Benji & Fede: «Siamo ragazzi d’oro»
Uno è pignolo, l’altro un sognatore. E insieme hanno dato vita al duo pop rivelazione di questi mesi. Benji & Fede hanno conquistato Youtube e le classifiche. Come? «Facendo tutto da soli», dicono. E ora si affidano solo al loro istinto. Che si tratti di scrivere una canzone o di farsi un tatuaggio
Le facce stropicciate, gli occhi assonnati e i loro mitici ciuffi un po’ scomposti: quando incontriamo Benji & Fede, si intuisce che i ragazzi sono saltati giù dal letto da poco. Del resto sono le dieci del mattino e questi due poco-più-che-ventenni sono reduci da un mese intenso, il più intenso della loro vita: in ottobre hanno pubblicato l’album di debutto, 20:05 (Warner Music), subito dopo hanno iniziato il tour nei negozi, con affollatissimi incontri con i fan, e in questi giorni si stanno esibendo dal vivo (il 19 dicembre al Piper Club di Roma e il 20 alla Casa della Musica di Napoli). A innalzare ulteriormente il loro livello di adrenalina, i risultati del disco: certificato “oro” in poche settimane e in cima alla top ten degli album più venduti in Italia. E loro a che cosa pensano? «Finalmente torniamo a Modena. I nostri genitori saranno felici di vederci, è un bel po’ che manchiamo da casa», raccontano prima dell’inizio del servizio fotografico di Grazia, accennando anche ai tortellini che li stanno aspettando. Insomma, il duo pop che dovrebbe essere la risposta italiana all’invasione delle celeb d’Oltreoceno (da Justin Bieber in giù) per ora resta con il cuore in Emilia-Romagna e con i piedi per terra. Merito, secondo loro, della lunga gavetta: il cantante Federico Rossi, 21 anni, e il chitarrista Benjamin Mascolo, 22, suonano insieme da cinque anni. Durante i quali non sono mancate le porte in faccia e i concerti di fronte a poche persone.
Una bella rivincita, no?
FEDERICO ROSSI: «Siamo molto contenti di come sta andando il disco: non pensavamo di avere così tante persone pronte a seguirci. Però cerchiamo di vivere la situazione con tranquillità: sappiamo che siamo agli inizi di un percorso che richiede costanza».
BENJAMIN MASCOLO: «Bisogna lavorare per crescere e noi dobbiamo ancora crescere tanto».
Disco a parte, avete più di 300mila like su Facebook e la vostra mascotte Mucchino (un pupazzetto di peluche rosa, regalo di una fan, ndr) ha 70 mila follower su Instagram. Davvero non vi siete montati la testa?
BENJI: «Per noi il successo non è stata una cosa improvvisa, come quando partecipi a un talent show. Non abbiamo avuto quel tipo di esposizione. È dal 2010 che lavoriamo, quindi sappiamo bene che basta un attimo per tornare giù».
Avete cominciato a suonare insieme dopo esservi contattati via Facebook: com’era andato esattamente quell’incontro?
BENJI: «Federico mi aveva mandato un messaggio dopo aver visto un video in cui suonavo con la mia vecchia band: erano le 20 e 05 (da qui il titolo del disco, che entrambi si sono pure fatti tatuare sulle braccia, ndr). A quel punto mi sono fatto inviare un video in cui lui cantava e mi è piaciuto molto. Ma io avevo già programmato di partire di lì a poco per l’Australia, per studiare. La mia mamma è australiana e io ho finito il liceo lì».
E avete collaborato a distanza?
BENJI: «Io scrivevo le canzoni e gli mandavo i provini. Fede li cantava, li riadattava al suo timbro di voce e me li spediva in Australia. Poi ci sentivamo su Skype».
FEDE: «Il giorno stesso in cui è arrivato in Italia ci siamo fiondati nella soffitta di un nostro amico e abbiamo registrato la canzone Quello che resta. Era il dicembre del 2011».
E poi come siete riusciti a farvi notare da un’etichetta discografica?
BENJI: «Abbiamo sempre fatto un sacco di concerti, anche davanti a pochissime persone, e intanto postavamo i nostro video su YouTube: una radio locale li ha visti e ci ha chiamati per alcune date estive. Lì siamo stati notati e una casa discografica ci ha convocati per un provino: abbiamo suonato Prendimi per mano ed eccoci qui».
Avete provato anche la strada di Sanremo Giovani, vero?
BENJI: «Non ha funzionato e noi sinceramente ci siamo rimasti malissimo. Ma con il senno di poi è stato meglio così: non perché non volessimo partecipare, anzi lo speravamo con tutto il cuore, però quel rifiuto ci ha fatto crescere. Ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti: “Vogliamo davvero fare questa vita?”. E da lì abbiamo iniziato a lavorare tutti i giorni».
Tu, però, Federico hai tentato anche di entrare nel talent show X Factor.
FEDE: «Sì, ma da solo, quando avevo 15 anni. Comunque è andata male».
Avete mai pensato di riprovarci insieme?
FEDE: «Avevamo paura che lo show ci potesse snaturare: ci è sempre piaciuto seguire le nostre idee».
BENJI: «Quando passi per un programma tv ci sono delle regole. E spesso c’è il rischio che certe persone possano fare scelte al posto tuo. Il punto non è che non siano giuste, ma che noi non volevamo che qualcun altro decidesse della nostra carriera. Anche oggi non abbiamo un manager e, per esempio, possiamo girare un video, o qualunque altra cosa, e postarla direttamente su internet. Senza passare da nessuno».
Vi capita di essere in disaccordo su qualcosa?
FEDE: «Sì, certo, ci sono le discussioni, come tra fratelli. Il fatto è che io sono un santo, lo sopporto».
Chi è il più responsabile dei due?
BENJI: «Io. Sono quello più attento e puntuale».
FEDE: «È vero, ho la testa sempre un po’ tra le nuvole».
E il più sentimentale? Penso al video, appena uscito, di Lettera: immagini molto romantiche per una canzone altrettanto sentimentale.
BENJI: «Fede sicuramente. Lettera è la sua canzone preferita dell’album».
FEDE: «Sono sempre stato molto emotivo. E anche un po’ sognatore: nel video io interpreto l’uomo di altri tempi, che scrive la lettera. Mentre Benji è quello con il cellulare in mano».
Benji, ti senti un po’ il fratello maggiore?
BENJI: «Se la mattina lo sveglio e lo butto giù dal letto è perché, sennò, perdiamo l’aereo».
Chi è stato il primo a tatuarsi?
BENJI: «Io, l’ho fatto in Australia. Una frase in inglese: “Spendiamo soldi che non abbiamo - in cose che non ci servono - per lasciare impressioni che non durano su persone di cui non ci importa nulla».
È una frase tua?
BENJI: «Un mix di citazioni. Le ho unite per farne una».
Vi tatuereste mai il nome di una fidanzata?
BENJI E FEDE: «No. Magari giusto i nomi delle fan».
Le quali, si dice, vi facciano tantissimi regali.
FEDE: «Cartelloni, lettere, pupazzi, magliette, collanine, anelli, cibo del posto. Ogni volta andiamo via con sacchi stracolmi».
BENJI: «Noi diciamo sempre che il miglior regalo è la loro presenza. Ma non ci ascoltano. Glielo ripeteremo in primavera, durante il nostro primo grande tour».
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