Cara Italia, ti scrivo. Grazia ha chiesto a 11 figure autorevoli della cultura, dell’economia, della scienza, della società civile, di dire al prossimo Governo e al Parlamento che verrà eletto le cose più urgenti da fare nei prossimi mesi per portare l’Italia fuori dalla crisi e farla diventare un Paese ancora più moderno.
1. CON L’EUROPA SUPEREREMO GUERRA E CRISI «Occorre diversificare l’approvvigionamento energetico e, nel frattempo, ridurre i consumi. Bisogna evitare di rimanere al freddo e attraversare una terribile recessione con la nostra economia», dice Dario Fabbri, analista geopolitico e direttore della rivista Domino (nella foto sotto). «Dobbiamo proseguire sulla linea tenuta dal governo di Mario Draghi e dall’Europa. Nei rapporti con la Russia pesa per l’Italia il fatto che abbiamo con questo Paese un legame di lungo corso: non conviene a nessuno che la Russia diventi un alleato della Cina, o che sia instabile, o che scompaia dal continente. Le sanzioni però vanno mantenute, perché non è possibile che si possa invadere un Paese sovrano come l’Ucraina senza conseguenze».
2. Rinascere dopo la pandemia «Al nuovo Governo chiederei di agire sulle strutture di Pronto Soccorso: ne servono di più, più moderne, con più medici», dice Maria Rita Gismondo, direttrice Microbiologia Clinica, Virologia e Bioemergenze al Polo Universitario Sacco di Milano. «I giovani dottori vanno motivati all’assunzione: causa stipendi bassi e poche promozioni, vanno all’estero. Poi va rivista l’autonomia sanitaria regionale: diritti importanti, come quello all’aborto, percorsi di prevenzione, vaccini “aggiornati sono garantiti in alcune Regioni e in altre no».
3. La sicurezza è integrare «Io chiedo maggior coraggio sulla regolarizzazione dei migranti e sui ricongiungimenti familiari», spiega Maurizio Ambrosini, sociologo e studioso di migrazioni. «Gli studi dicono che la criminalità è maschile e giovane o, nel caso dei migranti, di uomini soli. Ovunque nel mondo si è visto che i ricongiungimenti familiari limitano alcuni comportamenti antisociali. La sicurezza è stata meno presente in questa campagna elettorale rispetto al passato, ma è sicuramente un tema, anche legato ai migranti. Un terzo dei detenuti nelle carceri è straniero. Non dimentichiamo, però, che la criminalità è molto diminuita rispetto al passato, mi riferisco agli omicidi, alle rapine in banca e ai rapimenti».
4. Formiamo meglio gli studenti «La revisione profonda dei settori scientifico-disciplinari valorizzerebbe la ricerca interdisciplinare, che ormai è una realtà in tutte le università», spiega Tiziana Lippiello, Rettrice dell’Università Ca’ Foscari di Venezia (nella foto sopra). «Inoltre, caro Governo, occorre continuare a sostenere e potenziare i dottorati industriali per favorire l’innovazione all’interno delle aziende attraverso la ricerca e per creare nuove opportunità di lavoro, incentivare l’iscrizione delle giovani donne alle discipline STEM (scienze, tecnologia, medicina, ndr) e rafforzare le tutele per ruoli precari e personale non strutturato, ad esempio con l’assegno di maternità per assegniste di ricerca».
5. Un mondo più verde e giusto «Crediamo che la transizione ecologica sia possibile solo se condivisa e quindi unita al concetto di giustizia sociale», dice Martina Comparelli, portavoce in Italia del movimento Fridays for Future (nella foto sopra). «Abbiamo formulato diversi punti da sottoporre alla politica. I principali riguardano il mondo dell’occupazione, dove reputiamo imprescindibili il salario minimo, la creazione di posti di lavoro statali per la transizione ecologica e la settimana lavorativa breve, utile per limitare le emissioni. Sul fronte energetico e della crisi del gas vorremmo l’installazione di una comunità energetica minima per ogni Comune, una fornitura gratuita di energia per famiglia e la tassazione degli extra profitti delle aziende fossili».
6. L’economia è donna «L’uguaglianza di genere e l’alfabetizzazione finanziaria e digitale devono essere al centro delle politiche del lavoro per una maggiore inclusione di donne e ragazze», spiega Claudia Segre, esperta di finanza e attivista per la parità di genere in Italia, fondatrice e presidente di Global Thinking Foundation (nella foto di apertura). «Perché la riduzione dei divari di genere può stimolare la crescita, rafforzare la stabilità economica e finanziaria e ridurre la disuguaglianza di reddito».
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