Fotogallery Rossetto rosso: la storia del cosmetico più amato dalle donne
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La storia del cosmetico più amato dalle donne. Le curiosità, le star e le 5 cose da sapere
La storia del rossetto rosso è la storia di un oggetto di culto. Rosso come il fuoco, l’amore, la passione, la guerra. Tracce di rossetto rosso sul boccaglio di una sigaretta, su camicie d’innamorati, su guance o labbra. Coco Chanel disse: “Se siete tristi, se avete un problema d’amore, truccatevi, mettevi il rossetto rosso e attaccate.”
Ecco le cinque cose da sapere sul rossetto rosso.
C’era una volta il rossetto rosso
Nell’epoca dei Sumeri, 2800 a.c., nella tomba della principessa Shub-ad fu rivenuta una piccola scatola d’oro contenente una pasta fatta di polvere rossa, olio di sesamo ed essenza di rosa, con tanto di pennellino. Presso gli antichi egizi, estasiati dalla cosmesi, le regine estraevano trattando diverse specie di coleotteri. Nella Roma Imperiale il rossetto veniva messo anche nelle statue degli Dei durante le celebrazioni religiose, mentre gli individui preferivano il “purpurrissimum” ottenuto dal solfuro di mercurio. Dal IX al XIV secolo, il rossetto fu proibito dai perbenisti ecclesiasti poiché le labbra rosse erano considerate simbolo di dissoluzione. Nel XVII secolo il primo “bastoncino” era una pasta semisolida a base di terra rossa (“terra di Parigi”), sopra un legnetto e seccata al sole. Fu proprio in quel periodo che la moda lo glorificò, grazie alla sua funzione estetica, come modificatore della forma delle labbra. Il rossetto rosso attraversò secoli sempre in bilico sul filo del proibizionismo, finché nel 1910 si affermò definitivamente per opera di Roger & Gallet, che produssero il primo stick da labbra. Da quel momento iniziarono le innovazioni grazie a Elizabeth Arden, che introdusse nuance più delicate. Il rossetto rosso si presenta negli anni 20 e 30 in gradazioni più scure e con bocche a forma di cuore; negli anni 40 tonalità rosso sangue e labbra notevolmente arrotondate; negli anni 50 e 60 si sfuma di fucsia, arancione e rosso lacca creando l’effetto di labbra abbondanti. Secondo il dizionario etimologico, il termine rossétto altro non significa che rosso, o meglio “alquanto rosso”. La vera curiosità è però che come sostantivo, indica il belletto usato per tingere in vermiglio le labbra.
Poppy King: la regina del lipstick
Poppy King è di Melbourne, nota per i Poppy Store che distribuivano la sua linea di cosmetici negli anni 90. Creò il suo marchio a diciotto anni, perché desiderava rossetti dai colori saturi e scuri, in pieno stile anni 40, così, per ben dodici anni, fu identificata con il suo marchio “Poppy”. Nel 2002 lavorò a New York come direttore creativo di Estée Lauder ma non era quello il suo destino, per cui nel 2008 decise di rinnovarsi con un nuovo marchio chiamato “Lipstick Queen”. L’intenzione di creare qualcosa di davvero speciale che si appellasse ai desideri delle donne, senza riferirsi a stereotipi, la spinse verso la sua prima collezione, che la intitolò “the seven deadly sins”, come i setti peccati capitali. Il successo fu immediato. Rossetti, rossetti rossi soprattutto ma anche nuance, gloss, matite labbra, accessori per il trucco. Il rosso perfetto, secondo la regina del rossetto, si trova provandolo sulle labbra e non sulla mano, perché deve essere in tonalità con il colore delle labbra. Poppy King ha scritto il libro “Lessons of Lipstick Queen”, dove ha raccolto la sua passione per il rossetto che l’ha portata ad essere imprenditrice.
Labbra rosse da star
Considerato l’apoteosi del make up per la sua forza espressiva legata a sentimenti di passione, il rossetto rosso conquista le labbra delle star ma la vera ispirazione arriva, come sempre, dalle icone del passato. Cleopatra fu la prima a essere sedotta dal fascino del rossetto rosso e lo ricavò dai pigmenti di coleotteri e formiche; a seguire Elisabetta I d’Inghilterra che lo estrasse dalla cera d’api. Marilyn Monroe dedicava molte ore al trucco, grazie al prezioso aiuto del suo make up artist Whitey Snyder, ma il suo segno distintivo erano le labbra che valorizzava con il rossetto rosso scarlatto. Dopo di lei un gran susseguirsi di labbra rosse, di diverse tonalità, ha valicato l’artefatto e desiderabile star system e ognuna a suo modo, ha cercato di lasciare una traccia indelebile. Fu quindi la volta di Rita Hayworth, di Elizabeth Taylor, di Grace Kelly, Ava Gardner, Lana Turner, Joan Collins, di Paloma Picasso che fece del rossetto rosso il suo signature look e negli anni Ottanta lanciò una linea di lipstick in collaborazione con Lancome, Madonna che per il suo The Virgin Tour (1985) si tinse le labbra con il famoso Russian Red di MAC Cosmetics, un rosso di cadmio più caldo del carminio. Oggi le icone della musica pop, come Gwen Stefani, Katy Perry, Taylor Swift, Rihanna, Beyonce, Lana Del Rey e Rita Ora, indossando la tonalità di rosso che più si adatta al proprio look, testimoniano che non esiste il rosso perfetto, se non quello con cui ci s’identifica.
I rossetti rossi iconici
Coco Chanel: con il rossetto rosso chiamato Passion n.14 ha glorificato questo belletto, infatti, il successo di questa creazione fu memorabile. Nel tempo la Maison rispose all’offerta del celebre rouge, con Coco Shine nella nuance Montecarlo la cui testimonial era Vanessa Paradis . Christian Dior: l’iconico “Rouge Dior” ha compiuto quest’ anno ben sessant’anni. Monsieur Christian Dior lo creò nel 1953, con l’intenzione di “voler vestire il sorriso delle donne”; ad oggi le nuance sono trentadue ma il Rouge 999, che è ancora la punta di diamante della linea beauty, tanto che la campagna pubblicitaria realizzata da Steven Meisel ha come volto quello di Natalie Portman con un look minimal, essenziale. Nel 2011, la Maison parigina festeggiò i dieci anni del famoso rossetto Dior Addict, con il lancio della linea “Dior Addict Be Iconic”, con 44 colorazioni nuove, per cui la Kate Moss fu testimonial. Esteé Lauder: nel 1984 creò “Rich red” e ancora oggi è nei beauty case di molte donne. Mac Cosmetics: con Russian Red creò proseliti, grazie anche a Madonna che lo indossò in tutte le tappe del suo tour nel 1985, da allora fu considerato uno dei rossetti cult. NARS: iconico perché il colore ha un ruolo da protagonista in “The Women” film di Joan Crawford, il Jungle Red Lipstick di Nars Cosmetics. Revlon: bestseller in casa Revlon sin dal 1951 è il Super Lustrous Lipstick. Givenchy: dedicò un’edizione limitata di rossetti a Liv Tyler e chiamò la collezione Lively. Dolce & Gabbana: dedica una collezione di rossetti rossi a un’icona del cinema, molto vicina all’idea di bellezza ed eleganza della Maison: Monica Bellucci.
Labbra rosse in passerella
Le passerelle di queste due stagioni testimoniano, sia che il rossetto rosso dona luce al viso senza l’aiuto di complementari, sia che permette di realizzare make – up molto diversi tra loro. Guardando le proposte beauty, è facile notare che il rosso non ha più definizione stagionale, non è più aranciato per la stagione estiva e più scuro per quella invernale, anzi le gradazioni, in entrambi i casi, variano inesorabilmente in base alla tipologia di viso, alle labbra, al colore dei capelli, degli occhi e della pelle, in questo modo l’attenzione si sposta sul tono. Le molteplici sfumature di rosso sono perlopiù effetto mat, come le proposte di Altuzzara, Bottega Veneta, Costello Tagliapietra, Marni, Felder Felder e Thom Browne, ma c’è spazio anche per i rossetti shimmer, che danno volume alle labbra grazie alla luminosità. Le tonalità variano: dal rosso carminio di Dolce & Gabbana, ai rossi di toni caldi di DKNY, Costello Tagliapietra, Antonio Berardi, Les Copains, Luisa Beccaria, Paola Frani, Roccobarocco; ai toni freddi di Marni, Bottega Veneta, Altuzzarra, Byblos, Emporio Armani, Frankie Morello, House Of Holland, Roberto Musso. Una delle tendenze in atto per il rossetto rosso è quella di sfumarlo nei contorni e all’interno, per avere un’allure più ribelle e trasgressiva, come nel caso di Marni.
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