Acqua for life: obiettivo raggiunto
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Giorgio Armani e Green Cross International hanno portato l’acqua potabile a 27 mila persone nel Ghana
L’accesso all’acqua potabile rimane ancora uno dei più gravi problemi mondiali. Per questo motivo Giorgio Armani , a fianco di Green Cross International, ha stimolato l’opinione pubblica sull’argomento con il progetto Acqua for Life . A partire dall’universo di Acqua di Giò e Acqua di Gioia , due fragranze in armonia col tema, è stata creata un’ampia e inedita rete di supporto e di solidarietà focalizzata sulla comunicazione su punti vendita e online, grazie a un’innovativa applicazione su Facebook.
Ogni flacone di profumo venduto ha generato una donazione di 100 litri di acqua potabile. In più, un codice personalizzato sulla confezione ha permesso di raddoppiare la donazione e di creare la propria community Acqua for Life sulla fanpage di Facebook dedicata. Ogni nuovo membro della community ha generato un’ulteriore donazione di 10 litri d’acqua, e ogni “like” e/o “commento” all’interno della community ha aggiunto 1 litro.
L’obiettivo era di raggiungere l’equivalente di 40 milioni di litri di acqua potabile per i villaggi del Ghana. Ne sono stati raccolti 43 milioni 315 mila, un successo incredibile.
La sfida Acqua for Life 2011 ha permesso di intervenire in 16 villaggi, per un totale di circa 27.000 persone, che avranno così accesso all’acqua potabile. Di queste 27.000 persone, circa 3.500 sono bambini, che godranno dell’acqua anche all’interno del loro ambiente scolastico, attraverso l’uso delle strutture costruite di fianco alle scuole. I 200 insegnanti che lavorano con questi bambini beneficeranno a loro volta di acqua pura, oltre che di un plus di tempo disponibile per le lezioni e di una maggiore frequenza degli allievi.
Per concludere, alla fine della realizzazione del progetto, circa 110 membri dei vari villaggi – soprattutto donne, muratori e tecnici - verranno istruiti sulla manutenzione e la riparazione degli impianti, assicurandone un utilizzo ottimale e sostenibile.
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