Cosa fare a Roma nel weekend del 25 e 26 settembre

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Ultimo fine settimana di settembre. Ecco cosa fare a Roma nel weekend del 25 e 26 Settembre tra spettacoli, eventi e mercatini

Finalmente è in arrivo il fine settimana, e in più a Roma sembra ancora estate. Cosa non perdere?

Sabato e domenica la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea partecipa alle Giornate Europee del Patrimonio 2021 con tanto di apertura serale straordinaria.

Per qualche ora tra spensieratezza, risate e ironia sabato sera non mancate lo spettacolo “morbidissimo” (come definito dagli stessi protagonisti) Cachemire, podcast-rivelazione degli attori comici Edoardo Ferrario e Luca Ravenna all’Auditorium Parco della Musica.

Appassionati di grigliate? Segnatevi Terra da Eataly, ristorante specializzato che ha da poco riaperto le porte: per aperitivo propone crudi, fritti e bollicine e a pranzo e cena piatti cotti alla griglia (sia di carne che di pesce).

Sempre in tema gastronomico, per tutto il weekend si svolgerà la IV edizione del Garbatella TTS Street Food con specialità provenienti da tutta Italia e non solo. Sotto trovate tutti i dettagli.

Cosa fare a Roma nel weekend del 25 e 26 Settembre

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Riapertura di Terra da Eataly

Carne, pesce e verdure alla griglia. State già ricordando con nostalgia le serate estive attorno al fuoco con gli amici mangiando prelibatezze cotte alla brace? Non disperate perché anche a Roma ve ne aspetteranno delle altre.

La scorsa settimana da Eataly ha riaperto Terra, ristorante con griglia a vista tra le più grandi della Capitale - tre curiosità: è stata realizzata interamente a mano, è alimentata con carbone vergine di Leccio della Calabria ed è lunga proprio tre metri - dopo uno stop per via della pandemia.

Le grandi novità, entrambe al carrello, sono il poter scegliere direttamente al tavolo carne e pesce da grigliare - sempre freschissimi perché provenienti dai rispettivi reparti dello store di via Ostiense - e cosa bere alla mescita.

Oltre alle etichette proposte al bicchiere (diverse ogni settimana) si può scegliere dalla cantina che si compone di circa settanta proposte.

Tutte le materie prime sono selezionatissime come ad esempio la Fassona Piemontese de La Granda (Presidio Slow Food), il pesce di cooperative laziali e la verdura delle migliori aziende agricole del territorio.

Cosa non perdersi assolutamente? Per iniziare la Crema di fave con cicoria ripassata e peperone crusco e la Bruschetta (alla brace of course) con ventricina, tradizionale salume spalmabile teramano.

A seguire, tra i vari piatti in menu cotti sul fuoco vivo, spiccano tra tutti il Petto d’anatra marinato alla senape - morbido e dal sapore delicato, ottimo l’abbinamento con cipolla rossa - e la Pancia di maiale allo spiedo con senape al miele: tenerissima e molto gustosa, quasi si scioglie in bocca.

Per chi non mangia carne alcune alternative sono il trancio di tonno alle erbe e lo sgombro servito con pappa al pomodoro.

Oltre alla cipolla alla brace, come contorno non mancano insalata, patate (biologiche e preparate con doppia cottura, al vapore e fritta) e cicoria ripassata.

Ma la grande notizia è che ogni settimana lo chef introdurrà in menu dei piatti speciali in omaggio al territorio come l’Uovo alla Carbonara, realizzato con uovo morbido Olivero Claudio su pane Otto Tondo 100% biologico alla brace e fonduta di pecorino romano DOP Cibaria, e la Gricia con guanciale affumicato alla brace fatta con spaghetti di Gragnano IGP 100% grano italiano Afeltra, guanciale biologico La Granda affumicato alla brace e crema di pecorino romano DOP Cibaria.

E se volete regalarvi una serata speciale segnatevi in agenda queste date: 7 ottobre, 25 novembre  e 2 dicembre quando, rispettivamente, la chef stellata Cristina Bowerman, il sudamericano Roy Caceres e la star  televisiva dei fornelli Hirohiko Shoda saranno protagonisti di tre appuntamenti speciali in cui proporranno alcuni piatti alla brace.

Orari: pranzo dal martedì alla domenica dalle 12 alle 15; cena dal martedì al sabato dalle 19 alle 22.

È richiesto l’accesso con il green pass.

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Giornate Europee del Patrimonio all'insegna dell'inclusione

Sabato e domenica si rinnova l’appuntamento con la manifestazione che ogni anno coinvolge musei e luoghi della cultura di tutta Europa: le Giornate Europee del Patrimonio promosse dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea.

L’obiettivo è quello di accrescere la conoscenza del nostro patrimonio culturale rilanciando il tema dell'inclusione e dell’accessibilità totale alla fruizione di arte e cultura.

In programma una serie di attività orientate a favorire l’inclusione e la sensibilizzazione verso le diversità con esperienze, percorsi di visita e approfondimenti sulle mostre in corso e sulle opere della collezione permanente.

In particolare le visite in LIS (Lingua dei Segni Italiana) e le visite tattili sono rivolte a tutti, udenti, sordi, normo vedenti, con minorazione visiva, per garantire la massima partecipazione e favorire un dialogo interculturale senza barriere.

Nella serata di sabato 25 apertura straordinaria dalle ore 19.00 alle 22.00 al costo simbolico di 1 euro a biglietto. lagallerianazionale.com.

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Edoardo Ferrario e Luca Ravenna all’Auditorium Parco della Musica

Cachemire, podcast degli stand-up comedians Edoardo Ferrario e Luca Ravenna - rivelazione su Spotify e con centinaia di migliaia di visualizzazioni su Youtube - diventa uno spettacolo live con tanto di tour che proprio sabato farà tappa in Cavea all’Auditorium Parco della Musica (ore 21).

Un’idea di successo, nata per via delle restrizioni causate dalla pandemia (come appunto i teatri chiusi), che ha portato alla ribalta sul web due giovani attori comici che hanno saputo trattare con il linguaggio della satira e dell’ironia varie tematiche di attualità.

Biglietti a partire da 17 euro. auditorium.com.

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Romaeuropa Festival

Prosegue la trentaseiesima edizione del Romaeuropa Festival (fino al 21 novembre), una delle più ricche di sempre: 83 le compagnie in scena con 516 artiste e artisti provenienti da 15 differenti paesi, per 86 titoli, 206 repliche in 16 spazi di Roma e 33.000 posti in vendita secondo le attuali misure di distanziamento.

Come sempre al centro della kermesse ci saranno musica, teatro, danza, nuovo circo e arti digitali.

Prossimi appuntamenti? Venerdì alle 19.00 Margherita Vicario e Djarah Kan saranno a Villa Medici in occasione di Parole delle canzoni, format di dialoghi a tema socio-linguistico tra musicisti e scrittori ideato da Treccani.

Alle 21 al Mattatoio lo spettacolo di Elio Germano Così è (o mi pare) a cui il pubblico assisterà con cuffie e visori virtuali.

Sabato invece al Teatro Argentina ultima replica di LoveTrain2020, musical contemporaneo costruito sui successi dei Tears for Fear da Emanuel Gat.

Per cartellone e maggiori informazioni romaeuropa.net.

derby roma lazio 2020

Derby Lazio-Roma

Mancano poche ore alla partita più attesa della Capitale, il derby, in programma domenica allo Stadio Olimpico.

Alle ore 18 il fischio di inizio di Lazio - Roma che si preannuncia una sfida ad altissimo tasso adrenalinico e da quasi tutto esaurito: come previsto dalle normative anti Covid 19 la capienza dell’impianto sarà ridotta al 50% quindi saranno ammessi circa 32mila spettatori (solo con green pass).

In questa prima stracittadina romana della stagione si affronteranno i due nuovi tecnici delle rispettive squadre, Maurizio Sarri, per i padroni di casa, e Josè Mourinho per l’undici giallorosso.

Biglietti su sslazio.it.

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Mercatino di antiquariato in Prati

Domenica, e come ogni quarta del mese, in piazza dei Quiriti (cuore del quartiere Prati) a partire dalle ore 9 e fino al tramonto si terrà il Mercatino di antiquariato dove trovare oggetti di collezionismo, antiquariato, modernariato e vintage.

Saranno rispettate le misure di sicurezza anti Covid. mercatinopiazzadeiquiriti.it.

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Street Food Garbatella

C’è tempo fino a domenica per partecipare alla kermesse gastronomica Street Food Garbatella - organizzata da Typical Truck Street Food e giunta alla IV edizione - in programma tra piazza di Sant’Eurosia e via delle Sette Chiese dalle 12 alle 24.

Venticinque gli “street chef” a bordo dei loro FoodTruck, ApeCar e Stand Cucina con piatti provenienti da diverse regioni italiane (senza dimenticare anche alcune cucine estere): vi aspetteranno hamburger di chianina; scottona sfilacciata; arrosticini di pecora e di manzo; patata twister; pesce fritto e panini con tonno e pesce spada.

E poi dal Lazio supplì classici, alla gricia, alla matriciana e porchetta.

Non mancherà lo slow smoked BBQ con costine di maiale, chicken wings, pulled pork e tante altre squisitezze.

Dalla Sicilia, cannoli, arancine, pane e panelle, sfincione, pane ca meusa, crema di pistacchio e cassatine.

Dalla Spagna ecco paella valenciana e sangria.

Dal Messico nachos, burritos, tacos e margarita. Dal Vietnam padthai, bùn xào, gyoza, gàchiên, gỏicuốn, tômchiên.

Novità di quest’anno è Bollicine, uno stand che proporrà aperitivi a base di prosecco e cocktail.

Per gli amanti del dolce, gelato artigianale, bombe e ciambelle calde, tiramisù espresso, paste sfornate e farcite al momento, maritozzi con la panna. www.ttsfood.it.

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Visita ai Giardini Vaticani

Se cercate qualcosa all’aria aperta, magari nel verde, una visita ai Giardini Vaticani può essere la soluzione al caso vostro.

Disposti su una ventina di ettari i Giardini furono il luogo di riposo e di meditazione del Romano Pontefice sin dal 1279 quando Papa Niccolò III (Giovanni Gaetano Orsini, 1277-1280) riportò la residenza papale dal Laterano al Vaticano.

All'interno delle nuove mura, che fece erigere a difesa della sua residenza, il Papa fece impiantare un frutteto (pomerium), un prato (pratellum) e un vero e proprio giardino (viridarium).

Questo primo nucleo sorse nei pressi del colle di Sant'Egidio dove oggi si trova il Palazzetto del Belvedere ed i Cortili dei Musei Vaticani.

L'area da dove oggi inizia la visita ai Giardini Vaticani si trova invece nella parte più recente dello Stato, sulla quale furono realizzati i nuovi grandi Giardini. 

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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

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La preferenza tra pandoro e panettone dice molto del nostro rapporto con semplicità, complessità e cambiamento: cosa dice la psicologia

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone? 

Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.

Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.

Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.

Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.

**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**

Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta 

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pandoro o panettone

Se siete team pandoro

Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.

Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.

Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.

È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.

Se siete team panettone

Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.

Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.

Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.

Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.

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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

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Molti comportamenti che consideriamo normali possono attivare ansia e stress continuo: ecco cosa accade al nostro sistema nervoso

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.

Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso. 

Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.

Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.

**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**

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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso

Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.

Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.

A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.

Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.

Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.

Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali

Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.

Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.

Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.

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Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia

La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.

Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.

Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.

Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.

Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.

Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.

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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

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Una guida pratica per capire come impacchettare i regali di Natale in modo ordinato, elegante e senza stress inutile

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.

Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.

La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.

Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.

**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**

Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo

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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)

Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.

La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.

Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.

2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)

Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.

Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.

Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.

3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)

Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.

Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.

Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.

4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo

L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata. 

Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.

Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.

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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen DESKNuovo SUV C5 Aircross Citroen MOBILE
È il SUV più grande, confortevole e tecnologico mai prodotto da Citroën. Il compagno di viaggio più comodo e versatile della sua classe, pensato per chi desidera vivere ogni viaggio all’insegna del benessere

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.

Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen

Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.

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Design più maturo e scolpito

Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.

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Un "tappeto volante"

Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.

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Come nel salotto di casa

Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva. 

Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.

A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.

Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.

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Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna. 

Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.

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Tutto a portata di mano

L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale. 

La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante. 

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Gamma completamente elettrificata

Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.

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