Dal "color block" al finish lucido passando per il mix materico, ci sono ingredienti basilari che non possono essere tralasciati in una ricetta d’arredo stile Eighties. Ecco i consigli per un design impeccabile e chic
Arredare con gusto guardando al decennio degli Ottanta si può? Che domande: non solo si può ma semmai si deve.
Una casa che accoglie lo stile targato Eighties sarà originale, creativa, lussuosa e al contempo molto accogliente.
L’importante è non esagerare e dosare sapientemente il decor.
Come? Seguendo le 10 semplici regole che trovate di seguito.
Con questi consigli non commetterete errori di gusto. E avrete una home sweet home che sembra uscita dagli ’80 ma che è anche attualissima. Provare per credere.
Accogliete il pastiche materico
I ruggenti anni Ottanta sono stati caratterizzati da un mix esplosivo di materiali contrastanti che, anziché cozzare l’uno contro l’altro, si sono ritrovati a coabitare serenamente nella stessa stanza.
Ma il trucco dove sta? Nel colore e nella luce giusta, due dei componenti essenziali per la buona riuscita in materia di arredamento dal retrogusto Eighties.
Per un decor che richiami l’opulenza materica di quel decennio, sbizzarritevi pure tra legno del parquet, della boiserie e delle gambe del tavolo e mescolatelo al top in plastica gialla, alle sedie in pelle color testa di moro, alla pelliccia dei tappeti e via dicendo.
Anche il vetro (soprattutto nella sua declinazione più chic del cristallo) così come il marmo e il metallo trovano spazio in una stanza agghindata secondo il gusto anni ’80.
Per amalgamare il tutto, servitevi a piene mani delle fluorescenze, delle finiture lisce di laccature e PVC così come delle trasparenze del vetro tradizionale o di quello sintetico in plexiglass.
Gli accessori ricchi di personalità (materica e cromatica) sono i benvenuti
I veri anfitrioni di una maison targata anni Ottanta sono gli accessori.
Vasi, cornici, vassoi e candelabri daranno il benvenuto ai vostri ospiti, basta posizionarli in bella mostra all’ingresso e lasciare che siano loro a presentare lo stile dell’abitazione.
Una coppia di vasi bicolore formato XL, un quadro astratto che segua i dettami del color blocking e una cornice in legno laccato molto spessa? Perfetti! Soprattutto se abbinati a una console in plastica dalle nuance ultra pop del rosso ciliegia, del rosa shocking o del blu elettrico del tipo International Klein Blue.
Non devono poi mancare all’appello i dettagli animalier: dai motivi zebrati alla fantasia leopardo, l’ossessione dei manti animali affonda le radici proprio in questo decennio. E dato che sono tornati attualissimi sia nella moda sia nel design, apritegli la porta del vostro cuore. E soprattutto della vostra casa.
Color block: usate nuance a contrasto netto
Oltre all’animalier, un’altra tendenza molto attuale che risale proprio agli anni Ottanta è quella che va sotto l’etichetta di color blocking.
Si tratta della pratica molto di moda oggi che accosta colori primari e nuance accese, contornandole in maniera netta. A blocchi, come appunto il nome suggerisce.
Optare per il color block è sicuramente una soluzione allegra e ricca di personalità, tuttavia è bene sapere dosare la mano. Soprattutto la mano di colore.
Per le pareti e i rivestimenti strutturali, puntate su tavolozze cromatiche non troppo accese, soprattutto nella zona notte. Per non interferire con il riposo, via libera al pallore del rosa confetto o del celeste.
Sulla parete non stonerà poi qualche macchia di colore più strong, sempre ben delineata in forme geometriche nette per restituire l’effetto di astrattismo optical.
Per quanto riguarda tappeti, tessuti e biancheria letto, osate pure: blu elettrico, satinature effetto metallo e laccature lucidissime illumineranno di glamour l’ambiente.
E se dovessero stufare chi ci abita, basterà stiparli in cantina.
Rendete protagoniste le trasparenze
La prima donna di una casa dallo stile Eighties è la trasparenza.
Vetro, vetrocemento e plexiglass, ecco la trinità da venerare nell’estetica ’80! Questi materiali sono da impiegare sia per le finestre che danno verso l’esterno sia per separare gli ambienti degli open space (tipologia di interno nata proprio in quegli anni).
Paraventi semitrasparenti, pareti divisorie in plexiglass satinato e muretti di vetrocemento sono le colonne portanti di questo mood di design. Oltre ad arredare in maniera molto chic, le vetrate e i bovindi vi garantiranno un bagno di luce naturale assolutamente glam.
L’accoppiata perfetta? Vetro + verde (nella sua essenza botanica, non cromatica): posizionate una pianta in vaso accanto al paravento in vetro e avrete un effetto altamente ossigenante.
Oltre ad aiutare la fotosintesi clorofilliana (che ossigena letteralmente l’ambiente), le fronde della pianta proietteranno un’ombra sul pavimento o sulla parete vicina con cui nemmeno la migliore carta da parati potrebbe competere.
Geometrie al quadrato per i rivestimenti e sinuose per gli arredi
Quello degli anni Ottanta è indubbiamente uno stile molto geometrico.
Le linee sono nette, ben definite così come le forme che vanno a intagliare nello spazio.
Per i rivestimenti delle pareti e dei pavimenti, è consigliabile il razionalismo di quadrati, rettangoli e linee rette parallele: listelli di ceramica o di legno laccato e piastrelle squadrate interpreteranno perfettamente lo spirito geometrico dell’Eighties’ style.
Come arredamenti, invece, optate per la sinuosità di curve, onde, anse e ovali.
In bagno, per esempio, uno specchio con cornice ondulata illuminata al neon e una vasca da bagno freestanding con bordatura curvilinea e piedini sferici conferiranno quell’effetto soft che assicura anche tanto relax.
Scatenatevi con i tessuti giocosi
Il bello del decor anni Ottanta è il kitsch che diventa chic in un battibaleno. Non tutto il kitsch però, siate quindi prudenti!
Se qualche scelta vi sembra troppo da “paninaro”, pensateci bene. Ma se la sensazione è quella di essere davanti a un quadro di Kandinsky o a una camicetta vintage di Naj-Oleari, allora siete sulla buona strada.
Una poltroncina rivestita di tessuti d’epoca, con coriandoli variopinti e forme che ricordano zuccherini pop, incanterà i palati (e gli sguardi) dei più nostalgici.
Mai e poi mai optare per il total set, però: un paio di sedute saranno perfette da tappezzare con il fil rouge (che in realtà è multicolore) degli Eighties ma non esagerate facendo anche il divano, la chaise longue e pure il tappeto en pendant.
Il rischio? Non c’è nemmeno da specificarlo da quanto è palese...
Mix di forme? Yes, please!
Se per una ricetta in stile anni Ottanta non possono mancare ingredienti come il pastiche di materiali e il color blocking, lo stesso si può dire per la mescolanza di forme diverse: è fondamentale!
L’eclettismo che vigeva allora è lo stesso che tuttora detta moda e design, quindi aprite le porte del living a sedute multiforma, per esempio.
Dalla sedia vintage anni ’60 ai divanetti rosa bubble gum targati Seventies fino ai pouf ovoidali dal taglio futuristico, sbizzarritevi con le più varie fogge e annate perché a caratterizzare gli Eighties è proprio quella versatilità che il mix assicurerà.
Dite di sì al finish lucido
La regina definitiva di quegli anni? La lucidità.
Dai cosmetici a base di olio ai body glitter effetto satin, tutto ciò che negli Eighties era glam andava a braccetto con il finish lucidissimo.
Anche nell’interior design: marmi in cui ci si poteva specchiare, dettagli dorati, argentei e metallici in generale, laccature di mobili e rivestimenti in pelle lucida erano la conditio sine qua non di un arredamento top.
Anche oggi lo shining è fondamentale per rendere davvero raffinatissimo un ambiente, splendente nel vero senso del termine.
Oggi come allora a venirvi in aiuto sono i materiali quali marmi, metalli preziosi, finiture laccate, vernici a specchio e anche plastiche lucide, per un effetto shiny chic davvero notevole.
Luci soffuse e scritte al neon: l’illuminazione deve essere creativa
Arredare con la luce è importantissimo per un interno che strizza l’occhio allo stile anni Ottanta.
Ma non temete: non dovete per forza procurarvi una mirror ball da discoteca per essere perfettamente a tema, anzi.
L’illuminazione migliore è quella elegante e raffinata delle luci soffuse, le ambient light per eccellenza che riescono a trasformare qualsiasi stanza in un paradiso lounge. Altro che sfera strobo!
Per una sala da pranzo, un lampadario a sospensione che scende al centro del tavolo ed emette una luce calda nei colori aranciati del rosa o del rossiccio creerà l’atmosfera ideale.
La luce al neon, invece, è d’obbligo per i neon sign con scritte di ogni tipo, perfetti per dare un tocco femminile e romantico ma anche iper contemporaneo a un interno.
Corner pratici pensati per i single e per la “fast life”
Agli anni Ottanta non si deve solo l’open space: anche la penisola della cucina nasce proprio in questo periodo.
Si tratta infatti del primo decennio che dà spazio anche ai single oltre alle famiglie tradizionalmente intese, motivo per cui angoli a uso e consumo di vite solitarie sbocciano come funghi.
Dal corner tv super accessoriato in cui si consumano i pasti guardando un telefilm fino al banco della cucina pensato per colazioni rapide, fast food e cene al microonde, gli Eighties hanno dato i natali all’arredamento funzionale a misura d’uomo. Nel senso di un uomo solo.
Oggi anche le famiglie allargate e tradizionali sfruttano quelli che erano gli altari dei riti della vita da single, quindi potrete accogliere una penisola con sgabelli o un divano con integrata la chaise longue anche se i componenti familiari sono numerosissimi.
Una penisola poi è adatta a tutte le case perché, oltre a funzionare da tavola per pasti rapidi e caffè sorseggiati come al bancone della caffetteria, si presta bene per essere utilizzata come pratico piano di lavoro.
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