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Lifestyle

5 insegnamenti sulla moda (e la vita) che ci ha lasciato Karl Lagerfeld

5 insegnamenti sulla moda (e la vita) che ci ha lasciato Karl Lagerfeld

foto di Grazia.it Grazia.it — 19 Febbraio 2019
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Karl Lagerfeld è morto oggi a 85 anni, lo ricordiamo con le sue stesse pillole di saggezza (che l'hanno reso quello che è e ce lo hanno fatto amare)

Ottantacinque anni senza mai scendere dal carro vincente della moda. Karl Lagerfeld è morto oggi (19 Febbraio) e difficilmente qualcuno riuscirà a eguagliarlo.

Creatore di icone e icona lui stesso, Kaiser Karl ha avuto la capacità, che solo i grandi artisti hanno, di saper mutare con i tempi senza mai perdere se stesso.

Prima che nascesse, una veggente aveva predetto a sua madre che suo figlio sarebbe stato un importante uomo di chiesa. Non è andata proprio così, ma di sicuro Karl ha trovato molti fedeli e per lui la moda è stata quasi una religione.

Ecco cinque lezioni che ci ha lasciato sulla moda e sulla vita da tenersi stretti.

(Continua sotto la foto)

chanel-haute-couture-karl-lagerfeld

Non rimpiangete i vecchi tempi, o trasformerete il presente in roba di seconda scelta

Affamato di imparare sempre nuove cose, ha sempre amato scoprire piuttosto che possedere perché anche gli oggetti che non conservava più diventavano immagini e ispirazioni che lui sapeva poi adattare ai tempi.

La citazione: «Cambiare è il modo più sano di sopravvivere».

Preoccupatevi di guardare (e non solo di farvi guardare)

Per questo girava sempre con i suoi occhiali da sole, la «the karlest thing» ossia la cosa più Karl che ci fosse.

Ha sempre saputo giocare con la sua immagine al punto da trasformarla in un’icona e in un logo con cui siglare non solo le sue creazioni ma tutto il suo mondo.

Non annoiatevi mai

Lagerfeld disegnava le collezioni - e ne curava le campagne -  di Chanel, Fendi e del suo marchio. Fotografo, collezionista d’arte e di libri, creava con la stessa facilità con cui respirava. «Non chiedi di respirare. Succede e basta».

La citazione: «La noia è un crimine».

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Il lusso più grande è quello di non giustificarsi con nessuno

Quando, all’inizio degli anni Ottanta, gli fu proposto un contratto da Chanel, in molti lo sconsigliarono, perché si trattava di un marchio ormai vecchio e polveroso.

Lagerfeld accettò la sfida e intuì che bisognava spalancare le porte al presente, che all’epoca si vestiva con jeans e minigonne.

Non innamoratevi del concetto di permanente, perché niente è definitivo

Ai suoi occhi la moda è un linguaggio che interpreta la realtà attraverso gli abiti ed è costituita da due ingredienti principali: l’evoluzione e gli opposti.

L'unico amore che non cambia mai nel suo caso è stato quello per Choupette, il suo bellissimo gatto bianco che è diventato anche la sua musa.

© Riproduzione riservata

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