La seconda ondata di Covid pesa psicologicamente molto più della prima: ecco come stare meglio
«Non ne posso più del Covid»: la seconda ondata di pandemia sta mettendo duramente alla prova anche i più ottimisti.
E quella di sentirsi più tristi e poco speranzosi è una sensazione comune che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha denominato Pandemic Fatigue.
** Vi sentite "affaticati" dal Covid? È normale: si chiama Pandemic Fatigue **
Non è un caso, infatti, se a marzo cantavamo dai balconi e adesso non solo siamo poco inclini a gesti del genere, ma anzi siamo più chiusi in noi stessi e circondati da critiche e negazionismi di ogni sorta.
D'altra parte il prolungamento dell'emergenza non poteva che portare a questo.
Vi spieghiamo perché (da un punto di vista psicologico) e come stare meglio.
Non ne posso più del Covid: perché la seconda ondata da un punto di vista psicologico è così diversa dalla prima
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Sentiamo di più la fatica
Lo dice la parola stessa: la Pandemic Fatigue mette l’accento sulla grande fatica che stiamo percependo in questo momento difficile.
L’entusiasmo con cui si provava a reagire durante la prima ondata sembra aver fatto spazio alla difficoltà di capire come convivere con la pandemia.
Manca la libertà che si aveva, la programmazione del futuro e i legami umani.
La nostra mente è capace di reagire bene a periodi brevi ma quando tutto si prolunga allora la fatica si fa sentire.
Siamo frustrati: è stato tutto inutile quanto fatto in primavera?
Malgrado gli sforzi che sappiamo di aver fatto questa primavera, il Covid ha ripreso la sua corsa più che mai.
Questo porta a mettere in discussione l’efficacia dei propri sforzi e a chiedersi cosa possiamo fare ancora per tornare alla normalità.
La frustrazione di esserci ancora dentro si fa sentire così come la sensazione di essere impotenti.
Come stare meglio: ricordatevi che dipende (davvero) da noi
Per stare meglio occorre guardarsi dentro.
Irritabilità, fatica a concentrarsi e a svolgere le azioni quotidiane ad esempio sono tutte difficoltà che provengono da questa pandemia.
Se ci sentiamo stanchi e demotivati legittimiamoci a sentirci così e non giudichiamo le nostre sensazioni.
Ricordiamo a noi stessi che siamo attivi e non passivi.
Teniamo a mente che è grazie all'attenzione alle misure cautelative che riusciremo a uscire dalla pandemia. E questo dipende tutto da noi.
Mantenete la rete il più possibile attiva
Cosa tiene in vita il nostro entusiasmo e piacere? Chi ci fa stare bene?
Dovete dedicarvi ai piaceri e a mantenere la rete di relazioni che più vi aiuterà a sentirvi bene.
Ogni forma di comunicazione è ben accetta: dal mezzo tecnologico, al vicino di casa a distanza, al balcone davanti.
Abbiamo bisogno di contatto (in sicurezza) anche e soprattutto in questa situazione.
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