Siamo tutti Homo Consummatus?
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Alexey è uno dei talenti emergenti della moda russa e ha da poco presentato la sua collezione all’interno del programma ufficiale dell’Aurora Fashion Week di San Pietroburgo.
Alexey è uno dei talenti emergenti della moda russa e ha da poco presentato la sua collezione all’interno del programma ufficiale dell’ Aurora Fashion Week di San Pietroburgo. Scelto dall’associazione della moda locale e sostenuto dall’agenzia LMA, Alexey ha debuttato due settimane fa con la sua collezione post-diploma davanti a una prima fila popolata dalla stampa e dai buyer internazionali. È stata una grande opportunità per questo giovane che ha sorpreso con la sua maturità e con un punto di vista ben definito.
Agli occhi di Alexey siamo tutti creature consumiste e, in quanto tali, abbiamo bisogno di essere avvolte negli oggetti che desideriamo, compriamo e gettiamo. La sua collezione p/e12 ha l’acqua come ispirazione principale. Forse è un suo sogno ricorrente, oppure una scelta legata al fiume Neva che scorre nella sua città d’adozione, San Pietroburgo (Alexey è originario di un piccolo paese della provincia di Mosca)? O è semplicemente perché l’acqua è la prima cosa che consumiamo e quindi roviniamo?
Alexey gioca con i significati dell’acqua: se per un verso è necessaria alla crescita di un essere umano, d’altro canto può diventare addirittura un veleno. Il risultato: un lavoro solido sulle linee anatomiche e un ottimo utilizzo dei materiali stretch per dare forma a look portabili, attraenti anche a dispetto del triste immaginario dell’inquinamento umano.
Gli abiti di Alexey donano molto, dal mini tubino al maxi vestito con gonna a mezza ruota. Le fasce ritornano costantemente, di certo per richiamare l’idea dei corpi “avvolti”.
Che cosa sarà di moda consumare l’estate prossima? Secondo lo stilista, l’ultimo look della sua sfilata, un miniabito nero a fascia triangolare; secondo me il primo, un abito-scheletro grigio. E stavo quasi per dimenticare le scarpe... avete mai provato a camminare sui trampoli? Se vi doveste ritrovare circondate dall’acqua potreste innamorarvi delle maxi zeppe di Alexey che vi terranno all’asciutto e alla moda. Alexey Sorokin ha un fantastico senso dell’umorismo; non solo, ma sembra aver già capito che la moda è un business serio ma che allo stesso tempo ha bisogno di essere ironica.
Qual è l’idea che guida il tuo brand?
Ognuno di noi ha bisogno di un “imballaggio”; e i materiali usati sono scelti per avvolgere il corpo e per riflettere il fatto che ormai, purtroppo, non siamo più Homo Sapiens, ma Homo consommatus.
Chi sei?
Sono russo e ho studiato all’Accademia Statale d’Arte e Design “Baron Stieglitz” di San Pietroburgo, dove mi sono diplomato in fashion design. Oltre al lavoro come stilista e allo studio, lavoro come visual merchandiser.
Da dove prendi l’ispirazione?
Per la p/e12 mi sono ispirato all’acqua, l’acqua che circonda la città. Ho cominciato a raccogliere materiali dopo un sogno sull’acqua.
Che cosa significa per te vestirsi?
Per me personalmente, non ha un gran significato. I vestiti hanno senso su un manichino o su una donna. Penso ai vestiti solo quando li disegno. Per me, il design di moda è un mezzo per esprimere me stesso. Quando creo una collezione cerco di essere spontaneo.
Cosa provi quando vedi qualcuno che indossa i tuoi vestiti?
È un po’ surreale. Mi sento come se il capo, una volta che ha lasciato le mie mani, si fosse evoluto per conto suo.
Qual è il tuo stile personale?
Non ne sono sicuro... forse moderno-casual-bohemiènne.
Che cos’è femminile?
Qualcosa di intangibile. Direi che femminile è un certo appeal.
Qual è il look p/e12 che rappresenta tutta la tua collezione?
L’ultimo look della sfilata.
Perché hai chiamato il tuo brand Homo Consummatus?
Vedevo persone che consumavano costantemente e ho cominciato ad analizzare il circolo vizioso del consumo. Qualche anno fa ho letto 99 francs di Frédéric Beigbeder [traduzione italiana Lire 26.900, Feltrinelli] e praticamente ho battezzato il mio brand con una citazione da questo libro.
Quali sono i pezzi base del tuo guardaroba?
Le scarpe, le adoro.
Che cosa consumi di continuo?
Scarpe...
Le tue creazioni hanno una data di scadenza?
Sì, come gli yogurt.
Che cosa c’è di eterno e cosa dobbiamo goder ci ogni giorno?
I rapporti umani sono eterni, e quello che dobbiamo goderci ogni giorno è il primo caffè del mattino.
Dove sei nato?
In un paesino vicino a Mosca. Mi sono trasferito a San Pietroburgo otto anni fa per studiare. La collezione che ho appena presentato è la mia prima dopo il diploma.
San Pietroburgo in tre parole?
Acqua – Claustrofobia – Amore.
Per saperne di più su Homo Consommatus, visitate la pagina Facebook del brand
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