Bojana Krsmanovic: Non c’è gusto a essere timide
Quando ha iniziato a fare la modella, Bojana Krsmanovic era una ragazza piena d’insicurezze: «Dicevano che avevo troppe curve», racconta. E ora che è diventata l’ultima musa del marchio Intimissimi, spiega perché il vero potere della bellezza inizia amando se stesse
Troppo seno, troppe curve, non sufficientemente magra: ai primi casting, da adolescente, mi criticavano continuamente», mi racconta Bojana Krsmanovic, 24 anni, nuovo volto del marchio Intimissimi insieme con l’israeliana Shlomit Malka. «All’inizio è stato molto duro fare questo mestiere, perché ti senti continuamente giudicata, il tuo fisico sembra pieno di difetti ed è facile che ti venga qualche complesso.Ti senti dire che non sei abbastanza bella ed è psicologicamente stressante, ti senti sempre più insicura. L’unica strategia è imparare a non ascoltare le critiche. Per avere successo devi essere molto forte, altrimenti non reggi». E Bojana lo è: è una ragazza tosta. «Non ho mai voluto mettermi a dieta, non volevo morire di fame. Ho deciso solo di mangiare più sano». La incontro nello studio di Milano dove abbiamo realizzato questo servizio. La guardo mentre posa davanti all’obiettivo del fotografo e mi chiedo come sia possibile criticarla: a me sembra perfetta. Scatto qualche foto con il mio iPhone e la mando a un gruppo di amici su WhatsApp: i maschi impazziscono e, ovviamente, vorrebbero raggiungermi subito per conoscerla. Ma devono accontentarsi della mia intervista.
Quando ha iniziato a sfilare?
«A 15 anni. Non volevo fare la modella, ma mia sorella Maja, che ha nove anni più di me, faceva già la stilista e mi portava a fare i casting nelle agenzie di moda di Belgrado, in Serbia, dove sono nata. La moda per le ragazze è un po’ come il calcio per i maschi: un sogno. Sei in mezzo a vestiti meravigliosi, a persone che ti pettinano e truccano tutto il giorno e il tuo compito è essere bella. Ma a 19 anni volevo mollare: sfondare è difficile. E i miei genitori volevano che studiassi: avevano paura che viaggiassi, che stessi lontana. Poi sono andata negli Stati Uniti, sono arrivati i primi contratti importanti e ho capito che potevo farcela».
Si sente a suo agio a farsi fotografare in lingerie?
«Sono abituata a indossare costumi e coordinati intimi, perché valorizzano il mio corpo. Non sono timida e non ho problemi a posare così, ma ho dovuto vincere le perplessità di mia madre: “Non puoi vestirti un po’ di più, ogni tanto? Sei sempre quasi nuda”, mi diceva. La Serbia è un Paese conservatore e la mia mamma ci ha messo un po’ ad abituarsi».
Ora è orgogliosa del suo successo?
«Sì, ma ogni tanto mi dice: “Adesso che sei famosa, torna a casa. Puoi stare con me e smettere di viaggiare”. La verità è che i miei genitori hanno sempre avuto qualche timore sulla mia carriera di modella. Per questo hanno insistito che finissi l’università: studiare per loro era una specie di assicurazione sul futuro, un piano B. Mi sono laureata qualche settimana fa in Economia: è stato faticoso perché in questi anni dovevo studiare in aereo, in viaggio, oppure tra una sfilata e l’altra. E nel tempo libero, invece di uscire con gli amici, stavo curva sui libri».
E adesso è anche la testimonial di Intimissimi.
«Sono felice perché è un marchio che ho sempre amato. Adoro i loro coordinati, quelli romantici ma soprattutto quelli sexy. Prima li compravo, adesso posso sceglierli: sono decisamente fortunata».
Dopo la vita di modella, farà l’imprenditrice?
«Il mio papà dice che potrei fare qualcosa con mia sorella nel settore della moda. Non so se accadrà, ma Maja mi ha aiutato all’inizio della mia carriera e adesso sarei felice di investire nel suo marchio».
È vero che sua madre le ha fatto venire la passione dello shopping?
«Sì, quando avevo 10-12 anni ogni tanto mi diceva: “Bojana, oggi invece di portarti a scuola ho un’altra idea: andiamo insieme al centro commerciale”».
Adesso che non deve più studiare per l’università, che cosa fa nel tempo libero?
«Ho tanti progetti: un corso di cucina, andare a cavallo, imparare nuove lingue. Voglio studiare il francese. Il mio lavoro mi porta spesso in giro per il mondo ed è bello comunicare con la gente locale, anche se alla fine, quando sei nella tua camera d’albergo, è facile sentirsi sole».
I social media non l’aiutano a sentirsi più vicina a chi ama ed è lontano?
«Non tanto. Instagram o Facebook servono più che altro a promuovere se stesse e a mostrare ai follower la tua vita: non ti aiutano a combattere la solitudine. Adesso, per esempio, vivo a Manhattan in un appartamento. New York è una città vivace, piena di stimoli, ma ogni tanto mi sento sola, per questo in futuro condividerò la casa con un’amica».
Lei è una donna bellissima: c’è un uomo che ha fatto qualche follia per lei?
«Sì, il mio ex fidanzato, che vive in Serbia: dopo due anni insieme si è tatuato il mio viso sul braccio».
Adesso che vi siete lasciati, la sua prossima f idanzata non sarà entusiasta.
«No, ma quando si è innamorati non si pensa che la passione possa finire».
Crede nell’amore eterno?
«Sì. Magari non trovi una persona che ti è fedele per tutta la vita, ma l’amore può durare per sempre».
Adesso lei è single. Qual è il suo uomo ideale?
«Non dev’essere necessariamente bello, ma ironico, maturo, che avuto tante esperienze. Insomma, qualcuno che possa insegnarmi qualcosa. Per questo preferisco i 40enni ai 20enni».
E quale tipo di invito a cena la può conquistare?
«Non certo in un ristorante stellato, ma mangiare una pizza sul divano davanti a un film».
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