Profumi storici e beauty: i prodotti che hanno fatto la storia della bellezza
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Dai profumi storici allo smalto, dalla cipria alla crema. I prodotti beauty che hanno fatto la storia della bellezza.
Profumi storici e prodotti beauty classici a confronto con i tempi frenetici di oggi: ogni anno ci vengono proposte due o quattro – se non di più – collezioni di makeup in edizione limitata. Pochi mesi a disposizione per fare i nostri acquisti, prima che i prodotti vengano sostituiti da altri che mantengano vivo il nostro interesse. Ma non sempre è così. Ci sono prodotti senza tempo, che hanno vinto le logiche del consumismo sfrenato e superato qualsiasi moda, per diventare delle vere e proprie icone. Ecco i grandi classici, i prodotti che hanno superato la prova del tempo arrivando fino ad oggi.
I Profumi
È il 1921 quando viene lanciato Chanel Nº 5, la fragranza che rivoluzionerà il mondo della profumeria. Un profumo da donna che sa di donna, per usare le parole di Madame Coco. Stanca delle stucchevoli note di rosa e mughetto tipiche dell’epoca commissiona a Ernest Beaux una creazione che si discosti da tutte le altre. E il famoso naso riesce nell’impresa: Nº 5 è un bouquet composto da 80 ingredienti, naturali e artificiali, dalla persistenza senza precedenti. E ancora oggi il profumo, tra i più venduti al mondo, mantiene il flacone austero ed essenziale.
Racchiuso in un packaging che ricorda una colonna, disegnato da Serge Manseau, Ô de Lancôme viene creato nel 1969 da Robert Gonnon ed è la prima eau fraîche femminile. Riformulata nel 1994, è una fragranza estiva che si apre sulle note luminose di bergamotto, limone e mandarino. Nel cuore gli aromi verdi di basilico, rosmarino e caprifoglio, infine tra le note di chiusura vetiver, legno di sandalo e muschio di quercia.
Siamo alla fine degli ’70 quando Cacharel lancia la sua prima fragranza, femminile e romantica: Anaïs Anaïs. La grande intuizione della casa francese è quella di dedicarsi alle teenager e alle giovani hippy con un profumo non tradizionale e più accessibile. Rimane un mistero il nome, che forse si riferisce ad Anaïs Nin, controversa e discussa scrittrice americana, o forse richiama Anaitis, la dea persiana della fertilità.
Nello stesso periodo Yves Saint Laurent lancia Opium, che negli Stati Uniti provoca scalpore per il suo nome. Un nome che, nelle intenzioni dello stilista, richiama i misteri e le bellezze dell’Oriente, ma che i cino-americani vivranno come un’offesa. Nasce persino un’associazione contro Opium, che ne ricava però una grande pubblicità. Nel 2000 è ancora oggetto di controversie per la campagna con Sophie Dahl, in cui la modella compare completamente nuda. Ma a trent’anni di distanza il profumo dello scandalo continua a essere un best-seller. La nuova musa è la charmante Emily Blunt.
I cosmetici
Nel 1867 l’Acqua Distillata alle Rose vede la luce nel laboratorio del dottor Henry Roberts a Firenze. Racchiusa nel flacone dall’inconfondibile colore blu cobalto, il tonico mantiene la sua allure retrò grazie all’etichetta storica. Gli estratti di rosa canina, rosa centifolia e rosa damascena si mescolano in questa antica ricetta di bellezza dalle proprietà rinfrescanti e rivitalizzanti. E oggi, accanto all’acqua, è disponibile anche un più moderno Gel Detergente.
11 anni dopo, nel 1878, Sir Roberts crea anche il Borotalco , ottenuto dall’incontro tra la più fine e pregiata polvere di talco e l’acido borico, dalle proprietà lenitive e antisettiche. Al mattino per rinfrescarsi, dopo la doccia per accelerare l’asciugatura, durante la depilazione per proteggere la pelle: il Borotalco ha infiniti usi e non manca mai nell’armadietto di ogni toilette italiana.
Rimaniamo ancora nel XIX secolo ma ci spostiamo a Parigi dal farmacista Thèophile LeClerc. Comincia ad appassionarsi alla cosmetica e a fare esperimenti nel suo negozio di rue Vignon: e nel 1881 vede la luce la Poudre Banane, una finissima polvere di riso destinata a diventare l’emblema stesso del marchio. La cipria cult di colore giallo è rinomata per donare immediata luminosità al volto e opacizzare la pelle. Dopo più di 130 anni la sua formula rimane invariata e la linea di polveri libere T. LeClerc è stata completata da altre tonalità correttive.
Una scatola di latta blu intenso: è il simbolo stesso di Nivea . Difficile immaginarla in un contenitore diverso, eppure alla sua nascita, nel 1911, la crema tedesca era accompagnata da una confezione gialla con scritte e decori verdi in stile Art Nouveau. È solo nel 1925 che si veste di blu, “abito” che è arrivato fino ai giorni nostri con pochissime modifiche. Quanto al nome, deriva dal latino nix, nivis (neve) e si riferisce al candore della crema, segreto di bellezza di tanti makeup artist che la utilizzano nei backstage come struccante.
Nel 1931 il cosmetologo Georges Guérin si rivolge al Dottor Haller del centro termale di Vichy per curare una ferita al piede. Seguendo il suo consiglio, effettua delle abluzioni nell’acqua sorgiva e ne scopre così i benefici terapeutici, rimanendo particolarmente impressionato dal suo potere cicatrizzante. Convinto che la bellezza passi innanzitutto attraverso la salute, Guérin decide di includere in tutti i suoi soin l’acqua termale che, ricca di 17 minerali e 13 oligoelementi, dopo 80 anni resta il fulcro di tutte le formulazioni Vichy.
Negli anni ’30 Elizabeth Arden in persona formula Eight Hour Cream, che deve il suo nome a un aneddoto raccontato da una cliente: la donna sosteneva che, dopo aver applicato l’unguento sul ginocchio sbucciato del suo bambino, la pelle si fosse riparata in appena “otto ore”. Un vero toccasana, così efficace che Miss Arden lo usava per curare le ferite sulle zampe dei suoi cavalli. Con acido salicilico e vitamina E, Eight Hour Cream è una crema multitasking che lenisce la pelle e la mantiene idratata. Viene consigliata anche per lucidare i capelli e proteggerli dalle doppie punte.
Nel ’91 Terry de Gunzburg inventa la bacchetta magica: il Touche Éclat di Yves Saint Laurent. È il padre di tutti gli illuminanti, il primo prodotto di makeup a contenere micro-particelle che diffondono la luce, rivoluzionario anche nel pack a forma di penna. Touche Éclat non è un correttore: cancella i rossori, elimina i segni della stanchezza, funge da base per gli ombretti e può essere anche applicato sulle labbra per un effetto nude. Il suo successo è confermato dai numeri: ogni 10 secondi un Touche Éclat viene venduto.
È il 1994, e nel backstage di una sfilata Chanel la makeup artist utilizza un semplicissimo pennarello nero per decorare le unghie delle modelle. Ispirandosi a quella passerella, poco tempo dopo la maison francese lancia Le Vernis n.18, più conosciuto come Rouge Noir in Europa e come Vamp negli Stati Uniti. Indossato da Uma Thurman in Pulp Fiction, è una tonalità di rosso scurissimo – tendente al nero – pensata apposta per ricordare il colore del sangue rappreso. Il Rouge Noir fa da apripista alla nail addiction, e da allora ogni smalto lanciato da Chanel si impone come tendenza della stagione.
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