Barbie nella versione concepita da Nolan Miller. Sheer Illusion, abito trasparente mozzafiato e chioma platino raccolta in una crocchia esplosiva. È l'inizio della mia collezione». Da quel pomeriggio i pezzi via via raccolti si contano ormai nell'ordine delle centinaia. «Me ne mancano sei alla cifra tonda di 400. Possiedo anche la riedizione della prima Barbie in assoluto, quella del 1959». In costumino a righe, la si appoggiava su un piedistallo. Da allora i mutamenti delle sue fattezze hanno significato molto di più che un semplice capriccio del designer. Osservando la prima versione con la pelle nera, lanciata nei primissimi anni '80, e quella di oggi dalla silhouette meno artificiale- per dissipare ogni presunta traccia di fisicità anoressica- ci si accorge di quanto l'intera storia di Barbie sappia raccontare l'immaginario collettivo. «Il modello con in tatuaggi è stato ritirato dal mercato per le proteste dei genitori, per esempio. E le nuove Barbie non sono "nude", ma indossano mutandine serigrafate sulla plastica».
I temi in cui si declina la bambola per antonomasia sono numerosi e sorprendenti. Si va dalla serie Princess of the World a quella delle più famose top model, per non parlare dei personaggi hollywoodiani. Grace Kelly è presente in tutte le salse. «Nei panni della protagonista di Caccia al ladro e di La Finestra sul cortile. Semplicemente splendida, poi, nel look che indossava al suo arrivo a Monaco. Possiedo anche quella in versione nuziale». Sebastiano ce la mostra. Ammiriamo stupefatti la definizione del trucco e la preziosità delle vesti. Ma le sorprese non finiscono. In una scatola intatta- i collezionisti più avveduti si guardano bene infatti dall'aprire la custodia delle Barbie- ecco un modello in veste elegantissima, orlata di perline d'oro; indossa dei realistici orecchini a foglia: «È quella di Dior, quando ancora a disegnare la linea era Gianfranco Ferré. Me l'ha regalata Valeria Marini». Nella serie più modaiola individuiamo anche quella di Versace, con i fianchi fatti snellire apposta da Donatella per renderli simili alle forme di una modella vera, e quella di Christian Louboutin, con un collo del piede più pronunciato per dare risalto alle scarpe. Poi, strappando una risata inevitabile, Sebastiano si abbandona all'aneddoto finale: «Vi state chiedendo che fine abbia fatto la cugina delle Barbie? Si è sposata in un abito ispirato alla nostra bambola preferita. Ovviamente gliel'ho disegnato e realizzato io».
© Riproduzione riservata
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