I sei cammini più belli da fare in Italia
I cammini più belli d'Italia, tra monti e cime dolomitiche, mare, natura, piccoli borghi e città d’arte, sono un modo stupendo per passare una vacanza slow immersa nella natura e per scoprire le bellezze del nostro paese da una prospettiva insolita.
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Alcuni hanno un rimando storico – come il Sentiero della Pace alla Grande Guerra - altri con un significato religioso - il Cammino Basiliano (in onore di San Basilio) e la Via di Francesco - o simbolico nel caso del Cammino delle Terre Mutate (in quella porzione di Centro Italia devastata dal terremoto).
Sui cammini più belli d'Italia ad attendervi troverete un patrimonio culturale ed enogastronomico tutto da scoprire e assaporare: lungo gli antichi tratturi del Cammino Materano o nell’Alpe Adria Trail tra trekking e passeggiate adatte anche ai meno allenati.
Qui sotto tutti i dettagli per organizzare la partenza e godersi l’avventura.
I 6 cammini più belli d'Italia
(Continua sotto la foto)
Alpe Adria Trail (Friuli Venezia Giulia, Austria e Slovenia)
È il Friuli Venezia Giulia a rappresentare l’Italia nell’Alpe Adria Trail, percorso escursionistico di 750 chilometri che attraversa altri due paesi, Austria e Slovenia.
Un trekking dalle Alpi al mare: la base di partenza è ai piedi del Großglockner - vetta di 3.798 metri in Carinzia - e in un susseguirsi di 43 tappe (di cui undici tricolori) si arriva a Muggia, borgo marinaro affacciato sull’Adriatico a una ventina di minuti d’auto da Trieste.
La porzione friulana Alpe Adria Trail, su sentieri CAI e strade sterrate, attraversa le verdissime valli del Natisone e il Carso Triestino (teatro delle principali battaglie del fronte italo-austriaco nella prima guerra mondiale), sfiora l'argine del fiume Isonzo e vanta città patrimonio Unesco come la longobarda Cividale del Friuli.
Per chi avesse poco tempo, merita una sosta il Sentiero Rilke: un itinerario panoramico immerso nella macchia mediterranea e a picco sul mare - lungo meno di due chilometri - che collega Sistiana al Castello di Duino.
Il percorso (pianeggiante) regala vedute su tutto il golfo di Trieste e sulle candide falesie di Duino.
Sentiero della Pace (Trentino)
Un itinerario di più di 500 chilometri lungo il fronte trentino della Grande Guerra: è il Sentiero della Pace che si estende dal Passo del Tonale alla Marmolada.
Sette tappe che in totale richiedono non meno di un mese di cammino ma che possono essere affrontate anche in tratte di una giornata, a piedi o in mountain bike.
Tra i luoghi della memoria che caratterizzano questo percorso, il Museo della Guerra e la Campana dei caduti “Maria Dolens” (realizzata col bronzo dei cannoni delle nazioni partecipanti al primo conflitto mondiale) a Rovereto, passando per il Gruppo del Pasubio, gli Altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna fino a Passo Rolle, Paneveggio, Passo San Pellegrino, Cresta di Costabella e la Val Contrin.
Tappa conclusiva a Passo Fedaia con un’escursione impegnativa che richiede attrezzatura da ferrata.
Lungo il Sentiero della Pace s’incontrano anche ottanta fortezze austroungariche tra cui il Forte Pozzacchio - scavato interamente nella roccia a partire dal 1909 come baluardo contro una possibile avanzata italiana – e il Forte Campo Luserna eretto a 1.549 metri sulla dorsale che collega la Val D’Astico e la Val Torra.
Cammino delle Terre Mutate (Marche, Umbria, Abruzzo, Lazio)
Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio: il Cammino delle Terre Mutate è un viaggio della memoria, un percorso di 250 chilometri attraverso l’Appennino centrale martoriato tra il 2016 e il 2017 da scosse di terremoto.
Si parte da Fabriano e passando - tra le varie - per Visso, Ussita, Arquata del Tronto, Accumuli - si arriva all’Aquila lungo sentieri escursionistici e ciclabili con la natura a fare da sfondo.
Gli scenari sono quelli del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga.
Quattordici tappe per ripercorrere la storia di quei luoghi profondamente segnati e soprattutto per sostenere le persone che hanno deciso di restare e che oggi sono quanto mai impegnate in un percorso di rinascita delle loro terre.
Un itinerario solidale che non manca di regalare bellezze artistiche - tra i borghi medioevali da non perdere Camerino e Matelica, sono per citarne alcuni - e grandi piaceri della tavola tra specialità enogastronomiche che vanno dal guanciale di Amatrice al prosciutto di Norcia passando per le lenticchie di Castelluccio.
Via di Francesco (Toscana, Umbria, Lazio)
Cinquecento chilometri lungo i luoghi più significatici della vita del Santo, dal santuario francescano della Verna (in provincia di Arezzo) fino a Roma passando per Assisi: è la Via di Roma, la più lunga delle tre previste dal pellegrinaggio dedicato a Francesco - oltre alla Via del Sud (da Roma) e alla Via del Nord (da La Verna) che portano entrambe ad Assisi.
Le ventitre tappe di questo cammino spirituale - da affrontare a piedi o in bici - attraversano Toscana (eremo di Montecasale, Sansepolcro), Umbria (Citerna, Città di Castello, Pietralunga, Gubbio e Valfabbrica) e Lazio con la Basilica di San Pietro come meta finale.
Durante l’itinerario, oltre ai luoghi sacri come la Basilica dedicata a San Francesco, pievi, abbazie e conventi, s’incontrano borghi ricchi di arte e di storia – Spoleto, Spello e Trevi, ad esempio – e scenari naturalistici della Valnerina come la Cascata delle Marmore (che richiede una breve deviazione), la Valle di Spoleto e l’Alta Valle del Tevere.
Cammino Materano (Puglia, Basilicata e Campania)
Il punto di arrivo per tutti è Matera, le Vie per arrivarci sono sei - Peuceta, Sveva, Ellenica, Dauna, Jonica, Lucana - che partono rispettivamente da Bari, Trani, Brindisi, Termoli, Leuca e Paestum.
È il Cammino Materano, tra Puglia, Basilicata e Campania, che attraversa luoghi ancora fuori dal turismo di massa lungo antichi sentieri, vie medievali e tratturi.
Al momento i due itinerari aperti e percorribili (con segnaletica e sistema di accoglienza) sono la Via Peuceta – sette tappe per 160 chilometri, dalla costa all’entroterra della Murgia - che collega la Basilica di San Nicola a Bari alla Cattedrale della Madonna della Bruna a Matera e quella Ellenica che parte da Brindisi - passando per Ostuni, Cisternino, Alberobello e Ginosa - e divisa in due aree, Valle d’Itria e Terra delle Gravine.
Le altre sono la Via Jonica (215 chilometri che toccano Taranto, Manduria, Nardò, Gallipoli, Porto Cesareo), la Via Sveva - oltre duecento chilometri sulle orme di Federico II di Svevia - da Trani, passando per Castel del Monte, e poi lungo i sentieri del Parco Nazionale dell’Alta Murgia e la Via Dauna che da Termoli (altre tappe Melfi, Venosa, Gravina in Puglia) si collega prima alla Sveva e poi alla Peuceta.
Cammino Basiliano (Calabria)
Lungo il versante ionico della Calabria il Cammino Basiliano si snoda, da nord a sud, per oltre mille chilometri tra storia, arte e religione.
Non solo monasteri, chiese e fortezze: le settantadue tappe - con partenza da Rocca Imperiale (Cosenza) - toccano i luoghi dove hanno vissuto i monaci basiliani attraversando la natura selvaggia del Pollino, della Sila, delle Serre e dell’Aspromonte.
Da ammirare il monastero di Santa Maria delle Armi a Cerchiara, la chiesa bizantina Cattolica di Stilo e quella normanna di Santa Maria di Tridetti.
Nella Locride tappa da non perdere è la medievale Gerace - tra i borghi più belli d’Italia - arroccata su una rupe di arenaria: la sua cattedrale – dedicata a Maria Assunta - è la più imponente della Calabria, e appare più come una fortezza che un edificio religioso.
La penultima tappa, che inizia a Motta San Giovanni, regala un raro esempio di architettura alto medioevale calabrese con il Castello di Santo Niceto.
Il cammino si chiude a Reggio Calabria, non prima di aver visitato il borgo di Armo da cui si può godere il panorama sullo Stretto di Messina.
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