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Perché quando ci si mette a letto non si ha più sonno

Perché quando ci si mette a letto non si ha più sonno

foto di Claudia Ricifari Claudia Ricifari — 28 Marzo 2017

Vi si chiudono gli occhi dal sonno sul divano, ma quando vi mettete a letto non riuscite ad addormentarvi? Una ricerca spiega perché

Ogni sera arrivate a letto sfiniti, ma appena vi trovate fra le lenzuola la stanchezza sembra sparire. Passiamo la maggior parte del giorno a bere caffè per tenerci svegli, agognando il momento in cui potremo avere di nuovo un incontro con il materasso, eppure nel momento in cui stendiamo le gambe e poggiamo la testa sul cuscino ci sembra di essere pronti per una maratona.

Se anche voi vi ritrovate in questa descrizione, sappiate che si tratta di uno dei disturbi del sonno più comuni, che ora ha un nome: eccitazione condizionata.

È quanto sostiene una ricerca dell'Università della Pennsylvania, secondo la quale il cervello non appena realizza di essere a letto si risveglia facendoci sentire più attivi.

Nella gallery vi spieghiamo nel dettaglio cosa succede.

Perché il sonno passa quando ci si mette a letto

  • La fine della stanchezza Quante volte capita di non riuscire a tenere gli occhi aperti durante il giorno a lavoro, salvo poi arrivare a letto e non riuscire a dormire. Secondo uno studio dell'università della Pennsylvania si tratta di uno dei disturbi del sonno più comuni e sottovalutati e prenderebbe il nome di eccitazione condizionata, un comportamento che il cervello apprende e a lungo andare può portare a soffrire d'insonnia.
  • letto insonnia dormire Lo studio Stando a quanto affermato dal ricercatore Philip Gehrman, esperto in medicina del sonno, si tratterebbe di una sorta di eccitazione dovuta a qualcosa nell'ambiente intorno a noi o a pensieri di vario tipo che invece di condurci al sonno, ci tengono in allerta. «Il cervello di una persona che non ha difficoltà a dormire, ogni volta in cui questa va a letto, innesca la risposta automatica del sonno. Se invece prendiamo quello di qualcuno che passa le notti rigirandosi nel letto senza mai dormire, sarà portato ad associare al letto questa odiosa sensazione» ha spiegato a Time.
  • jessica alba letto Le cause In inglese il disturbo prende il nome di conditioned or learned arousal in cui per arousal si fa riferimento allo stato di attivazione e reattività del sistema nervoso, dovuto a stimoli interni o esterni. Nel primo caso si intendono anche i pensieri, di tipo lavorativo, ad esempio. Nel secondo, fattori ambientali e sociali. L'abitudine di utilizzare smartphone e tablet prima di addormentarsi può influire su questo tipo di risposta dell'organismo, così come il pensiero stesso di non riuscire a prendere sonno scatena una sorta di profezia che si autoavvera.
  • blair gossip girl letto Da disturbo comune a problema Stando alle ricerche degli studiosi, è la ripetitività della condizione di veglia nel momento in cui ci si mette a letto a generare il disturbo, che per questo viene definito condizionato o appreso. Più si replica il comportamento notte dopo notte, più diventa difficile spezzare la catena e far capire al cervello e all'organismo che il letto equivale al momento del riposo.
  • Le soluzioni Esistono delle tecniche per evitare che l'eccitazione condizionata diventi a tutti gli effetti un disturbo: prima di tutto, bisogna rendere la propria camera da letto un posto che concili il sonno, senza dispositivi elettronici, luci forti e rumori; in un secondo momento si potrebbero prendere in considerazione esercizi di rilassamento muscolare e di respirazione che aiutino il corpo a lasciarsi andare.
  • se mi lasci ti cancello letto Un po' di buon senso Secondo Gehrman è importante anche ascoltare i ritmi del proprio corpo. «Ci sono persone che vogliono andare a letto alle 10 di sera, quando i loro corpi non sono ancora pronti. A quel punto è meglio alzarsi e fare qualcos'altro finché non sono certi di avere sonno - ha spiegato. È dura però poi per loro svegliarsi al mattino perché i loro organismi sono convinti di dover dormire ancora».
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