Laura Pausini: «Ve li racconto io gli uomini»
Il fidanzato di cui è gelosissima e l’ex che l’ha lasciata troppo presto. I magri, che non le sono mai piaciuti, e i migliori, quelli con la faccia da buoni, ma che sotto sotto... Grazia ha incontrato Laura Pausini dietro le quinte del suo tour. Dove la popstar internazionale lascia il posto alla ragazza romagnola che parla di tutto, anche di maschi, senza filtri
È un pigro pomeriggio assolato e, passando accanto al Teatro Comunale di Imola, nessuno potrebbe immaginare il fervore che ne anima l’interno. Salgo la scalinata del teatro e passo davanti a una sala allestita come il refettorio di un collegio, con una teoria di lunghi tavoli apparecchiati: sono pronti per i pasti di musicisti, ballerini e tecnici che stanno lavorando ai nuovi arrangiamenti e alle nuove coreografie del tour #PausiniStadi. Al debutto di Laura, il 25 maggio, all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, seguono le date allo Stadio di San Siro a Milano (il 4 e 5 giugno), all’Olimpico di Roma con ospite Biagio Antonacci (l’11), e all’Arena della Vittoria di Bari, con Giuliano Sangiorgi (il 18). Poi altri 22 concerti in Canada, Stati Uniti e Sud America. Infine, in ottobre, 12 date in Europa. Di fatto, l’album Simili (Similares, in spagnolo) sta per essere cantato, letteralmente, ai quattro venti. Inoltre, nei giorni liberi dal tour, l’infaticabile e poliglotta Laura registrerà a Miami le puntate della seconda stagione del talent La Banda, di cui è giudice insieme con Ricky Martin.
Ma torniamo a Imola: in cima alla scala entro in una stanza dove, sotto alla locandina di uno storico concerto/performance di Giorgio Gaber (era il ’74,) è allestito un angolo giochi: il tappeto soffice, i peluche, un tavolino, gli album da colorare. Manca solo Paola, la figlia di Laura, che è rimasta a casa, a Castel Bolognese, con il padre, Paolo Carta, e con i nonni. Ma ecco, appare la mitica Pausini, con i pantaloni della tuta e una maglietta di cotone che evidenzia il seno. Mi accoglie con il suo celebre sorriso di puro ammaliamento romagnolo, scusandosi di non essere appena andata dal parrucchiere. Ma come, non ti senti abbastanza bella?, le chiedo stupita. «A volte no, sai? Dipende da come mi sveglio. Se lo faccio, e Paolo mi guarda in un certo modo, allora mi sento fighissima».
Quindi ti senti bella solo negli occhi di un altro?
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