I trucchi di Victoria
Da stilista a creatrice di una collezione make up con Estée Lauder. Grazia ha incontrato Victoria Beckham per conoscere tutti i particolari del nuovo progetto. Il suo obiettivo? «Far sentire le donne più sexy e sicure di sé»
Un incontro con Victoria Beckham è come scoprire che la prima della classe, quella che ti stava antipatica perché sempre perfetta, è in realtà una donna di cui potresti diventare amica. Di lei si è detto che è una snob, che ha perennemente il broncio e sorride a fatica. Ma la verità è un’altra. Victoria Caroline Adams, nata ad Harlow, contea di Essex, arriva a Londra nei primi Anni 90 e di lì a poco, con il nome d’arte Posh Spice, forma uno dei gruppi più famosi della musica pop inglese di tutti i tempi: le Spice Girls. Sciolta la band, nel 2008 Victoria si reinventa come stilista e bissa il successo, tanto che la stampa britannica la incorona “Regina di stile”. Come se non bastasse, nel 1999 ha sposato l’icona sexy del calcio David Beckham e dal matrimonio sono nati quattro bellissimi figli, tre maschi e una femmina, dai 17 ai 5 anni: Brooklyn, Harper, Romeo e Cruz. La sua forza? Sta in quello che gli inglesi chiamano il “Beckham touch”: la capacità cioè di interpretare al meglio il lato classico ma anche quello più cool dello stile britannico. In altre parole, un mix di tradizione e cosiddetto “wow factor”, quel particolare inaspettato che ti sorprende e conquista.
La ragione per cui mi trovo al 36 di Dover Street nel quartiere superlusso di Mayfair, è la riprova del suo tocco magico. Victoria ha scelto infatti la sua boutique di 6000 metri quadri per presentare alla stampa di tutto il mondo la collezione make up che ha creato con Estée Lauder.
Signora Beckham, parafrasando una famosissima canzone delle Spice Girls: dopo la moda, il make up è “What you really really want”, la cosa che desiderava di più realizzare?
«Certo, il make up è molto importante per me, sia per il mio lavoro di stilista sia come donna. Ho sempre girato con la borsa piena di trucchi e ora, con la mia linea, sono riuscita a realizzare tutto ciò che desidero dal make up. Prodotti facili da usare e belli da vedere. Con colori particolari e texture innovative. Naturalmente l’ho potuto fare perché avevo al mio fianco i laboratori Estée Lauder. Insieme abbiamo creato anche una formula ibrida, tra la crema idratante e il primer illuminante. Si chiama Morning Aura e contiene microperle in grado di diffondere luce sul viso all’istante».
Ho letto che per questa linea si è ispirata alle sue quattro città preferite - Londra, New York, Los Angeles e Parigi - e per ognuna propone un look diverso. Perché?
«Londra è il mio cuore e la mia anima, un perfetto mix di tradizione e sfrontatezza. New York è energia pura.Di L.A. adoro la luce incredibile e l’atmosfera rilassata, mentre Parigi ha un fascino e un’eleganza unici».
Come è stato confrontarsi con il mondo della cosmesi?
«Creare una collezione trucco è stata un’esperienza nuova, ma quel mondo non mi è poi così estraneo. Da ragazza amavo molto l’arte e questo mi ha aiutata. Per esempio, nella scelta dei pigmenti. E poi il make up è sempre stata la mia passione fin da piccola: adoravo guardare mia madre mentre si truccava».
Sua figlia fa lo stesso con lei?
«Sì, è fantastica. Non ha ancora cinque anni e già rovista nel mio beauty case, mi chiede di fare insieme la manicure e vuole indossare le mie scarpe col tacco».
Per una donna è così importante truccarsi o può farne a meno?
«Per quel che mi riguarda è importantissimo. Il trucco mi fa sentire bene e penso sia lo stesso per la maggior parte delle donne. È segno che non ti trascuri. Anzi, ti preoccupi di valorizzare le parti migliori di te».
Quando ha creato questa collezione aveva in mente una donna particolare?
«No, penso che tutte le donne debbano esaltare quello che hanno e quello che sono. La collezione può essere utilizzata da mia nipote, che ha adesso 17 anni, come da mia madre».
E lei, che è un’icona sexy, oltre che di stile, come si valorizza?
«Non penso a me in questi termini. Mi considero una donna normale che cerca di dare sempre il meglio di sé. Tengo a me stessa esattamente come mi prendo cura di David e dei ragazzi. Vorrei essere la miglior moglie e madre possibile».
Che cosa fa per tenersi in forma?
«Non ho più vent’anni e non sono una modella, quindi devo darmi da fare: mangio sano, vado in palestra, bevo acqua minerale frizzante e caffè ghiacciato, prendo vitamine e faccio esami del sangue regolarmente per sapere di quali integratori ho bisogno».
E come concilia lavoro e famiglia?
«Ho un marito favoloso, e insieme formiamo un’ottima squadra. Entrambi abbiamo carriere e passioni diverse che ci impegnano molto, facciamo in modo che la famiglia funzioni».
Lo sa che sui giornali dà un’impressione diversa? È bello scoprire che parla e sorride come una donna normale.
(Victoria e le ragazze del suo ufficio stampa ridono divertite) «Lo scriva per piacere che sono una persona normale! Le foto dei paparazzi danno spesso un’impressione sbagliata di me. Per fortuna ci sono i social che mi permettono di comunicare ed esprimermi liberamente. Così la gente può farsi meglio l’idea di chi io sia».
Però, ai tempi delle Spice Girls, lei era la Posh Spice. Definerebbe “posh”, cioé snob, anche la sua linea trucco?
«Non me l’aveva mai chiesto nessuno finora, ma direi di sì: è una collezione decisamente “posh” e le spiego perché. Posh è un’espressione inglese che deriva dalla sistemazione più confortevole a bordo delle navi dirette in India. Ovviamente solo i ricchi potevano permettersi i posti migliori. Quando andavo in tournée con le Spice Girls negli Stati Uniti il mio soprannome lasciava tutti perplessi. Ma come ho detto più volte, mi piacciono le cose belle. Amo la moda, i buoni ristoranti, il buon vino e anche i trucchi che riescono a darti piacere, trasmettendoti l’idea di un piccolo lusso privato».
© Riproduzione riservata