Elasi: la nuova stella del pop elettronico
Elasi ha ventisette anni ed è un’artista poliedrica. Nata e cresciuta ad Alessandria, ha frequentato il conservatorio per sette anni per poi studiare Economia per l’arte all’Università Bocconi e frequentare a Roma l’Officina delle Arti di Pier Paolo Pasolini. Ha fondato un collettivo nella sua città natale dedicato ai giovani artisti e non ha mai smesso di scrivere, suonare e cantare fino a quando l’etichetta discografica Sugar non l’ha chiamata. Immaginando una giungla coloratissima Elasi ha creato la traccia musicale ufficiale di G21, il nuovo progetto di Factory 21.
Le abbiamo fatto qualche domanda per conoscerla meglio.
Elasi
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Ci racconti chi sei e cosa fai nella vita?
Sono Elasi e in questo momento della mia vita mi occupo di creare e suonare musica (e un po’ di altre cose ad essa più o meno connesse).
Dopo i social di parole (Facebook), foto (Instagram), video (TikTok) e ora anche voce (Clubhouse), quale sarà il prossimo social secondo te?
Abbiamo visto negli ultimi anni proteste prendere voce e potere grazie ai social: sarà sempre più così? I social possono avere davvero un ruolo nel definire la storia?
Soprattutto in questo periodo in cui è difficile incontrarsi di persona, i social si sostituiscono alla creazione dal vivo di movimenti, eventi, gruppi, scompigli, nuove idee… Non sempre positivi purtroppo: sentendosi tutti forti di essere legittimati a scrivere di getto la propria opinione, è facile assistere a episodi molto spiacevoli di odio, bullismo e ignoranza.
I social hanno, in molti casi, contribuito a modificare la percezione della nostra immagine, a volte in positivo (la body positivity e la sua diffusione), altre in negativo (l'ambire a stereotipi finti o comunque "filtrati"). Tu che ne pensi?
Ancora non si è trovato il risultato di apertura mentale che sogniamo: episodi di body shaming sono ancora troppo frequenti nel 2021. Ma, se non ci lasciamo scoraggiare, sarà uno di quei cambiamenti lenti ma permanenti.
Quali step dovrebbe fare il sistema moda italiano per essere davvero inclusivo oggi?
Nel giro di pochi anni molti brand hanno cominciato a muoversi nella direzione giusta: unendo visi che incontreresti per strada a volti unici al mondo fuori da ogni stereotipo, mixando corpi, colori, asimmetrie, altezze e fluidità. Dovrebbe diventare una regola non scritta.
La moda negli ultimi anni è stata letteralmente travolta e pervasa dai social: l'hanno resa di sicuro più aperta e democratica. Come te la immagini nel futuro?
Ancora più fluida, libera e inclusiva di quel che è oggi. L’abito è un potente mezzo di comunicazione e di espressione, ecco perché se creato e usato nel modo giusto, può portare a nuove rivoluzioni quotidiane.
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