Mini guida di Palermo (con tanti indirizzi alternativi da segnarsi)
Visitare Palermo e dintorni può essere molto diverso in base a quello che si decide di vedere.
Ecco perché abbiamo pensato di mettervi a disposizione una mini guida con tanti spunti che esulano dalle classiche indicazioni delle guide.
Perché se dal Gattopardo a The White Lotus (popolarissima serie tv la cui seconda stagione è tutta ambientata in Sicilia) ne è passato di mare sotto i ponti, a Palermo ancora oggi (o forse soprattutto oggi) questi due mondi differenti (il vecchio e il nuovo) convivono e si uniscono in una tensione creativa sospesa nel tempo che sfocia in un meraviglioso rinascimento moderno.
Se avete qualche giorno a disposizione, ecco qualche indirizzo alternativo per scoprire l’anima di questa Palermo che attinge al suo passato per aprirsi a futuri capitoli (o episodi) non ancora scritti.
(Continua sotto la foto)
Giorno 1, La Kalsa e il Mercato del Capo
Si parte dal cuore pulsante riportato a nuova “vita” da artigiani ed artisti, La Kalsa, un groviglio di vicoli che si aprono in piazze cartolina dove sfilano chiese, teatri e palazzi nobiliari.
Per viverla al meglio, serve perdersi tra le vie passando da Piazza Rivoluzione, con una sosta alla Chiesa della Madonna dello Spasimo fino a raggiungere Piazza Aragona con i suoi locali e negozi indipendenti, tra i tanti da non perdere Odja e Castigamatti per ascoltare buona musica, fare qualche acquisto interessante mentre si scoprono vini rigorosamente locali.
E per appuntarsi ogni preziosa nota, stop da Edizioni Precarie, per un diario di viaggio ricavato dalle carte usate dagli ambulanti per avvolgere frutta e verdura.
Pausa pranzo: Antica Focacceria San Francesco, uno dei regni storici dei sapori di Sicilia, amato da Pirandello e Garibaldi per i suoi piatti 'poveri’ ma genuini, uno su tutti panino con panelle e crocche (da non dimenticare la spruzzata di limone).
Non lontano si raggiunge il Mercato del Capo.
Incastonato tra edifici barocchi e bancarelle colorate, è il posto ideale per gustare street food (famoso per il pesce - il cuoppo di fritto su tutti) ed acquistare prodotti tipici e per le mitiche arancine di Dainotti l’Apericapo, la sua fama lo precede.
Si prosegue verso Piazza dei 4 canti, un ottagono di magia, anche detto Teatro del Sole per le sue facciate che durante le ore del giorno, risultano sempre illuminate almeno da un lato. Merita una visita (ed un cocktail al Muk, il bar che qui ha casa) la storica Galleria delle Vittorie, risorta dalla polvere di un edificio storico abbandonato e ora rinato.
E per concludere la serata cena in libreria, ex-libreria in realtà, ma con tutto l’antico fascino conservato ed unito a prodotti genuini e pasta fresca fatta in casa, il Bistrot Bisso.
Dove Dormire: un’oasi di pace nel pieno centro della Kalsa, all’interno degli originali bastioni, le mura costruite dagli arabi per proteggere la città - Bastione dello Spasimo. L’opera di recupero ha restituito un pezzo di storia che stava per andare perso.
Dormire sotto “la volta del tempo” è un’esperienza incredibile, quasi come i cannoli siciliani serviti freschi ogni mattina a bordo piscina.
Giorno 2: Ballarò e il Mercato delle Pulci
Altro giorno altro mercato, anzi il mercato per eccellenza, Ballarò.
Il più antico mercato di Palermo nel quartiere popolare dell’Albergheria. Tra chiese e vicoli pulsanti di vita e di “musica”, le cosiddette abbanniate cioè i tradizionali richiami dei venditori, è una sosta perfetta per lo street food ma anche quartier generale di Tutto e Niente, street artist che unisce sacro e profano, icone rivoluzionarie a vite umili, con messaggi che colpiscono la memoria e gli animi.
Perdendosi tra i vicoli si raggiunge il meno famoso, ma altrettanto unico Mercato delle Pulci.
Qui passato e presente si intrecciano ancora, vecchie baracche di lamiera nate su iniziativa dei rigattieri che raccoglievano articoli usati dai palazzi nobiliari, rappresentano oggi una mostra permanente dell'antiquariato italiano e in particolare di quello siciliano.
Perfetto per scovare oggetti antichi, mobili vecchi e curiosità varie e respirare la storia.
Sosta per pranzo al Fresco Giardino e Bistrot, altro luogo, altra rinascita. Un'oasi verde, un giardino segreto all’interno di un antico chiostro del ‘600 dove la musica si unisce alla fotografia e ai piatti ricercati di Cotti in Fragranza, progetto nato all’interno del carcere minorile Malaspina di Palermo che oltre a proporre una cucina innovativa e a km0 racconta il valore del riscatto e della responsabilità sociale.
Si riparte verso le Catacombe dei Cappuccini, una vera e propria “città sotterranea” dei defunti che racchiude la più grande collezione di mummie al mondo.
Un luogo unico nel suo genere, suggestivo e macabro dove il senso di inquietudine misto a fascino si fa strada tra gallerie scavate nel tufo. Una visita da affrontare con consapevolezza e che non lascia indifferenti.
Se non è passato l’appetito, sosta per cena al Ferro di Cavallo, impossibile essere a Palermo e non godere del fascino della vera osteria palermitana.
Amato dalla gente del posto e non solo, la fila alla porta testimonia la fama di questo ristorante a conduzione familiare, autentico e popolare con piatti tipici della tradizione.
Dove Dormire: Nostrale B&B, come dice il nome “del nostro paese, della nostra terra” e tutto in questo piccolo gioiello parla di Palermo.
Dal giardino “segreto” che subito accoglie, alle camere, ognuna diversa ed unica come questa isola, ben rappresentata nelle meravigliose fotografie alle pareti che, insieme al profumo della colazione servita in terrazza, ci riempiono gli occhi e il cuore già di prima mattina.
Giorno 3: Santa Caterina
Dopo essere scesi sottoterra, oggi si sale. Eccoci a Santa Caterina, ma prima di salire a goderci la vista mozzafiato di Palermo dal tetto della chiesa, piccolo stop ai Segreti del Chiostro.
Un angolo nascosto, basta seguire il profumo di mandorle, per scoprire questa “macchina del tempo”, recuperata e riportata in vita recuperando le antiche ricette delle suore (che si appuntavano solo gli ingredienti senza le dosi), una pasticceria artigianale dove assaggiare la storia.
Appena usciti ci attende la granita migliore di Palermo da Casa Stagnitta, con panna montata come i veri locals mentre scendiamo a piedi verso il mare fino a raggiungere Piazza Marina (qui si tiene un bel mercatino delle pulci alla Domenica mattina) e il suo imponente albero di fico, il piu grande di Europa ci tengono tutti a precisare.
Terminiamo la camminata alle Mura delle Cattive anche detta “Passeggiata delle Cattive” – una terrazza panoramica edificata lungo le mura difensive della città per una delle vedute più suggestive del golfo di Palermo.
Qui si entra a Palazzo Butera, una “grande bottega creativa” d’ispirazione rinascimentale dove storia, cultura e arte dialogano tra loro tra passato e presente.
Dove Dormire: o in questo caso sognare, e sognare in grande.
Un luogo iconico, lo storico palazzo Art Nouveau sospeso sul golfo: Villa Igea.
Maestosa come la storia sa essere, muovendosi tra le sale di questo gioiello Liberty si finisce per trovare il futuro mentre si cerca il passato.
E per sognare non è indispensabile dormire qui, si può infatti visitare l'hotel a seguito di una cena o un aperitivo: il bar e il ristorante sono aperti al pubblico.
Giorno 4: Scopello
Se abbiamo ancora un giorno, e voglia di continuare questo itinerario tra passato e presente, possiamo percorrere quei 70km tra terra e mare che dividono Palermo da uno dei borghi più suggestivi di Sicilia, Scopello.
Tutte le stradine ciottolate portano al baglio, una fattoria con grande cortile chiuso, dove oltre agli alberi di aranci oggi si affacciano locali e ristoranti ma resta viva l’impressione che il tempo si sia preso una pausa.
Da qui si parte per esplorare la Riserva dello Zingaro, un piccolo paradiso terrestre lungo poco più di 7km sospeso tra mare cristallino e natura selvaggia.
Immancabile la sosta alla Tonnara di Scopello, essenzialmente una cartolina dal Mediterraneo, prova tangibile di un tempo passato ma che continua ad incantare.
Ora casa museo, merita sicuramente una visita (e un bagno vista faraglioni).
Se pernottare in questo idillio non e’ per tutte le tasche, basta spostarsi qualche chilometro per raggiungere un’altra meno famosa (ma altrettanto magica) tonnara.
Dove dormire: uno dei più antichi monumenti dell'industria peschiera della Sicilia, la Tonnara Foderà di Magazzinieri, un luogo incantato, dove la musica la fanno il vento e le onde, fermo nel tempo ma vivo nel cuore.
Soggiornare nella torretta è un’esperienza unica, come unica è l’attenzione agli interni recuperati all’insegna di un unico mantra, resistenza.
Resistere all’omologazione per promuovere un cambiamento che rispetti la memoria aggiungendo un pizzico di sogno e futuro.
Un po’ come le ricette delle suore di Santa Caterina dove c’erano tutti gli ingredienti ma serviva reinventarsi le dosi.
Un po’ come questa Palermo che strizza un occhio al Gattopardo e l’altro a The White Lotus.
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