Il pianeta ha bisogno di noi
Certamente non le manca l’energia. Valeria Mangani lavora nel mondo della moda, ha scritto libri sull’ecologia e il benessere, è l’esperta del Ministro delle Imprese e del Made in Italy in seno al Tavolo Nazionale della Moda, in rappresentanza della filiera sostenibile, nel ruolo di presidente della Sustainable Fashion Innovation Society (sustainablefashioninnovation.org), a oggi la più grande community europea di aziende e marchi sostenibili. Da cinque anni l’associazione dà vita al Phygital Sustainability Expo®, il primo evento esclusivamente dedicato alla transizione ecologica delle aziende del Made in Italy ed eccellenze internazionali, che si tiene a Roma dal 5 al 6 giugno ai Mercati di Traiano (ingresso libero da via Salita del Grillo 32). E, durante la serata di chiusura, ci sarà un evento in collaborazione con Grazia. Ci racconta tutto Valeria Mangani.
Presidente Mangani, è considerata una delle figure più influenti nella sostenibilità applicata al Made in Italy.
Come si definisce oggi il suo ruolo istituzionale?
«Sono l’Esperta del Ministro delle Imprese e del Made in Italy al Tavolo Nazionale della Moda, sono la Presidente della Sustainable Fashion Innovation Society, la più grande community europea di aziende sostenibili, con oltre 2.200 realtà che vi orbitano da 47 Paesi. Da sei anni guido la rivoluzione green del settore con il Phygital Sustainability Expo®, evento unico al mondo che ha portato la sostenibilità tra i Mercati di Traiano e la realtà aumentata tra le rovine dell’Impero romano».
Il suo background accademico e professionale è molto ricco. Come ha costruito il suo profilo?
«Sono nata a Johannesburg, con un’educazione internazionale e una formazione eclettica: scuole americane, poi Degree in Fashion Design allo IED di Roma, gemmologia al GIA di Los Angeles, e successivamente in Economia e Medicina naturale. Ho costruito un profilo multidisciplinare che fonde creatività, scienza, benessere e diplomazia».
Mangani ha scritto 10 bestseller dedicati alla salute e all’ecologia e ha lavorato a Roma Capitale, e con Lamborghini, FAO, ONU e importanti marchi del lusso. È stata eletta FAO World Food Hero 2023, inserita tra le 50 donne più potenti d’Italia secondo Fortune, e insignita del titolo di Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana. In Italia rappresenta la International Alliance of Women, organizzazione non governativa fondata nel 1904 con sede a Ginevra, riconosciuta dalle principali Agenzie dell’ONU, dalla Lega Araba, dall’Unione Africana, e ha uno stato consuntivo nel Consiglio d’Europa.
Quando ha cominciato a occuparsi di moda sostenibile? Qual era il contesto all’epoca?
«Il mio impegno per una moda sostenibile è cominciato trent’anni fa, ben prima che si parlasse di sostenibilità, io la chiamavo “consapevolezza”. Da vicepresidente di AltaRoma a promotrice di filiere etiche femminili nel Sud globale (si ricordi che sono africana io stessa) ho anticipato temi oggi centrali: tracciabilità, circolarità, diritto all’informazione per i consumatori. Con la Sustainable Fashion Innovation Society che ho fondato, ho creato servizi per le micro PMI mai visti primi, e in sinergia con le principali agenzie governative, oltre che un laboratorio di materiali innovativi, una piattaforma di matchmaking B2B e la Sfilata Narrata®, un copyright mondiale che fonde moda e divulgazione scientifica».
Ci racconta le principali novità dell’edizione 2025 del Phygital Sustainability Expo®?
«La moda non è solo estetica: è una leva geopolitica, economica e sociale. Da trent’anni scrivo nei miei libri che, se possiamo leggere gli ingredienti di ciò che mangiamo, dobbiamo poter conoscere la storia di ciò che indossiamo».
Lo afferma con passione, mentre racconta come l’edizione 2025 del Phygital Sustainability Expo®, patrocinata dalle maggiori istituzioni italiane ed europee, lancerà il primo framework per la tracciabilità del tessile con ICMQ, in linea con le direttive europee sul Digital Product Passport. Il Phygital Sustainability Expo® è diventato un hub di policy-making e innovazione: 100 speaker, sei ministri, CEO di multinazionali, startup tech, accademici. Tra i partner ci sono FAO, Parlamento UE, Commissione europea, ICE, Sapienza, Rai ed Enel. L’evento 2025 avrà come tema guida del 5 giugno, che è la Giornata Mondiale dell’Ambiente, Finance Makes Fashion, indagando il ruolo della finanza nella resilienza produttiva, nel “reshoring” e nella transizione ecologica, mentre la seconda giornata, il 6 giugno, è dedicata al ruolo trasformativo delle nuove generazioni, con istituzioni e influencer mondiali a confronto; ci sarà infatti il famosissimo Mr Thank You, che chiederà la massima attenzione ai temi sociali.
Inf ine, ci anticipa qualcosa sui nuovi riconoscimenti promossi con Grazia?
«Quest’anno, insieme con Grazia lanciamo i Grazia Phygital Awards. Una crasi tra i nostri due nomi, ma soprattutto un grande network femminile nel quale io e Silvia Grilli crediamo profondamente. Grazia premierà figure di spicco dell’impegno etico nel mondo dello spettacolo e della cultura. Vogliamo raccontare storie che ispirano il cambiamento. Grazia è un megafono potente per arrivare a nuovi pubblici, e lo faremo insieme, dal palco più iconico della sostenibilità italiana».
Che messaggio vuole lasciare ai giovani?
«Il futuro? Lo leggo negli occhi dei ragazzi. Sono vigili, sensibili, consapevoli. Non accettano più un siste- ma che sacrifica l’ambiente e le persone sull’altare del profitto. La mia generazione ha un compito chiaro: non lasciare loro macerie, ma strumenti. Non illusioni, ma visioni concrete. Ai giovani dico: abbiate fiducia, anche se a vent’anni non tutto è chiaro. Quando studiavo Fashion Design allo IED, nella magnifica sede di piazza Colonna a Roma, nessuno di noi sapeva che cosa ci avrebbe riservato il futuro. L’anno dopo il mio si diplomarono Maria Grazia Chiuri (oggi direttrice artistica di Dior, ndr) e Pierpaolo Piccioli (da luglio direttore creativo di Balenciaga, ndr). Vi sembra possibile che allora fossero consapevoli del destino straordinario che li attendeva?».
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