Soho House apre a Milano (e sarà pazzesca!)

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Soho House apre a Milano la sua seconda sede in Italia: vi raccontiamo come e dove sarà e perché ne siamo così felici

Soho House arriva (finalmente!) a Milano. Sei piani in pieno centro, tra Piazza San Babila e Corso Indipendenza, all'interno di un edificio degli anni Trenta con una ricca storia: in precedenza era il Cinema Arti e più recentemente una palestra di boxe olimpica.

Dopo l'apertura di Soho House Roma nell'ottobre 2021, Soho House Milano sarà il secondo avamposto ad aprire in Italia. Quando? «Nel prossimo futuro», ci conferma Dominique Bellas, Head of Global memberships e di Cities Without Houses, da cui ci siamo fatti spifferare tutto lo spifferabile sulla nuova apertura milanese.

(Continua sotto la foto)

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Come sarà Soho House a Milano

All'interno di Soho House Milano si troveranno spazi per i soci, un cortile, un rooftop, una piscina (nel rendering qui sopra si può avere un assaggio di come sarà), una palestra e più di 50 camere da letto.

Gli interni combineranno lo stile pulito e razionalista dell'edificio degli anni Trenta con l'artigianato italiano, eccellenza di questo Paese.

«Sono otto anni che vediamo crescere la community di Cities Without Houses a Milano ed è una delle più grandi tra le 85 città in cui attualmente offriamo questo tipo di membership e da tempo desideravamo aprire una sede in città.

Organizziamo eventi mensili per i nostri soci presso Soho House e proponiamo sempre un momento clou durante eventi culturali chiave come il Salone del Mobile e la settimana della moda.

Trovare il luogo giusto per i nostri soci è una decisione molto importante e abbiamo preso in considerazione diverse opzioni, quindi ora siamo entusiasti di poter finalmente confermare che Soho House Milano aprirà in una location fantastica nel prossimo futuro», ci racconta Dominique (in foto qui sotto).

DOMINIQUE BELLAS

Cos'è Soho House

Fondata nel 1995 da Nick Jones, Soho House è un luogo in cui i diversi membri possono entrare in contatto, crescere, divertirsi e avere un impatto.

Oggi ci sono membri e House in tutto il mondo, oltre a ristoranti, spa, spazi di lavoro e sale di proiezione.

Soho House è una piattaforma che promuove la creatività in tutte le sue forme, un luogo dove le persone possono condividere idee e creare connessioni.

«Soho House è un club per creativi e vuole essere una home away from home per i suoi soci, oltre che un luogo per socializzare, lavorare, mangiare, bere, ballare e rilassarsi.

Un luogo dove sentirsi parte di una comunità, ovunque si trovino nel mondo. Soho House si impegna a promuovere una community diversificata e inclusiva, accettando membri provenienti da background e settori professionali eterogenei. Il nostro comitato di selezione e le politiche di membership sono pensati per favorire l'inclusività.

Offrirà inoltre una membership Under 27 a una tariffa agevolata e organizzerà regolarmente eventi e workshop volti a sostenere i giovani creativi e i talenti emergenti», continua Dominique Bellas.

SOHO HOUSE MILANO-COURTYARD_RENDER

Come si diventa soci di Soho House

L'iscrizione a Soho House è sempre stata basata sul passaparola tra i soci, proprio come è nato il club stesso.

Quindi, il requisito principale sarebbe idealmente quello di conoscere almeno un altro socio.

In generale cerchiamo persone creative che portino energia e idee positive nei nostri spazi, quindi avere una mentalità creativa è sicuramente un altro requisito importante.

Oltre a questo, abbiamo la regola di non scattare foto e di non rispondere al telefono, se non in aree designate.

Il motivo è che vogliamo che le nostre House siano private e che le persone si sentano a loro agio senza che nessuno le fotografi. Quando tutti scattano selfie e foto del cibo, si perde la connessione tra le persone. Le nostre House sono spazi per socializzare, rilassarsi e divertirsi.

I creativi basati a Milano interessati a unirsi alla comunità di soci di Soho House già esistente in città possono richiedere l'iscrizione a Cities Without Houses qui.

(Nella foto sopra un rendering della Soho House Milano, in quella sotto un'immagine di quella di Roma)

Soho House Rome

Come si intrecceranno i valori e le caratteristiche di Soho House con quelli di Milano e come vi aspettate che Soho House e la città si arricchiscano a vicenda?

«Milano è una città leader nel settore creativo da decenni e vanta una ricca storia nella moda, nel design e nell'arte. Per Soho House, la creatività è sempre stata al centro di tutto ciò che facciamo, quindi c'è una forte sinergia tra il DNA di Milano e Soho House.

Ci concentriamo molto anche sull'essere una piattaforma per creativi emergenti e affermati, e Soho House Milano sarà un punto di riferimento per i professionisti creativi della città, favorendo connessioni e collaborazioni, ospitando eventi di vario tipo e contribuendo alla vivacità della scena sociale locale».

Ci saranno iniziative specifiche legate alla città (sviluppate magari insieme al Comune)?

«Soho House ha già iniziative come il nostro programma di mentorship, un percorso di 16 settimane che mette in contatto i soci di Soho House con i giovani della città per far crescere le loro connessioni, la fiducia e l'esperienza, fornendo loro un percorso per accedere al campo creativo scelto».

Soho House Istanbul

(In foto qui sopra Soho House Istanbul)

Milano era già una delle "Cities Without Houses", come influirà questo sull'apertura?

«Abbiamo già una base di membri attiva e creativa a Milano che ha avuto modo di conoscere Soho House, di vivere le House in viaggio e di partecipare a eventi Soho House a Milano come la Settimana della Moda e il Salone del Mobile, mostre d'arte, tavole rotonde e feste pop-up, tutte pensate per favorire la comunità tra i membri di Soho House.

Sappiamo quindi di avere una fantastica comunità creativa che ci aspetta.

Il fatto di avere già una base di membri qui in città renderà l'apertura ancora più speciale e tutti i membri esistenti diventeranno Founders della nuova House».

Soho Farmhouse

(In foto qui sopra Soho Farmhouse)

In cosa consiste "Cities Without Houses"?

«Il programma "Cities Without Houses" offre l'iscrizione a persone che vivono in città sprovviste di una sede fisica di Soho House. I membri possono accedere a tutte le Soho House del mondo quando viaggiano e beneficiare di eventi esclusivi e di esperienze uniche, sia nella loro città che in altre città dove non abbiamo una House.

Ad esempio, la prossima settimana sarò in Svizzera, a Zurigo, dove abbiamo un'altra grande comunità di membri e stiamo organizzando eventi per Art Basel. Tutti i membri possono partecipare e potranno incontrare non solo altri membri di Zurigo, ma anche di tutto il mondo.

Quindi, se viaggiate a livello globale per le settimane della moda, le fiere d'arte o altri eventi culturali, è probabile che il team di Cities Without Houses organizzi un evento a cui possiate partecipare e dove incontrare altri membri provenienti da tutto il mondo».

Soho House – DUMBO House – New York

(Nella foto sopra Soho Dumbo New York)

Dominique, come sei entrata a far parte di Soho House e cosa rappresenta per te?

«Lavoro a Soho House da 12 anni. Ho iniziato come assistente personale del CMO, Jamie Caring, poi sono diventata Responsabile Progetti Speciali per il fondatore di Soho House, Nick Jones, e negli ultimi 8 anni sono stata Direttrice Globale dei Soci per Cities Without Houses, supervisionando a livello globale i soci, la comunicazione e gli eventi in 85 città.

Tra i momenti salienti della mia carriera ci sono stati gli eventi di lancio/inaugurazione di Soho Farmhouse, Soho House Istanbul e The Ned London; la ricerca di talenti e il ruolo di collegamento con gli artisti per 10 anni all'House Festival e la supervisione della curatela e della creazione del dipartimento artistico per Soho House. Più recentemente, ho contribuito a costruire la divisione soci di Cities Without Houses, dall'ideazione 8 anni fa alla realizzazione. Cities Without Houses è ora presente in 85 città del mondo in Nord America, Europa, Regno Unito, Africa, Asia Pacifico e America Latina, offrendo membership ed eventi a creativi che viaggiano e rappresenta il trampolino di lancio per le future aperture di Soho House.

Per me, Soho House è davvero una casa lontano da casa e un senso di appartenenza. La casa non ha necessariamente bisogno di essere un luogo fisico, può essere una comunità di persone con una grande energia che ti ispirano, con cui puoi divertirti e che condividono un legame.

Questo è ciò che rappresenta veramente Soho House: le persone, la nostra comunità, la nostra casa lontano da casa».

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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

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La preferenza tra pandoro e panettone dice molto del nostro rapporto con semplicità, complessità e cambiamento: cosa dice la psicologia

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone? 

Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.

Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.

Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.

Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.

**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**

Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta 

(Continua sotto la foto)

pandoro o panettone

Se siete team pandoro

Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.

Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.

Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.

È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.

Se siete team panettone

Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.

Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.

Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.

Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.

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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

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Molti comportamenti che consideriamo normali possono attivare ansia e stress continuo: ecco cosa accade al nostro sistema nervoso

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.

Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso. 

Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.

Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.

**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**

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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso

Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.

Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.

A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.

Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.

Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.

Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali

Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.

Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.

Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.

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Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia

La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.

Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.

Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.

Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.

Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.

Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.

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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

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Una guida pratica per capire come impacchettare i regali di Natale in modo ordinato, elegante e senza stress inutile

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.

Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.

La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.

Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.

**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**

Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo

(Continua sotto la foto)

regali di natale 2025

1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)

Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.

La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.

Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.

2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)

Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.

Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.

Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.

3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)

Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.

Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.

Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.

4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo

L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata. 

Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.

Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.

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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

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È il SUV più grande, confortevole e tecnologico mai prodotto da Citroën. Il compagno di viaggio più comodo e versatile della sua classe, pensato per chi desidera vivere ogni viaggio all’insegna del benessere

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.

Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen

Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.

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Design più maturo e scolpito

Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.

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Un "tappeto volante"

Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.

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Come nel salotto di casa

Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva. 

Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.

A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.

Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.

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Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna. 

Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.

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Tutto a portata di mano

L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale. 

La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante. 

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Gamma completamente elettrificata

Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.

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