Achille Lauro: «Canto per inseguire il sogno»
Siamo pronti a scommettere che la canzone che Achille Lauro porta al Festival, Domenica, sarà una hit anche nelle colonne sonore delle Storie di Instagram.
Ha un ritornello che entra in testa in un secondo, grazie anche all’accompagnamento del coro americano Harlem Gospel Choir.
Due anni fa al Festival era arrivato il successo galattico di Me ne frego. Questa è la quarta volta di fila, la terza in gara, che Lauro sale sul palco dell’Ariston, di nuovo vestito Gucci.
Per il ragazzo della Rolls Royce (Sanremo 2019), il 2022 sarà eccezionale: l’11 febbraio uscirà l’album Lauro - Achille Idol Superstar, riedizione del precedente Lauro, arricchito di sette nuove canzoni.
Il 27 maggio dal Palazzo dello Sport di Roma inizierà il tour Achille Lauro Superstar Electric Orchestra. E in cantiere ha anche un musical: «Dirompente. C’è già tutto il progetto, sarà un grande evento. Il sogno è di superare le barriere internazionali» dice.
E intanto il cantante supera le frontiere del reale e approda nel metaverso con il gioco Roblox, progetto creato con Gucci, che mette insieme musica, moda, videogame e arte digitale. Insomma, gli utenti potranno essere Lauro, vestirsi come Lauro, comunicare con Lauro e vivere la sua musica in maniera innovativa.
Ma Achille Lauro si riposa mai? Per esempio: che cosa fa la domenica?
«La domenica, dalla mattina fino al primo pomeriggio, per me è proprio importante: è il momento che passo con le persone che mi stanno vicine, organizzo grandi pranzi, passeggiate. Non c’è una regola, ma cerco sempre di godermi quella fetta di giornata. È il giorno della libertà e nella nostra educazione cristiana è quello del riposo: anche Dio si riposava di domenica».
Di chi si fida veramente?
«Delle persone che lavorano con me, perché la mia vita privata e il mio lavoro oggi sono la stessa cosa. Ogni giorno ho un progetto nuovo. Poi, se dovessi dare la mia vita in mano a qualcuno, sceglierei un mio familiare».
Chi?
«Mia madre, sicuramente. E mio fratello Federico, che ha cinque anni più di me. Anche vivendo lontano, a Londra, mi sta molto vicino. È una persona con la testa sulle spalle che in tutto questo tornado mi ha dato sempre consigli intelligenti. Ha in comune con la mia mamma quella calma dell’animo che ti fa ragionare bene».
Sua madre lavora sempre con lei?
«Certo, e a me piace molto lavorare con le donne in generale, trovo che siano più ordinate di noi».
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Foto di Leandro Manuel Emede
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