Iucu: il multicollezionista
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Iucu non si limita a collezionare. È un fine archivista di memorie, innamorato di oggetti che hanno ancora molto da dire
Iucu non si limita a collezionare. È un fine archivista di memorie, innamorato di oggetti che hanno ancora molto da dire. Entrando nel suo regno, un piccolo casotto-atelier dove crea da artista e designer, si è letteralmente sopraffatti. Dalle scaffalature in legno che s'inerpicano fino al soffitto, colme di forme sorprendenti e inattese, e dalla massa brulicante di pezzi raccolti. Chincaglieria dal valore affettivo, in ordine sparso, ed esemplari di valore unico; molti dei quali affollano le pagine di pubblicazioni specializzate. «Ho iniziato dai progetti vincitori del Compasso d'Oro». Con una perizia iconografica degna di un museo, Iucu si preoccupa di recuperare anche confezioni originali e istruzioni. «A volte, anzi, precedono il ritrovamento del contenuto vero e proprio». Ci sono radio, barattoli da caffè, sussidiari e tessere di epoca fascista, cartoline da soldato al fronte, disegni originali di Dudovich, registratori di cassa. C'è persino un telefono pubblico.
«Al suono di quelle sveglie c'è gente che si è svegliata davvero. Davanti a quelle televisioni si sono riunite famiglie intere». Dappertutto si respira vita passata attraverso le cose, gesti quotidiani che insieme fanno un'epoca intera e ci autorizzano a credere che la storia, quella con la maiuscola, siamo noi. "Questo qui è un passaporto degli anni '20, deve essere stato di un pezzo grosso. Pensare che molti italiani, meno fortunati e ricchi di lui, sono nati e morti senza conoscere neppure il mare". Poi sul tavolo, a sorpresa, Iucu sparpaglia alcuni vecchi numeri di Grazia. «Le riviste d'annata sono la mia enciclopedia. Ci scopro pubblicità che mi aiutano a datare tutto con molta precisione».
Il recupero degli oggetti passa attraverso il rigattiere di fiducia. Altre volte avviene in modo casuale e rocambolesco. "Il Ticino qui a Pavia ha sommerso alcune case, che poi sono state abbandonate. Ci ho trovato valigie sigillate dal fango, un vero tesoro! Per non dire di quando stavano smantellando la stazione ferroviaria di piazzale Lodi e sono tornato carico di roba". Iucu però ci confessa una speciale predilezione. È per un grammofono autentico, marcato La voce del padrone. "Me lo sono rivisto in una scena del film Indiana Jones, è stato fantastico". Ma non c'è speranza che smetta mai, la smania di collezionare e catalogare è più forte di ogni limite pratico. "Sono in trattative per una pompa di benzina degli anni '50. Devo solo fare un po' di spazio".
© Riproduzione riservata
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