Dpcm, cosa si può fare e cosa no dal 6 marzo al 6 aprile (Pasqua inclusa)
Il premier Mario Draghi ha firmato il suo primo dpcm per contrastare l'emergenza in cui definisce cosa si può fare e cosa no dal 6 marzo al 6 aprile, compreso dunque anche il periodo di Pasqua (che quest'anno cade il 4 aprile).
** Cosa si può fare fino al 5 Marzo **
Come da disposizioni, sono ancora vietati gli spostamenti tra regioni, ma nelle seconde case, se disabitate e se col nucleo familiare, anche fuori regione, ci si potrà andare (in alcuni casi).
Per bar, ristoranti e simili i regolamenti rimangono gli stessi: chiusi in zona rossa e arancione, ma con possibilità d'asporto e delivery anche dopo le 18, mentre nella gialla sono anche aperti per la consumazione in loco dalle 5 alle 18.
In zona bianca - come la Sardegna, prima regione a guadagnarsi questo colore - si può tornare a cenare al ristorante.
Ancora chiuse palestre e piscine e gli impianti sciistici, che ancora non riapriranno, ma a fine mese potrebbero riaprire, in zona gialla (dove sono già ripartite le visite ai musei nei giorni feriali), anche teatri e cinema.
Capitolo scuole: chiuse nelle regioni rosse, aperte nelle bianche, mentre nelle gialle e nelle arancioni la palla passa in mano ai governatori. Saranno i presidenti regionali, in base a eventuali peggioramenti, a predisporne la chiusura.
E le visite ad amici e parenti? Sempre consentite e senza limiti in zona bianca, ma il discorso cambia per le altre zone.
Per saperne di più, ecco i punti salienti del dpcm valido fino al 6 aprile.
Cosa si può fare (e cosa no) dal 6 Marzo al 6 Aprile
(continua dopo la foto)
Cosa si può fare (e cosa no) dal 6 Marzo al 6 Aprile
Vietati gli spostamenti tra regioni (e province autonome)
Rimangono vietati gli spostamenti tra regioni e province autonome, anche se si trovano in fascia bianca o gialla.
Si può uscire dalla propria regione solo per lavoro/studio, salute e assistenza ad anziani soli.
In zona arancione è vietato anche uscire dal proprio Comune di residenza.
Si può sempre tornare presso la propria residenza, domicilio, abitazione.
Si può andare nelle seconde case solo se...
Ci si può andare in zona gialla o arancione anche se si trovano fuori regione, ma vi si può recare solo il nucleo familiare proprietario e solo se la casa è disabitata.
Non è possibile recarcisi, dunque, se la casa è abitata o se la propria residenza o la seconda casa si trovano in zona rossa o arancione rafforzata.
Rimane il coprifuoco
Dalle 22 e fino alle 5 non si può uscire, tranne che per lavoro o emergenze legate alla salute.
Ma in zona bianca il divieto è più elastico: le ordinanze regionali, infatti, possono posticipare l’orario del ritorno a casa.
La Sardegna – prima regione a conquistare il colore bianco – ha fissato il divieto di uscire dalle 23,30 alle 5.
In zona rossa, invece, è vietato muoversi anche all'interno del proprio Comune: in breve, non si può uscire da casa se non per necessità come spesa, lavoro, motivi di salute.
Visite ad amici e a parenti
In zona bianca sono consentite senza limiti, in tutta la regione, ma ci si affida al buon senso delle persone nella speranza di evitare party e festini.
In zona gialla sono consentite una volta al giorno per un massimo di due persone non conviventi all’interno della regione.
All’interno del Comune, invece, se si tratta di zona arancione.
In zona rossa sono vietate.
Bar e ristoranti: aperti in zone bianca e gialla, chiusi in rossa e arancione
Rimangono sempre aperti bar e ristoranti in zona bianca, anche per la cena, mentre in zona gialla seduti coi piedi sotto al tavolo si potranno consumare solo colazioni, brunch, pranzi e aperitivi: l’apertura, infatti, è prevista solo dalle 5 alle 18.
Chiusi al pubblico, invece, bar, ristoranti e attività simili in zona rossa e arancione.
Sempre consentiti asporto e delivery
A prescindere dal colore, asporto e consegne a domicilio sono sempre consentiti.
Ristoranti, bar e simili, laddove chiusi al pubblico, potranno comunque continuare a lavorare con queste formule.
Nello specifico, l’asporto è consentito fino alle 22 e le consegne a domicilio fino a chiusura.
Tranne che in zona bianca, dopo le 18 è vietato il consumo nei luoghi pubblici.
Negozi, parrucchieri, centri estetici
Sono aperti in zona bianca, gialla e arancione, ma in queste ultime due i centri commerciali sono chiusi nei giorni festivi e prefestivi: quelli in cui si possono verificare maggiori assembramenti.
In zona rossa rimangono aperti solo i negozi che vendono beni di prima necessità e generi alimentari.
Nelle zone rosse saranno chiusi i servizi alla persona come parrucchieri, barbieri e centri estetici.
Musei, cinema e teatri
Sono aperti in zona bianca, mentre in zona gialla si può andare solo nei musei e solo nei giorni feriali. Chiusi in zona rossa e arancione.
Si apre uno spiraglio anche per l'apertura nei festivi in zona gialla e anche per cinema e teatri, dalla fine di marzo, salvo peggioramenti della situazione epidemiologica.
Sempre dal 27 marzo, nelle zone gialle si prevede anche la possibilità di riaprire teatri e cinema, con disposizioni anti-contagio e nel rispetto delle norme di distanziamento e, cioè, con posti a sedere preassegnati.
La capienza, chiariscono dal governo, non potrà superare il 25% di quella massima, fino a 400 spettatori all'aperto e 200 al chiuso per ogni sala.
Ancora fermo lo sport
Restano chiuse piscine, palestre, impianti sciistici e sono vietati gli sport di contatto e di squadra.
Si possono fare attività all’aperto, in solitaria, ma in zona rossa rimanendo nei dintorni della propria abitazione.
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