Ode ad Alexa Chung: perché per noi Millenials è e resterà sempre un'ineguagliabile icona di stile
Ci siamo ormai abituati alla plétora di influencer, talent, creator digitali (scegliete voi la definizione che preferite) che, stagione dopo stagione, affollano sempre più il mondo della moda e ne stanno cambiando e scardinando i meccanismi e i riti.
Ci siamo abituati alle star delle passerelle, come le sorelle Gigi e Bella Hadid, o a quelle schierate compatte nei front row delle sfilate che nascono sui social e che il fashion system ha accolto (dopo qualche esitazione), a braccia aperte, ben lieto di intercettare i loro milioni di follower e miliardi di visualizzazioni.
Ma in mezzo a tutto questo nuovo fermento social, a tutti questi nuovi volti che nascono con una velocità disarmante, c'è un cosa che sembra non essere cambiata in tutti questi anni, e per fortuna, potremmo aggiungere.
È il persistente fascino e l'imprescindibile ammirazione verso quella che nei primi anni Dieci dei Duemila era considerata LA fashion icon per antonomasia, la It-Girl dallo stile da copiare (da noi con risultati discutibili), la "musa della porta accanto"... in due parole e in un nome e cognome: Alexa Chung.
Chi scrive ha vissuto in pieno la fashion crush per Alexa, insieme a milioni di Millenials che ancora oggi la venerano, le dedicano pagine Instagram e cercano (con scarsi risultati) di copiarne il taglio di capelli.
Giusto due informazioni per chi fosse nato dopo il 1990: Alexa Chung, classe 1983, diventa famosa come modella e veejay per MTV UK, in un'epoca pre-social in cui MTV era ancora la principale fonte di intrattenimento per i giovani; è inglese, spigliata, simpatica, agli esordi non ha ancora lo stile cool con cui abbiamo imparato ad ammirarla.
Nel giro di qualche anno diventa presenza fissa, assieme alle sue BFF Sienna (Miller), Daisy (Lowe), Pixie (Geldof), di tutte le fashion week e i front row, è amica di designer come Simone Rocha, Erdem e Christopher Kane, ed è un'icona fotografatissima dello street style.
Intorno a lei nasce un vero e proprio culto, tutti vogliono essere lei e indossare quello che indossa lei: nel 2010 Mulberry crea un modello che porta il suo nome e che diventa una delle it-bags del periodo, si moltiplicano le collaborazioni che la coinvolgono (da Barbour a Superga) fino a che non crea nel 2017 una sua label, ispirata alla sua idea di moda e stile, regalandoci l'illusione di poter essere come lei indossando uno dei suoi capi preferiti come quelle adorabili salopette in velluto che, forse, stavano bene solo a lei (Spoiler: la linea d'abbigliamento ha chiuso lo scorso anno ndR).
La sua figura in questo decennio è stata sempre presente, nonostante l'ascesa sempre più turbinosa di influencer e celeb arrivate dai social. Lei che su Instagram ha oltre 5 milioni di follower ma posta con estrema morigeratezza scampoli della sua vita privata e di lavoro, ha invaso le nostre moodboard di Pinterest e riempito di post la pagina degli Elementi Salvati di Instagram con i look che abbiamo sempre sognato. Alle ultime sfilate per la Primavera Estate 2023 ha "snobbato" Milano e New York, ma ha giocato "in casa" a Londra e fatto una capatina a Parigi (in compagnia degli amici Derek Blasbergh e Poppy Delevingne) dove ci ha regalato momenti fashion indimenticabili portando in auge alcuni dei suoi capisaldi (ballerine e trench in primis).
Alexa ci ha fatto innamorare della waxed jacket, ovvero il giaccone Barbour (proprio quello dei nostri padri e nonni): mentre lei lo indossava al festival di Glastonbury con i suoi amati stivali Hunter, noi ci andavamo in giro il sabato pomeriggio neanche fossimo nelle campagne inglesi.
Ci ha fatto credere che le ballerine fossero la quintessenza dell'eleganza (vero) e della versatilità da abbinare con qualsiasi look (un po' meno vero). Ha indossato con il suo twist tutti i capisaldi della moda inglese: dal trench alla stampa check, fino al chiodo in pelle. Come li porta lei gli abiti romantici insieme agli stivali e ai Dr Martens nessuna mai...
In un mondo, come quello della moda, che oggi appare pieno anzi pienissimo di volti e nomi, il suo è tuttora una certezza e non solo per noi Millenials... Infatti sembra piacere molto anche alla Gen Z: su TikTok l'hanno scoperta e amata con l'esplosione di trend come l'Indie Sleaze e il Twee di cui è stata fiera esponente e sulla piattaforma gli l'hashtag #alexachung #alexachungedit #alexachungaesthetic fanno milioni di visualizzazioni.
A differenza di molte fashion icon (o presunte tali), Alexa è in qualche modo sempre rimasta fedele a se stessa, originale a modo suo, capace di interpretare realmente con il suo gusto tutte le tendenze attraverso le quali è passata (dai già citati Twee e Indie Sleaze al boho-chic, al Normcore etc etc) e in un'epoca di gente che vive solo ed esclusivamente di total look, scusate se è poco!
Last but not least, è davvero molto, ma molto, simpatica (come dimostra il video sotto).
Insomma, a conti fatti continuiamo ad adorare Alexa Chung, anche se sull'onda dell'emulazione per lei abbiamo fatto le peggio cose, abbiamo indossato look davvero discutibili che ci facevano sembrare a volte un po' la "zia pazza" di turno, sperando di avere almeno un briciolo del suo fascino. Il suo stile non è per tutti e non è semplicissimo, per essere Alexa Chung non bastano un abito romantico con i combat boots o un vecchio Barbour comprato su Vinted... ma noi le vogliamo bene lo stesso... e soprattutto continuiamo a provarci a essere un po' come lei!
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