Cosa fare e vedere a Brunico, tra facciate colorate e botteghe
È una piccola cittadina che ha conservato perfettamente la sua identità e autenticità altoatesina. Brunico è ordinata, curata, ben tenuta. Con le sue case dalle facciate colorate, i balconi in legno che fioriscono a cascata dalla primavera in avanti, il rumore del fiume che scorre nelle vicinanze del centro.
E poi ancora, le piccole botteghe vicino alle eleganti boutique, i caffè e le enoteche disseminate lungo tutta la lunga via Centrale, la storica Stadtgasse.
C'è molto da amare in questa pittoresca località dell'Alto Adige, capoluogo storico, culturale, economico e amministrativo della verde Val Pusteria, dove convergono le Valli di Tures e Aurina dal nord e la Val Badia dal sud. E dove l'Aurino sfocia nella Rienza.
Abbiamo chiesto all’illustratrice Giulia Neri di rappresentare Brunico utilizzando solo il suo occhio e il suo personale stile artistico, e di raccontarci, prima con il disegno e poi con le parole i suoi luoghi e i piatti del cuore, oltre alle cose da fare e da vedere. Così da ispirare nuovi viaggiatori curiosi e appassionati a partire alla scoperta di un piccolo, suggestivo angolo d’Italia.
Alla domanda «qual è la tua connessione con Brunico, la città che hai scelto di illustrare?! Giulia Neri risponde:
«È l'inizio della mia seconda vita. Sono venuta qui in vacanza per tre anni e ogni anno sono rimasta più a lungo. Un giorno, alla fine delle vacanze, ho deciso di restare, senza pensare alla vita che avevo a Bologna, ai miei cari e a tutto ciò che una persona può costruire in 38 anni.
Era qui che volevo restare e vivere. E qui mi sono fermata solo con il mio bagaglio estivo».
Proprio come ci si aspetta che sia in un piccolo paese, anche a Brunico le persone si riconoscono e si salutano per strada, si fermano a parlare fuori o dentro i negozi, al bar.
«A Bologna, come in tutte le grandi città, la gente vive la vita in fretta, anche la domenica può andare al supermercato fino alle 23 se ha bisogno. Qui nel weekend i negozi chiudono alle 18. La città si svuota».
Ed è esattamente in questo silenzio che Giulia suggerisce di fare una passeggiata per il centro del paese con in mano un frizzante succo di mela, la sua bevanda locale preferita.
Quando il centro è animato, invece, l'ora dell'aperitivo da WINK's è d'obbligo, così come l'elegante ristorante di Bernadi e Weisses Lamm.
Giulia ricorda un lockdown più “morbido” a Brunico rispetto al resto d'Italia, ma il tempo trascorso in casa le ha insegnato l'importanza di poter uscire all'aperto e incontrare persone.
«Durante il primo lockdown sono rimasta a casa per molto tempo», dice. «Non ricordo per quanto, ma è stato lungo. I lockdown successivi sono stati più morbidi, perché ci è stato permesso di uscire a fare una passeggiata, anche se in altre regioni non era possibile.
Qui basta entrare nella natura e respirare, per ritrovare la pace con se stessi».
Grazia at home City Guide è un progetto nato nei mesi trascorsi in lockdown, quando la redazione di Grazia ha chiesto a una selezione di illustratori di raccontare la propria città vista da una finestra - così come abbiamo visto il mondo per lunghe settimane, a distanza da tutto e da tutti. Oggi, attraverso le loro parole, vi raccontiamo cosa c'è da vedere fuori da quelle stesse finestre, piccole grandi meraviglie italiane tutte da scoprire.
Foto © IDM Südtirol-Alto Adige/Harald Wisthaler/Hansi Heckmair
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