5 cose che non tutti sanno di poter fare in Puglia (e invece valgono da sole il viaggio)


Oltre a lu sule, lu mare e lu ientu del Salento, la Puglia offre tantissime esperienze da vivere, panorami mozzafiato da vedere e prelibatezze autentiche e uniche al mondo da assaporare.
Dai cieli stellati alle stelle degli chef, dai borghi storici ai laboratori per imparare a realizzare le coloratissime luminarie pugliesi, dalle passeggiate (a piedi o a cavallo) nelle riserve naturali per scoprire spiagge (quasi) incontaminate alle tavole imbandite in cui rifocillarsi dopo lo sforzo (o anche prima, o anche senza abbinarci lo sforzo), ecco 5 esperienze da fare in Puglia per viverne appieno almeno un pezzetto - e capire perché anche il National Geographic l'ha eletta migliore destinazione di viaggio al mondo per due anni consecutivi.
** Cosa fare e cosa vedere in Puglia **
5 esperienze uniche da fare in Puglia
(Continua sotto la foto)

Guardare le stelle in compagnia di un astrofilo
Per chi è abituato ai cieli di città guardare il cielo qui sarà un'esperienza impagabile.
Nella Riserva di Torre Guaceto, area marina protetta e riserva naturale sulla costa adriatica tra Ostuni e Brindisi, si possono svolgere numerose attività, dallo snorkeling alla fotografia subacquea, dalla vela al trekking, passando per le escursioni in bici, a piedi o a cavallo (più sotto vi diamo i contatti per scoprirli e prenotarli tutti) e nel periodo estivo sono organizzati tour serali per godere della natura senza soffrire il caldo.
E-bike me to the moon per esempio è un percorso di 20 km da fare in bici elettrica con cena al sacco (si parte prima del tramonto, si visita la torre, si fa un bagno, si pedala e si cena sulla spiaggia), mentre Le valigie dei fili invisibili è una visita poetica della Riserva, accompagnati da un narratore e un astrofilo che quando si arriva in spiaggia racconta le stelle e ne svela nozioni e curiosità.

Una giornata nella natura (quasi) incontaminata
La Riserva Naturale di Torre Guaceto è un'oasi che include diversi habitat, la zona agricola (dove per esempio cresce il pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto, presidio slow food), la zona umida con chiari d'acqua, canne e canneto, e la macchia Mediterranea, stazione di sosta tra le altre cose per le rotte migratorie di molte specie di uccelli, che qui si rifocillano come prima o ultima tappa (a seconda della direzione) dopo o prima della lunga traversata del mare.
Si estende per 1800 ettari, con paludi e dune alte fino a 10 metri e una Torre saracena (Torre Guaceto, appunto) che racconta la storia di questa zona, e fino a 50 m di profondità del mare con un'area marina protetta dove si cerca di preservare l’ambiente marino e dove, in alcuni punti e accompagnati, è possibile fare snorkeling.
Al suo interno è attivo anche un centro recupero tartarughe marine, aperto un’ora al giorno grazie ai volontari WWF, che si visita gratuitamente e quando le tartarughe sono pronte per tornare in mare permette di assistere alle liberazioni nella spiaggia appena sotto.
Nella zona infatti è presente la Caretta caretta e al largo capita di vedere gruppi di balenottere.
La Riserva non è un luogo chiuso e inaccessibile, anzi, la sua fruizione sostenibile è promossa in vari modi, con un'unica regola: rispettare la natura e i suoi abitanti.
Al suo interno si può passeggiare tra macchia mediterranea, dune di sabbia dorata, prati fioriti, boschi di lecci e ginepri secolari, il tutto intervallato da viste panoramiche sul Mar Adriatico.
Percorsi con diversa durata e lunghezza, dal chilometro e mezzo ai 15/20 km da percorrere a piedi o in bici (anche elettrica), adatta a tutti, anche con bambini (non in passeggino) e 8 km di costa Bandiera Blu.
E sì, si può fare anche il bagno: a Lido Etico di trova l'unica spiaggia attrezzata, ma abbondano le spiagge libere in cui tuffarsi o sdraiarsi al sole (in alcuni tratti è consentito l'accesso alla spiaggia ma non al mare: ci sono le indicazioni spiaggia per spiaggia).
L'accesso alla Riserva come detto è libero, ma per alcune attività (come lo snorkeling), organizzare un'esperienza su misura o una visita parlata occorre essere accompagnati e si può fare riferimento a Indigenus, provider di esperienze per scoprire la Puglia che si pone l'obiettivo di proporre esperienze tratte dalla vita quotidiana pugliese, personalizzate e irripetibili, da vivere come abitanti del posto o, appunto, “Indigeni”.

Il pranzo della domenica
Può sembrare scontato mettere il cibo tra le esperienze da fare in Puglia, ma nel caso del ristorante de Le Carrube non è così.
La Masseria Le Carrube (in foto qui sopra) è un grande esempio di autenticità rustica della Puglia, totalmente immersa nella natura. Muri e cortili in pietra, mattoni a vista imbiancati come da tradizione, Bougainville intrecciate sui pergolati dei cortili e alberi di limoni e fichi d’india che si snodano lungo le mura della proprietà.
E un pranzo della domenica che porterete a lungo nel cuore.
Qui a cena c'è stato a cena anche Sylvester Stallone, ma Rocky sarà il vostro ultimo pensiero dopo aver assaggiato le prelibatezze dello chef Massimo Santoro, che ha fatto del Ristorante di Masseria Le Carrube un piccolo capolavoro etico e vegetariano, dove le materie prime arrivano dall'orto (fisicamente) dietro l'angolo e dal lavoro di ricerca portato avanti insieme all'agronomo di fiducia.

Insieme, ricercano semi rari o dimenticati, sperimentano e portano in tavola varietà di verdura che mai troveremo nei supermercati cittadini, anche i più forniti.
Per darvi un esempio, quelli nella foto qui sopra sono tutti pomodori.
Il risultato è un menù studiato in base a qualità e stagionalità di quello che cresce nell'orto, che reinterpreta in chiave moderna i sapori storici e tradizionali del territorio.
Il pranzo della domenica, servito in una corte imbiancata a calce, inizia con una live station di fritti tipici, prosegue con un ampio buffet vegetariano e si conclude con un altrettanto ampio buffet di dolci.
Imperdibile.

Realizzare una luminaria tradizionale
Caratteristiche delle feste nei borghi, coloratissime e scenografiche, le luminarie pugliesi sono frutto di un'artigianalità che arriva da lontano (le prime testimonianze risalgono al 1600 quando erano fatte con lampade a olio schermate da carta colorata.).
Famose in Italia e nel mondo, utilizzate per decorare feste padronali, mercatini e festività natalizie, sono delle vere e proprie sculture di luce realizzate in legno o ferro e illuminate con lampadine a LED.
Souvenir perfetto di una vacanza in Puglia, se ne può realizzare una con i laboratori organizzati da Indigenus grazie alla collaborazione con IL21LAB, realtà artigiana che permette di creare la propria luminaria tradizionale pugliese partecipando a ogni fase del processo, dalla levigatura e verniciatura al cablaggio e alla scelta del colore delle lampadine. E visto che il risultato ce lo si porta a casa, vale la pena impegnarsi.
Oltre ai corsi, hanno un'ampia scelta di luminarie d'arredo e realizzano prodotti personalizzati e su misura.

Una cena stellata
Il ristorante Due Camini di Borgo Egnazia, premiato con la stella Michelin dal 2018, ha recentemente riaperto con una nuova identità: una cucina che nasce dall’ascolto della terra, dei suoi cicli e delle sue trasformazioni.
Ogni piatto creato da Domingo Schingaro, chef alla guida del Due Camini dal 2016, racconta il ciclo completo di una materia prima, esaltata nella sua essenza, senza sprechi né eccessi.
Ogni parte viene valorizzata, ogni trasformazione custodisce un gesto di cura, coinvolgendo il paesaggio agricolo, i produttori locali, la comunità, per dare vita a una nuova agricoltura condivisa, consapevole e rigenerativa.
Alla base di questo nuovo percorso c’è il recupero dei semi di varietà ormai perdute, semi rari che racchiudono storie, identità e biodiversità del territorio.
Recuperarli significa dare voce a un patrimonio invisibile, a una memoria agricola che rischia di perdersi per sempre.
Da qui nasce il progetto della “Casa delle Sementi”: un luogo in cui i semi vengono prima ricercati e poi raccolti, tramandati e coltivati con pazienza.

Dove alloggiare
Ostuni a mare è un hotel unico nel suo genere, realizzato insieme a un migliaio di ville sul finire degli anni Sessanta su iniziativa dell’imprenditore austriaco Max Schachter che si era comprensibilmente innamorato della zona e voleva creare un hotel diffuso.
Dalla sua visione è nato il Consorzio Rosa Marina, un'area privata, sul mare, immersa nella macchia mediterranea tra il parco delle dune costiere e 5 km circa di costa e mare cristallino, con spiagge di sabbia libere e attrezzate, a due passi dalla Riserva Naturale di Torre Guaceto.

L'hotel, da 3 anni entrato a far parte del gruppo Egnazia Ospitalità Italiana, è fresco di restyling con ampio uso di materiali locali come la calce, la pietra chiana, il legno e la pietra di Trani, e offre 202 camere ispirate alle tradizionali masserie pugliesi, confortevoli e moderne, con ambienti interni ed esterni ampi e curati, giardini o balconi privati e ambienti progettati per garantire relax e privacy a chi viaggia in coppia e spazi sicuri e spaziosi per le famiglie, che troveranno ogni genere di comfort per accontentare le esigenze di tutti gli ospiti dagli 0 ai 99 anni.
La struttura infatti, che grazie a Indigenus e ai suoi local friends propone una vasta gamma di attività esperienziali (lezioni di cucina pugliese, degustazioni di vini locali, laboratori artistici e sport all’aria aperta per dirne alcune) mette a disposizione degli ospiti tre piscine, due ristoranti, campi da tennis e padel, percorsi immersi nella natura e spazi dedicati al workout all’aperto.
Ma non solo: per i bambini c'è il kids club con attività e laboratori (di argilla, ceramica, pittura e movie night per regalare una cena libera ai genitori), amenities dedicate per i giochi in spiaggia e piscina e una disponibilità e cordialità impareggiabili.

I due ristoranti di Ostuni a Mare - uno a bordo piscina, uno sul mare - raccontano la tradizione culinaria pugliese attraverso piatti classici, rivisitazioni contemporanee e proposte di mare realizzate con ingredienti freschi e locali.
Ci sono le mini pizze, perfette per i bambini o da dividere come antipasto, c'è la possibilità di prendere l'asporto per mangiare sotto l'ombrellone, si può spiluccare o partire dalla burrata croccante (che è un modo sintetico per dire che è fritta e col cuore cremoso), passare per le orecchiette e finire col dolce, o, ancora, in Luglio e Agosto si può cenare a buffet con live station di specialità pugliesi a bordo piscina.
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