Il mio Giorno del Ringraziamento italiano
Per un americano residente all’estero, il Giorno del Ringraziamento può facilmente essere occasione di sentimenti contrastanti. Certamente, da noi, si tratta della più amata e partecipata tra le ricorrenze, una delle poche che non varca facilmente i confini nazionali. È quindi facile sentirsi soli e preda della nostalgia in un paese straniero, mentre amici e familiari stanno festeggiando insieme a migliaia di chilometri di distanza.
Il mio primo Thanksgiving in Italia è stato un disastro. Non conoscevo altri americani, non avevo pianificato nulla e, anzi, avevo deciso di ignorare l’arrivo di questa festa. Pessima idea! Il mio fidanzato era fuori città per lavoro, mentre io sono rimasta a casa da sola con un pollo arrosto comprato poco prima, una bottiglia di vino e una doppia razione di autocommiserazione.
Il mio secondo Thanksgiving in Italia è stato molto più gradevole: ho trovato alcune ragazze americane con cui festeggiare (anche se nessuna di noi sapeva cuocere il tacchino) e abbiamo messo insieme una cena divertente e sconclusionata nel mio appartamento, insieme ai nostri fidanzati italiani. Avevamo fatto una caccia al tesoro in tutta la città per ingredienti introvabili, chiamando freneticamente le nostre madri per consigli sulle ricette, facendo del nostro meglio. Il macellaio, da cui avevamo faticosamente ordinato qualche settimana prima il nostro tacchino, a causa di un equivoco linguistico, lo tagliò a pezzi: l'amica che andò a ritirarlo scoppiò in lacrime alla vista dello scempio operato sul volatile. Quel galantuomo si sentì responsabile, e ricucì perfettamente l’animale con la maestria di un sarto. La nostra cena del Ringraziamento fu un caos completo, ma un caos molto felice.
Ora, dopo più di dieci Thanksgiving passati in Italia, posso dire di essere molto migliorata. L’unica maniera, per me, di combattere il “blues dell’espatriato” è quella di ricreare lo spirito della festività su suolo italico insegnando ai miei cari ad amarla quanto la amo io. Inoltre ho trovato un allevamento biologico di tacchini che aspetta una mia chiamata ogni novembre, per spedire un volatile grande e gustoso a casa mia. Conosco tutti i negozi a Milano che vendono salsa cranberry, brown sugar e patate dolci americane. Ho imparato a fare la torta di zucca da zero, dato che la zucca in scatola così diffusa negli Stati Uniti è pressoché impossibile da trovare qui. Ho perfezionato le mie ricette e le ho migliorate e variate ogni anno. La cosa più importante, però, è aver trovato un gruppo di amici cari sia italiani sia americani, felici di festeggiare ogni anno con rinnovato entusiasmo. Per questa americana all’estero, dopo tutti questi anni, Thanksgiving è diventata la festività italiana preferita.
Per le mie ricette e menu di Thanksgiving visitate il mio blog: www.unamericanaincucina.com
Qui trovate la ricetta del tacchino agli agrumi!
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