Mega bigino di Eurovision 2023

Eurovision Song Contest 2023 deskEurovision song contest 2023
Tra canzoni e cantanti in gara, un po' di storia, qualche regola e tante curiosità, ecco tutto quello che c'è da sapere su Eurovision 2023

Si terrà a Liverpool dal 9 al 13 maggio la 67esima edizione dell’Eurovision Song Contest. E quella di Eurovision 2023 sarà un’edizione speciale. 

A fare gli onori di casa nella cittadina inglese ci sarà anche un altro Paese UE: l’Ucraina. Vincitrice dell’Eurovision 2022, proprio in Ucraina si sarebbe dovuta tenere l’edizione 2023. Ma a causa della guerra in corso il comitato organizzatore della kermesse musicale ha deciso, dopo un’attenta valutazione, di assegnare al Regno Unito, classificatosi al secondo posto nella precedente edizione, il titolo di nazione ospitante 2023. 

L’Ucraina, tuttavia, sarà parte integrante dell’evento: sia della gara, perché come per i concorrenti delle Big Five, anche la nazione vincitrice dell'edizione torinese del 2022, è entrata di diritto in finale; sia sul palco, dove ci sarà una conduttrice di nazionalità ucraina ad affiancare i due conduttori inglesi.

Ma questo è solo l’inizio. Cos’è l’Eurovision Song Contest e quand’è nato? Come funziona il meccanismo di selezione dei concorrenti? E quali sono le band e i solisti in gara quest'anno?

Mega bigino di Eurovision 2023

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Cos'è l’Eurovision

L’Eurovision è un festival musicale internazionale organizzato ogni anno dai membri dell'Unione europea di radiodiffusione.

È uno dei programmi televisivi musicali più longevi di sempre a livello internazionale. E tra gli eventi non sportivi tra i più seguiti al mondo.

Nato nel 1956 a Lugano, l'Eurovision Song Contest - questo il nome completo - era chiamato in italiano Gran Premio Eurovisione della Canzone o Concorso Eurovisione della Canzone. Più informalmente era detto anche Eurofestival

Da quando è diventato un evento cult è per tutti, semplicemente, l'Eurovision.

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Qualche nozione di storia

La 67esima edizione del concorso si terrà alla Liverpool Arena di Liverpool, nel Regno Unito. E non, come già detto, in Ucraina a causa dell'invasione russa. 

La scelta del Regno Unito è dipesa dal fatto che il cantante e chitarrista britannico Sam Ryder si è classificato al secondo posto nel 2022 (con il brano Space Man) e perché il Regno Unito si è dimostrato molto favorevole ad ospitare il Festival.

Non accadeva dal 1980 che il Paese vincitore non fosse quello ospitante nell’anno successivo. In passato, l’Ucraina ospitò le edizioni del 2005 e del 2017. Mentre è la nona volta che l’Eurovision si svolge in terra britannica, dopo le edizioni del 1960, 1963, 1968, 1972, 1974, 1977, 1982 e 1998.

L’ufficialità della nazione ospitante è stata data il 25 luglio 2022 dall'UER, che ha anche annunciato l’organizzazione congiunta tra BBC e UA:PBC.

A contendersi l’evento sono state all’inizio una ventina circa di città britanniche. Ristretta la rosa delle candidature alle città di Birmingham, Glasgow, Leeds, Liverpool, Manchester, Newcastle e Sheffield, la BBC, dopo aver analizzato i dossier e visitato le città candidate, ha ristretto ulteriormente alle città di Glasgow e Liverpool, e poi il 7 ottobre, durante il programma di BBC One The One Show, ha confermato che la sede dell'Eurovision Song Contest 2023 sarebbe stata la Liverpool Arena dell'omonima città.

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Come funziona la selezione dei cantanti in gara

Il concorso si articola in due semifinali e una finale.

Nel corso delle semifinali vengono selezionati dieci tra solisti e band che accedono alla finale.

Ai 20 finalisti votati nel corso delle due serate si aggiungono poi i 5 concorrenti presentati dalle nazioni cosiddette Big Five - ovvero Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna.

Ad aggiudicarsi il 26esimo posto è il concorrente o la band vincitrice dell'edizione precedente.

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Verso la finale di Eurovision 2023

Sono 37 gli Stati che concorrono per partecipare alla 67esima edizione dell’Eurovision 2023. 

Ma ad accedere alla finale del 13 maggio 2023 saranno solo 26 concorrenti in tutto. Di questi, 10 sono i primi qualificati nella semifinale del 9 maggio 2023, 10 sono i qualificati della seconda semifinale dell’11 maggio, a cui si aggiungono i 5 finalisti di diritto scelti dalle nazioni Big Five e come ventiseiesima l'Ucraina, vincitrice dell'edizione 2022.

I 26 paesi finalisti si esibiranno sul palco della Liverpool Arena in un ordine ancora da definire. Come stabilito da un sorteggio, l'Ucraina e il Regno Unito, gli stati organizzatori, si esibiranno rispettivamente al 19esimo e 26esimo posto. 

Per la prima volta dall'edizione 2016, nel 2023 il sistema di voto del concorso torna ad essere quello usato nel 2009: durante le semifinali i paesi finalisti saranno votati dal pubblico attraverso il televoto (escludendo quindi il voto delle giurie nazionali). 

I risultati della finale, invece, come da tradizione, saranno determinati dalla somma del voto delle giurie nazionali e del pubblico.

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Un'altra novità nel sistema di voto di quest'anno

L’altra novità dell’edizione 2023 è che i telespettatori dai paesi non partecipanti potranno votare durante l'evento attraverso la piattaforma online del concorso.

I loro voti saranno aggiunti a quelli del televoto e saranno presentati come un unico set di 58 punti (la stessa quantità a disposizione di ciascun singolo paese) denominato "Resto del mondo".

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Scenografia, logo e slogan dell’edizione 2023

Il 2 febbraio 2023 è stata presentato la scenografia dell'edizione 2023 dell’Eurovision. 

Ideata sui "principi di unione, celebrazione e comunità", trae ispirazione dagli aspetti culturali e dalle similitudini tra l'Ucraina e il Regno Unito. Il curatore, lo statunitense Julio Himede, è anche l’ideatore della scenografia dell'American Song Contest e dei Grammy Awards 2022.

In linea con i principi che hanno ispirato il design della scenografia è anche lo slogan dell’edizione 2023: United by Music

Mentre il logo raffigura un elettrocardiogramma realizzato con i colori delle bandiere dei paesi organizzatori: Ucraina e Regno Unito. Le pulsazioni producono una serie di cuori, ciascuno sensibile al ritmo della musica.

La BBC ha affermato che il logo "riflette le origini stesse del concorso", originariamente creato come esperimento di trasmissione per riunire l'Europa.

Chi saranno i presentatori

Presentatori di tutte le serate dell'evento dell’Eurovision 2023 saranno la cantante Alesha Dixon, l'attrice Hannah Waddingham e la cantante ucraina Julija Sanina. 

Lo storico commentatore e conduttore televisivo irlandese Graham Norton si unirà al team come co-presentatore per la finale.

Per la diretta italiana i conduttori dell'edizione 2023 saranno Mara Maionchi e Gabriele Corsi.

Dove vedere Eurovision 2023

La versione italiana di Eurovision Song Contest 2023 sarà trasmessa il 9 e l'11 maggio in prima serata su Rai 2, mentre la finale del 13 maggio andrà in onda su Rai 1. 

Su Rai Radio 2 e sul canale 202 del Digitale terrestre il commento in simulcast delle tre serate. La kermesse 2023 sarà anche trasmessa su RaiPlay.

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Eurovision Song Contest 2023, i concorrenti

I partecipanti all'edizione di Liverpool saranno 23 solisti (di cui 10 cantanti uomini e 13 donne), 4 duetti (due maschili, uno femminile, uno misto) e 10 band (8 maschili, uno femminile e uno misto). 

Ha solo 16 anni il greco Victor Vernicos, il più giovane artista in gara. Mentre il più anziano, classe 1961, è Damir "Mrle" Martinovic, il leader fiumano della band croata Let 3.

I rappresentanti di Italia, Spagna, Francia, Portogallo, Finlandia, Slovenia, Albania, Croazia e Moldavia canteranno brani nelle rispettive lingue. La concorrente Moldava, in particolare, canterà per la prima volta in romeno. Tra gli altri, ben 21 concorrenti più i tre di Regno Unito, Irlanda e Malta canteranno in inglese. Le ceche Vesna presentano versi in quattro lingue: ceco, bulgaro, ucraino e inglese. 

Come Marco Mengoni, sono in gara per la seconda volta all'Eurovision Song Contest anche i rappresentanti di Svezia (Loreen, vincitrice del 2012), Moldavia (Pasha Parfeny, 11esimi nel 2012) e Lituania (Monika Linkyte, 15esima nel 2015). 

In sua rappresentanza, San Marino ha scelto i toscani Piqued Jacks. Il quartetto indie-rock, con Like an animal, ha vinto la seconda edizione di Una voce per San Marino, il minifestival che permette al vincitore di accedere al palcoscenico europeo.

@grazia_it

‘It’s Versace, Baby!’ – @Marco Mengoni arriva sul turquoise carpet di Eurovision 2023 a Liverpool ricordando Rihanna al MET Gala. ‘DV l’ha scelto per me’, continua il cantante, riferendosi ovviamente a Donatella Versace. Mengoni aveva indossato @Versace anche a Sanremo, tre look del brand scelti assieme al suo stylist @lorenzo posocco – in bocca al lupo Marco! editor @Sara Moschini #Eurovision2023 @Eurovision #marcomengoni #versace

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Marco Mengoni all’Eurovision 2023

Vincitore del Festival di Sanremo, Marco Mengoni parteciperà per l’Italia all’Eurovision 2023 con una versione riarrangiata del brano Due Vite.

Secondo il regolamento del contest, infatti, i brani non possono durare più di tre minuti. La canzone originaria di Mengoni sforava di 45 secondi, da qui le modifiche apportate ad alcuni passaggi. 

Nella prima strofa, per esempio, ha tagliato: “Siamo fermi in un tempo così / Che solleva le strade / Con il cielo ad un passo da qui / Siamo i mostri e le fate / Dovrei telefonartiDirti le cose che sentoMa ho finito le scuse / E non ho più difese”.

Anche la cover del singolo è stata rinnovata. Rispetto all’originale i colori sono stati invertiti e la figura bianca del cantante emerge dallo sfondo nero. 

Il brano è già disco di platino, conta oltre 70 milioni di stream audio e il video ufficiale ha all’attivo più di 30 milioni di visualizzazioni.

"Ho scelto Due vite perché voglio portare me stesso su quel palco - ha spiegato il cantautore - e questo brano è una riflessione a cui tengo molto e mi piace l'idea che arrivi a così tante persone, anche con un background culturale e musicale così diverso dal mio, non vedo l'ora. È un viaggio intimo, un invito rivolto a tutti noi ad accettare quello che la vita ci offre perché tutto quello che viviamo ci serve per crescere e va accettato, senza ripensamenti, rimpianti, senza se e senza ma".

Dieci anni fa, nel 2013, Mengoni partecipò all'edizione dell'Eurovision Song Contest che si tenne nella città di Malmö, in Svezia, con la canzone L'essenziale (classificandosi al settimo posto).

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I biglietti di Eurovision 2023

I biglietti per l’Eurovision 2023 sono in vendita solo presso i rivenditori ufficiali. E sono di tre tipologie diverse: per lo show pomeridiano (dedicato alle famiglie), le prove o per la gara serale. 

Il prezzo non è ancora noto. I biglietti dell’Eurovision 2022 si aggiravano tra un minimo di 80 euro e un massimo di 250 per le semifinali, mentre dai 150 ai 300 euro per la finalissima. Per le prove cifre più contenute, 30 euro.

@grazia_it

Quali sono le 10 canzoni date per favorite all’Eurovision Song Contest 2023? Esclusa l’Italia e il nostro Marco Mengoni che conosciamo bene (e sarebbe in top ten) vi raccontiamo qualcosa degli altri artisti prima tra tutte Alessandra Mele, cantante italo-norvegese con la sua Queen of Kings, ma anche il ritorno di Loreen dopo la vittoria a Eurovision 2012, l’ipnotica nenia delle Vesna per la Repubblica Ceca e la fortissima Mae Muller che rappresenta i padroni di casa del Regno Unito con una canzone super catchy. Voi avete già le vostre preferite? Editor @Sara Moschini #eurovision2023 #eurovisionsongcontest #alessandramele #loreen

♬ suono originale – Grazia_it

Partecipanti e titoli delle canzoni in gara (tra parentesi)

Albania: Albina & Familja Kelmendi (Duje)
Armentia: Brunette (Future lover)
Austria: Teya & Salena (Who the hell is Edgar?)
Australia: Voyager (Promise)
Azerbaigian: TuralTuranX (Tell me more)
Belgio: Gustaph (Because of you)
Cipro: Andrew Lambrou (Break a broken heart)
Croazia: Let 3 (Mama sc!)
Danimarca: Reiley (Breaking my heart)
Estonia: Alika (Bridges)
Finlandia: Käärijä (Cha cha cha)
Francia: La Zarra (Évidemment)
Georgia: Iru Khechanovi (Echo)
Germania: Lord of the lost (Blood & glitter)
Grecia: Victor Vernicos (What they say)
Irlanda: Wild youth (We are one)
Islanda: Diljá (Power)
Israele: Noa Kirel (Unicorn)
Italia: Marco Mengoni (Due vite)
Lettonia: Sudden Lights (Aija)
Lituania: Monika Linkyte (Stay)
Malta: The Busker [Dance (Our Own Party)]
Moldavia: Pasha Parfeni (Soarele si Luna)
Norvegia: Alessandra (Queen of kings)
Paesi Bassi: Mia Nicolai & Dion Cooper
Polonia: Blanka (Solo)
Portogallo: Mimicat (Ai coração)
Regno Unito (organizzatore): Mae Muller (I wrote a song)
Repubblica Ceca: Vesna (My sister’s crown)
Romania: Theodor Andrei (D.G.T.)
San Marino: Piqued Jacks (Like an animal)
Serbia: Luke Black (Samo mi se spava)
Slovenia: Joker out (Carpe diem)
Spagna: Blanca Paloma (Eaea)
Svezia: Loreen (Tattoo)
Svizzera: Remo Forrer (Watergun)
Ucraina: Tvorchi (Heart of steel)

 

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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

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La preferenza tra pandoro e panettone dice molto del nostro rapporto con semplicità, complessità e cambiamento: cosa dice la psicologia

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone? 

Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.

Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.

Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.

Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.

**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**

Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta 

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pandoro o panettone

Se siete team pandoro

Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.

Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.

Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.

È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.

Se siete team panettone

Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.

Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.

Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.

Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.

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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

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Molti comportamenti che consideriamo normali possono attivare ansia e stress continuo: ecco cosa accade al nostro sistema nervoso

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.

Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso. 

Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.

Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.

**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**

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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso

Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.

Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.

A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.

Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.

Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.

Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali

Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.

Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.

Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.

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Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia

La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.

Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.

Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.

Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.

Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.

Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.

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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

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Una guida pratica per capire come impacchettare i regali di Natale in modo ordinato, elegante e senza stress inutile

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.

Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.

La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.

Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.

**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**

Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo

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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)

Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.

La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.

Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.

2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)

Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.

Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.

Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.

3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)

Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.

Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.

Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.

4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo

L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata. 

Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.

Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.

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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen DESKNuovo SUV C5 Aircross Citroen MOBILE
È il SUV più grande, confortevole e tecnologico mai prodotto da Citroën. Il compagno di viaggio più comodo e versatile della sua classe, pensato per chi desidera vivere ogni viaggio all’insegna del benessere

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.

Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen

Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen (5)

Design più maturo e scolpito

Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.

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Un "tappeto volante"

Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.

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Come nel salotto di casa

Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva. 

Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.

A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.

Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.

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Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna. 

Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.

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Tutto a portata di mano

L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale. 

La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante. 

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen (6)

Gamma completamente elettrificata

Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.

Non mancano Nuovo SUV C5 Aircross Hybrid 145 Automatic, la porta d'ingresso all'elettrificazione offerta a 28.900 euro, e Nuovo SUV C5 Aircross Plug-In Hybrid 195 Automat